I terremoti del Centro Italia di sei anni fa uccisero 303 persone

Ricostruzione post-sisma 2016, il commissario: "Siamo nella fase matura, concessi più di 4 miliardi"

Presentato il Rapporto 2022: completati oltre 7mila cantieri; a luglio, spesa effettiva lievitata a 768 milioni (erano 559 l'anno scorso). Nei prossimi mesi aperti circa mille nuovi cantieri. Delle quasi 23mila richieste di contributi, ok a 14.234

Ricostruzione post-sisma 2016, il commissario: "Siamo nella fase matura, concessi più di 4 miliardi"
Ansa
La distruzione di Amatrice

La ricostruzione post-sisma nel Centro Italia entra nella “fase matura”: negli ultimi due anni sono stati aperti diecimila cantieri di edilizia privata, che al giugno scorso ha fatto registrare 22.700 richieste di contributo (per un totale di 7,6 miliardi di euro). Delle quasi 23 mila richieste, poi, 14.234 sono state approvate, con 4,3 miliardi di contributi concessi. È quanto viene riportato nel Rapporto 2022, presentato stamani dal commissario straordinario Giovanni Legnini, alla vigilia del sesto anniversario della prima scossa di terremoto, che il 24 agosto 2016 distrusse Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e altri piccoli borghi, provocando la morte di 303 persone. Sul fronte degli interventi pubblici, sono 365 le opere terminate ed altre 315 sono oggi in fase di cantiere.

Le domande di contributo già avviate rappresentano il 45% di quelle attese in termini numerici ed il 39% in valore, si legge nel Rapporto. I cantieri privati completati sono 7.256, con la riconsegna alle famiglie di 16.520 singole unità immobiliari, il 92% di tipo residenziale e l'8% a carattere produttivo. I cantieri autorizzati oggi sono circa settemila. “Anche gli interventi pubblici, nonostante le difficoltà generali, registrano passi avanti importanti” ribadisce il commissario straordinario. La spesa effettiva, “grazie anche alle procedure veloci delle ordinanze speciali per i comuni più colpiti”, dice Legnini, è arrivata a luglio a 768 milioni di euro, rispetto ai 559 di fine 2021 e ai 265 milioni di fine 2020.

Risultati che solo un “difficilissimo contesto esterno, segnato dalla pandemia, dall'esplosione dei prezzi, dalla saturazione del mercato edilizio, dalle conseguenze della guerra, ha impedito fossero ancora più consistenti”, ha sottolineato il commissario. Il Rapporto - un documento di un centinaio di pagine - fa il punto sullo stato di avanzamento sia della ricostruzione privata e pubblica, ma anche della riparazione delle chiese e degli edifici di culto, proponendo per la prima volta anche un quadro completo del danno causato dal sisma di sei anni fa, pari nel complesso a 26,5 miliardi di euro, anche a livello dei singoli comuni. Amatrice è quello con i maggiori danni, per oltre 1,3 miliardi di euro, seguita da Camerino con 1,2 miliardi e da Norcia, con 1,1 miliardi.

Nel bilancio finale del suo intervento, il commissario alla Ricostruzione ha fatto il punto sulla criticità della ricostruzione, la persistente scarsità di professionisti e imprese, ma anche una panoramica sul futuro: “Lo stato delle progettazioni ci dice che nei prossimi mesi diversi cantieri pubblici potranno partire, circa mille nei prossimi sei mesi. Inoltre, dobbiamo approvare il testo unico delle ordinanze, che costituirà la conclusione del percorso semplificazione. Adesso si può pensare a una progressiva fuoriuscita dal commissariamento”.

Nel giro di un anno, considerando anche i lavori sulle chiese, il numero dei cantieri pubblici chiusi è salito da 151 a 365. Quello dei cantieri aperti, 316, è raddoppiato, ed “è destinato a crescere sensibilmente entro la fine del 2022, sia per l'avanzamento della programmazione, che oggi vede quasi un miliardo di interventi in fase di progettazione e sempre più vicini alla cantierizzazione, sia per l'avvio concreto, entro dicembre, dei 525 interventi previsti nel cratere da NextAppennino, il Fondo complementare al Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016”, ha concluso Legnini.