Governo

Caro energia: il CDM approva la relazione del Ministro Franco: risorse per 6,2 miliardi di euro

Il Governo presenterà la Relazione alle Camere per la relativa autorizzazione necessaria affinché l'Esecutivo possa utilizzare le risorse previste

Caro energia: il CDM approva la relazione del Ministro Franco: risorse per 6,2 miliardi di euro
Getty Images
Mario Draghi

È terminata la riunione del Consiglio dei ministri ed ha approvato, su proposta del presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro dell'Economia Daniele Franco, la relazione al Parlamento che aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica sulla base di maggiori entrate pari a 6,2 miliardi di euro. Il Governo presenterà la Relazione alle Camere per la relativa autorizzazione necessaria affinché l'Esecutivo possa utilizzare le risorse previste. Le maggiori entrate, come indicate dalla Relazione, rappresenteranno la componente principale del nuovo Decreto Aiuti che il Governo approverà, dopo il passaggio parlamentare, con l'obiettivo di contrastare gli effetti su famiglie e imprese del caro energia.

Nel corso del Cdm, il presidente del  Consiglio Mario Draghi ha rivolto l'invito ai ministri a preparare un ordinato passaggio di consegne volto a fornire al nuovo governo un  quadro organico delle attività in corso, degli adempimenti e delle  scadenze ravvicinate, con l'obiettivo di trasmettere tutte le  informazioni utili al pronto esercizio delle proprie funzioni. A tal  fine - informa Palazzo Chigi - i ministri coordineranno tale attività  con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto  Garofoli.

Tra Palazzo Chigi e il Mef i tecnici lavorano senza tregua alla ricognizione delle risorse, perché è questo il vero nodo del provvedimento che arriverà in due round. Per ora la dote possibile resta fissata a 10 miliardi ma con il nuovo "tesoretto fiscale" dovrebbe salire fino a 13.  Nessuno scostamento in deficit, precisano fonti di Palazzo Chigi: la revisione dei saldi di finanza pubblica si fa con le risorse esistenti. 

Intanto, è caos al Senato sul dl aiuti bis: la maggioranza - con i partiti in piena campagna elettorale - non trova l'intesa sugli emendamenti e la seduta dell'Aula slitta alla prossima settimana. Un atteggiamento che irrita i piani alti del governo: "Così si rischia di bloccare gli aiuti a famiglie e imprese".  Restano da sciogliere i nodi del superbonus, dello smart working e del docente esperto. Saltata l'ipotesi del ritiro degli emendamenti per scongiurare la decadenza del provvedimento (vi si oppongono M5s e Ac), si proverà a concedere ai gruppi una o due proposte di modifica ciascuno.

Sempre nel pomeriggio approderà in Consiglio dei ministri la relazione al Parlamento che certifica le entrate aggiuntive dello Stato che costituiscono una parte della dote complessiva che servirà per il decreto (come l'Iva di luglio e agosto e gli extraprofitti). Si tratta di qualche miliardo, come filtra dagli addetti ai lavori, a cui vanno aggiunti i fondi non spesi e gli anticipi di spesa.   

Le misure in cantiere vanno dalla proroga per l'ultimo trimestre dei crediti di imposta (stimata in 4 miliardi, 5 se verranno rafforzati) agli aiuti alle pmi in crisi di liquidità, dagli sconti fiscali alle quote di energia da rinnovabili riservati a settori industriali cruciali. Si lavora anche al rafforzamento del bonus sociale per le famiglie a basso reddito e ai prezzi 'calmierati' del gas per le aziende energivore che l'acquistano tramite il Gse (con contratti di lungo periodo). Non è sfumata completamente la Cig scontata per due mesi per le realtà più in difficoltà, mentre la rateizzazione delle bollette nelle ultime ore ha perso, significativamente, quotazioni.   

Le tensioni della campagna elettorale si riverberano inevitabilmente sull'iter legislativo. E un governo per gli affari correnti non può porre la fiducia. Da come andrà a finire la partita sul dl aiuti bis, dipenderà anche cosa entrerà nel ter - si ragiona in ambienti parlamentari - che è ancora tutto da costruire e che, a questo punto potrebbe inglobare alcune misure, come la proroga dello smart working per i fragili o le delocalizzazioni. La strada, però, è ricca di ostacoli, perché - si spiega - a quel punto diventerebbe un decreto 'omnibus', un atto più politico, che necessiterebbe del via libera del Colle. 

Nel nuovo decreto potrebbe entrare anche una limatura della norma sulla tassazione degli extraprofitti, per renderla meglio applicabile. Se al 30 giugno era entrato circa un miliardo dalle compagnie energetiche, questa volta c'è chi ipotizza l'arrivo di altri 500 milioni dalla tranche di fine agosto (cifra su cui il Mef non si pronuncia), in attesa della scadenza del saldo fissata al 15 dicembre.

Di Maio: intervento in Cdm passo importante ma serve tetto al prezzo del gas

"Oggi ci sarà un Consiglio dei ministri che sarà un passo importante con interventi sulle bollette. Ci sono imprese che in queste ore stanno decidendo se chiudere o meno. Oggi faremo un intervento per imprese e famiglie, subito dopo le elezioni come Impegno civico proponiamo di fare un decreto taglia-bollette e intanto dobbiamo ottenere un tetto massimo al prezzo del gas". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Impegno civico, Luigi Di Maio, a Rai Isoradio.