Azerbaigian - Armenia: è tregua

A poche ore dall'inizio dell'avanzata dell'esercito azero i due Paesi hanno siglato il cessate il fuoco. Il confine è stato teatro di conflitto in passato di numerosi scontri

Azerbaigian - Armenia: è tregua
Rainews24
Conflitto Armenia Azerbaigian

E’ già tregua al confine tra Azerbaigian e l’Armenia a poche ore dall’inizio dell’avanzata nel territorio armeno. 

Le due ex repubbliche del Caucaso, riferisce la Tass, hanno concordato il cessate il fuoco nelle aree interessate: "Dopo le misure di risposta adottate dalle forze armate azere, le parti hanno concordato un cessate il fuoco dalle 09:00 ora locale (08:00 ora di Mosca). Allo stesso tempo, la parte armena ha violato questo accordo, ma dalle 09:15 (08:15 ora di Mosca) è stato installato il cessate il fuoco".

I due Paesi sono alle prese con l'annosa disputa per il controllo della regione del Nagorno-Karabakh, su cui hanno già combattuto due sanguinose guerre in passato.
Il ministero della Difesa armeno ha riportato come Mosca e Yerevan si siano impegnate ad adottare misure per "stabilizzare la situazione". In una conversazione telefonica con l’omologo russo Sergei Shoigu, il ministro della Difesa armeno Suren Papikian "ha presentato la situazione risultante dall'aggressione su larga scala dell'Azerbaigian", ha affermato il ministero da Yerevan. I due ministri "hanno accettato di prendere le misure necessarie per stabilizzare la situazione", si legge nella nota. 

Su Twitter il ministro degli esteri turco ha scritto: "L'Armenia smetta subito di provocare” e ha aggiunto di avere discusso con l'omologo azero Jeyhun Bayramov degli scontri iniziati la notte scorsa sul confine i due Paesi. Il capo della diplomazia di Ankara ha invitato Yerevan a "concentrarsi sui negoziati di pace e la cooperazione nell'ambito della riconciliazione trovata con l'Azerbaigian".


Il ministero della Difesa armeno aveva riferito nella notte tra il 12 e il 13 settembre di un attacco azerbaigiano con artiglieria e droni contro  diverse città armene, vicino al confine comune. "Il 13 settembre alle 00:05, unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco intensivo con artiglieria e armi di grosso calibro contro le posizioni armene in direzione delle città di Goris, Sotk e Dzhermuk", recitava comunicato ufficiale. 

Le tensioni mai sopite lungo la sensibile frontiera tra i due Stati si sono acuite la scorsa settimana, quando l'Armenia ha accusato l'Azerbaigian di aver ucciso uno dei suoi soldati, in uno scambio di colpi di artiglieria nell'Est del Paese; accuse respinte da Baku che le ha definite "una menzogna". Ad agosto, ricorda l’Agi, l'Azerbaigian aveva affermato di aver perso un soldato. I due vicini hanno combattuto due guerre - negli Anni '90 e nel 2020 - per il controllo del Nagorno-Karabakh, l'enclave armena dell'Azerbaigian.     I separatisti armeni del Nagorno-Karabakh si sono staccati dall'Azerbaigian quando l'Unione Sovietica è crollata nel 1991. Il conflitto che ne è seguito ha causato circa 30 mila vittime. Le sei settimane di combattimenti nell'autunno 2020, invece, hanno fatto oltre 6.500 morti e si sono concluse con un cessate il fuoco mediato dalla Russia. In base all'accordo, l'Armenia ha ceduto parti di territorio che controllava da decenni e Mosca ha schierato circa 2 mila peacekeeper per monitorare la fragile tregua.    

Rappresentanti dei due Paesi hanno lavorato con i mediatori russi sulla delimitazione dei confini e su altri aspetti delle relazioni tra i due Stati dell'ex Urss. L'esecutivo Ue ha tenuto quattro round di colloqui trilaterali con alti funzionari azeri e armeni volti a promuovere gli sforzi di pace e ristabilire i collegamenti e a liberare i prigionieri di guerra. Durante i colloqui a Bruxelles, a maggio e ad aprile, il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev e Pashinyan hanno concordato di "promuovere le discussioni" su un futuro trattato di pace.