Angelus dell'Assunta

Il Papa: "Continuiamo a pregare per il popolo ucraino"

"Invochiamo l'intercessione della Madonna perché Dio doni al mondo la pace", ha aggiunto Francesco questa mattina davanti a diecimila fedeli. Poi: “Oggi non dimentichiamo i soli e gli ammalati”

Il Papa: "Continuiamo a pregare per il popolo ucraino"
Rainews
Papa Francesco all'Angelus dell'Assunta

"Continuiamo a invocare l'intercessione della Madonna perché Dio doni al mondo la pace. E preghiamo in particolare per il popolo ucraino". Lo ha detto Papa Francesco al termine dell'Angelus dell'Assunta, davanti a circa diecimila fedeli. Lo riferisce la Sala stampa della Santa Sede. 

"In questo giorno dedicato alla Madonna - ha affermato il Pontefice - esorto quanti hanno la possibilità di visitare un santuario mariano per venerare la nostra Madre celeste".

Tanti romani e pellegrini si recano a Santa Maria Maggiore, per pregare davanti alla Salus Populi Romani - ha aggiunto - Lì si trova anche la statua della Vergine Regina della Pace, posta dal papa Benedetto XV".

“Oggi non dimentichiamo i soli e gli ammalati”

Buona festa dell'Assunta a chi è in vacanza ma non dimentichiamo i soli, gli ammalti e chi non si può permettere una vacanza". Lo ha detto Papa Francesco all'Angelus, esprimendo inoltre gratitudine a chi "garantisce i servizi essenziali" in queste giornate".

“Maria insegna che a primeggiare è il servizio, non il potere”

Con il canto del Magnificat, che potremmo definire "il cantico della speranza", Maria "non vuole fare la cronaca del tempo, non è una giornalista, ma dirci qualcosa di molto più importante: che Dio, attraverso di lei, ha inaugurato una svolta storica, ha definitivamente stabilito un nuovo ordine di cose", ha detto papa Francesco all'Angelus dell'Assunta, commentando il Vangelo odierno. "Lei, piccola e umile, è stata innalzata e - lo festeggiamo oggi - portata alla gloria del Cielo, mentre i potenti del mondo sono destinati a rimanere a mani vuote", ha spiegato.

La Madonna, in altre parole, "annuncia un cambiamento radicale, un rovesciamento di valori". "Mentre parla con Elisabetta portando Gesù in grembo, anticipa quello che suo Figlio dirà, quando proclamerà beati i poveri e gli umili e metterà in guardia i ricchi e chi si fonda sulla propria autosufficienza", ha osservato il Pontefice. "La Vergine, dunque, profetizza: profetizza che a primeggiare non sono il potere, il successo e il denaro, ma il servizio, l'umiltà e l'amore", ha proseguito. Secondo Francesco, "guardando a lei nella gloria, capiamo che il vero potere è il servizio e che regnare significa amare. E che questa è la strada per il Cielo".

"Allora possiamo chiederci - ha continuato -: quel rovesciamento profetico annunciato da Maria, tocca la mia vita? Credo che amare è regnare e servire è potere? Che la meta del mio vivere è il Cielo, il paradiso? O mi preoccupo solo delle cose terrene, materiali?". "Ancora, osservando le vicende del mondo, mi lascio intrappolare dal pessimismo oppure, come la Vergine, so scorgere l'opera di Dio che, attraverso la mitezza e la piccolezza, compie grandi cose?", ha detto il Papa.

"Maria oggi canta la speranza e riaccende in noi la speranza: in lei vediamo la meta del cammino: lei è la prima creatura che con tutta sé stessa, in anima e corpo, taglia vincitrice il traguardo del Cielo", ha aggiunto. "Ci mostra che il Cielo è a portata di mano, se anche noi non cediamo al peccato, lodiamo Dio in umiltà e serviamo gli altri con generosità", ha concluso.