Operazione "Breaking dawn"

Israele: "Ucciso un altro leader della Jihad islamica per il sud di Gaza"

Il comandante Khaled Mansour è stato ucciso in un raid aereo nella città di Rafah, riferiscono le Forze israeliane. Sirene di allarme sono risuonate alla periferia di Gerusalemme

Israele: "Ucciso un altro leader della Jihad islamica per il sud di Gaza"
AP
Razzi lanciati da militanti palestinesi verso Israele, a Gaza City

Un altro leader della Jihad islamica a  Gaza, Khaled Mansour, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano  nella città di Rafah. Lo riferiscono le Forze della Difesa israeliane. Mansour è l'equivalente per il sud della Striscia di Gaza di Tayseer Jabari, il comandante del gruppo terroristico nel nord dell'enclave palestinese ucciso il 5 agosto in un attacco aereo israeliano. I funzionari di Tel Aviv hanno spiegato che Mansour ha anche cercato di compiere un attacco missilistico anticarro al confine israeliano ed è responsabile del lancio di molti missili su Israele.

E' aumentato a 29, inclusi sei bambini, il bilancio dei palestinesi morti da venerdì scorso a causa degli attacchi israeliani nel conflitto in corso: lo ha reso noto oggi il ministero della Sanità nell'enclave palestinese aggiungendo che i feriti sono 215.

Sirene di allarme sono risuonate alla periferia di Gerusalemme. Secondo la televisione pubblica israeliana Kan i sistemi di difesa Iron Dome hanno intercettato due razzi sparati da Gaza. Non si ha notizia di vittime.   L'incidente è avvenuto mentre sulla Spianata delle Moschee(il monte del Tempio per gli ebrei) stanno entrando comitive di ebrei religiosi nella solennità ebraica del Nove del mese di Av.

La Jihad islamica ha rivendicato il lancio di razzi verso Gerusalemme. In un comunicato l'organizzazione ha avvertito Israele che "reagirà duramente" all'uccisione del suo comandante militare nel sud della Striscia, Khaled Mansour. Nel corso della nottata la Jihad islamica ha sparato un solo razzo, ma di prima mattina ha indirizzato il fuoco verso Gerusalemme e verso la città israeliana di Sderot, a ridosso della Striscia. "Si è trattato d  una prima reazione", hanno affermato.

Nelle scorse ore, l'esercito israeliano "ha colpito quattro postazioni militari appartenenti all'organizzazione terroristica islamica" nella Striscia, hanno dichiarato le forze armate israeliane in un aggiornamento sull'operazione cominciata ieri, prendendo di mira persone e strutture militari ritenute appartenenti all'organizzazione islamista. Venti palestinesi appartenenti alla  Jihad islamica sono stati arrestati stanotte in Cisgiordania dalle  forze di sicurezza israeliane. Ad annunciarlo l'esercito israeliano.

Colpito dai raid dei caccia israeliani anche un palazzo di cinque piani a Gaza City. Lo hanno riferito fonti palestinesi, precisando che l'azione è avvenuta dopo un raid di avvertimento condotto da un drone, cosiddetto 'knock on the roof', per permettere alle persone all'interno di scappare.

Nel pomeriggio di ieri le sirene antiaeree sono tornate a suonare nelle città israeliane vicine alle Striscia da dove, secondo le stime delle autorità israeliane, sono stati sparati da ieri pomeriggio quasi 400 razzi. In precedenza le sirene avevano suonato, per la prima volta dalla ripresa delle ostilità ieri sera, anche in alcune città del centro di Israele, come Tel Aviv, Rishon Lezion e Holon. Dei quattro razzi lanciati contro Tel Aviv due sono caduti in mare e due sono stati intercettati da Iron Dome sopra la citta' di Bat Yam.

"A causa della chiusura della centrale elettrica, il tempo sta scadendo per quanto riguarda la fornitura di servizi medici negli ospedali, con una chiusura quasi completa entro 72 ore", ha fatto sapere il ministero, citato dal quotidiano israeliano Haaretz.

Le autorità hanno anche denunciato una carenza del 40% di attrezzature e medicinali di base e una carenza del 60% di attrezzature di laboratorio.

L'apparato militare israeliano valuta che l'attuale situazione militare con Gaza possa durare ancora una settimana, è atteso l'arrivo in Israele di una delegazione egiziana con il compito di mediare tra le parti e arrivare a un cessate il fuoco.

Gli sforzi di mediazione del Cairo sono già in corso a ieri, ma Jihad islami, secondo quanto riportato dall'emittente televisiva al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, respinge la proposta egiziana di un cessate il fuoco temporaneo con Israele. 'Questo è il momento di rispondere ai crimini dell'occupazione", ha detto una fonte della Jihad islamica al canale tv.

I negoziatori egiziani avevano proposto una pausa nelle ostilità per creare le condizioni utili a negoziare un cessate il fuoco più duraturo.

Nelle stesse ore Israele ha condotto 30 attacchi a Gaza, colpendo 40 obiettivi, "tutti della Jihad islamica", secondo la radio militare. 

Jihad Islami, secondo la radio militare, spara contro i villaggi israeliani vicini al confine non solo razzi ma anche colpi di mortaio. Secondo la televisione libanese Al Mayadeen citata dal giornale israeliano Haaretz il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha parlato con il capo dei servizi segreti egiziani per fare pressione su Israele affinché ponga fine ai raid.

In un discorso televisivo nazionale, il primo ministro israeliano Yair Lapid ha affermato che il suo paese ha lanciato gli attacchi sulla base di "minacce concrete".

Le sirene che avvertono del fuoco in arrivo avevano suonato ad intermittenza nella notte in tutto il sud di Israele, mentre l'esercito israeliano ha continuato ad effettuare attacchi aerei nella Striscia di Gaza, colpendo i siti di armi e le postazioni di lancio della Jihad islamica palestinese. Le sirene sono state udite a Sderot, Nir Am, Nahal Oz, Kfar Aza, Nitzamin e Kerem Shalom, tutti vicini all'enclave palestinese. 

Le forze israeliane hanno annunciato l'arresto di 19 membri del gruppo in Cisgiordania, mentre lanciavano ulteriori attacchi contro obiettivi dei militanti a Gaza.   L'esercito israeliano ha riferito in una nota che soldati e agenti dell'agenzia di sicurezza interna Shin Bet hanno arrestato 20 persone in raid mattutini nella Cisgiordania occupata, "di cui 19 sono agenti associati all'organizzazione terroristica della Jihad islamica palestinese".

Nella Striscia di Gaza si è fermata l'unica centrale elettrica. Manca il combustibile. Ieri il ministro israeliano della difesa Benny Gantz aveva autorizzato l'ingresso di sei camion di combustibile. Mentre si accingevano a passare per il valico di Kerem Shalom -che da quattro giorni era chiuso e che sarebbe stato aperto solo per loro - l'Aviazione è passata all'azione uccidendo a Gaza City un capo militare della Jihad islamica. Il valico è stato subito chiuso e a quanto pare i camion sono rimasti sul versante israeliano.

La società di distribuzione di energia elettrica, riporta Al-Jazeera, ha sottolineato che si tratta di una situazione con ripercussioni per tutte le famiglie, e non solo, e chiede di intervenire con "urgenza" e consentire "l'ingresso delle forniture necessarie" per far funzionare la centrale.

Hamas, il gruppo islamista che controlla Gaza dal 2007, finora si è tenuto lontano dall'ultima ondata di violenza a Gaza, ma era anche in trattative con l'Egitto. Il suo leader Ismail Haniyeh, che si trova a Doha, ha avuto colloqui con "l'intelligence egiziana" in merito alle violenze, ha dichiarato Hamas in un comunicato. L'Egitto, storico mediatore tra Israele e i gruppi armati di Gaza, ha negoziato il cessate il fuoco che ha posto fine a un conflitto di 11 giorni nel maggio dello scorso anno.

Ieri l'esercito israeliano aveva stimato di aver ucciso almeno 15 combattenti di Jihad islami nei suoi attacchi iniziati ieri pomeriggio e che hanno preso di mira, secondo i militari, siti di fabbricazione di armi. Il ministero della salute di Gaza ha confermato  dieci morti, "tra cui una bambina di cinque anni", e 75 feriti. Le brigate al-Quds, l'ala armata della Jihad islamica, hanno affermato di aver lanciato ieri "più di cento razzi" sul suolo israeliano come "prima risposta" agli attacchi israeliani che hanno ucciso uno dei leader del gruppo, Tayasir Jabari.

Si tratta del bilancio più grave dai tempi della guerra di undici giorni del maggio 2021, che ha provocato 260 morti da parte palestinese, compresi combattenti, e 14 morti in Israele, compreso un soldato, secondo le autorità locali.

Razzi lanciati da militanti palestinesi verso Israele, a Gaza City Ansa
Razzi lanciati da militanti palestinesi verso Israele, a Gaza City