L'uomo è in coma

Caso Omerovic: "Non c'era mandato di perquisizione", gli agenti verranno ascoltati dai pm

Secondo la famiglia, gli agenti lo avrebbero buttato giù dal balcone di casa durante una perquisizione. La Procura di Roma nega di aver autorizzato il mandato. Ilaria Cucchi: "Tengo gli occhi aperti sul caso"

Caso Omerovic: "Non c'era mandato di perquisizione", gli agenti verranno ascoltati dai pm
@RiccardoMagiRadicali
Verità per Hasib Omerovic alla Camera dei Deputati

Nessun mandato di perquisizione da parte della procura di Roma. È quanto emerge dai primi accertamenti svolti nell'ambito dell'indagine sul caso di Hasib Omerovic, il 36enne di origine rom precipitato dalla finestra di un appartamento della periferia di Roma, nel quartiere di Primavalle il 25 luglio scorso. L'uomo, sordo-muto dalla nascita, ora è in coma vigile ricoverato all'ospedale da 50 giorni, e rischia la vita.

Chi indaga dovrà chiarire se si sia trattato di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario o di una decisione presa dagli agenti, che verranno sentiti dagli inquirenti. Nell'ambito dell'inchiesta, aperta dalla procura per concorso in tentato omicidio, sono stati già sentiti tutti i vicini della famiglia Omerovic. Un'indagine che la procura ha delegato alla Squadra Mobile di Roma e che sta svolgendo con la piena collaborazione della Polizia di Stato. Gli agenti coinvolti nella vicenda saranno sentiti dagli inquirenti per chiarire la dinamica dei fatti.

Per casi come questo "semplicemente si tratterebbe di far funzionare le prime indagini, di far funzionare la macchina della Giustizia". Lo ha affermato Ilaria Cucchi, candidata del centrosinistra nell'uninominale per il Senato in Toscana, a margine di una iniziativa presso il carcere fiorentino di Sollicciano. "Ci vogliono magistrati determinati - ha aggiunto - anche quando si tratta dei cosiddetti temi scomodi. Non mi volterò dall'altra parte, continuerò a tenere gli occhi aperti su questa vicenda, come tutte le altre che riguardano la violazione dei diritti". 

Dopo aver presentato un esposto in procura, la famiglia della vittima ha chiesto di essere spostata dalla zona di Primavalle perché "ha paura". "Alla luce di quanto emerso per ragioni di sicurezza - afferma il loro legale - la famiglia ha chiesto di essere allontanata da quella zona". Ieri il caso è finito alla Camera dei Deputati all'attenzione dell'associazione 21 Luglio e da Riccardo Magi, deputato di +Europa.

Il balcone a Primavalle da dove è caduto Omerovic Rainews
Il balcone a Primavalle da dove è caduto Omerovic

Stava annaffianado le piante sul balcone, quando l’ho visto cadere giù ma non ho capito se si è buttato o l’hanno lanciato sotto”. “Mi tremano ancora le gambe se ci penso, e purtroppo per lo choc non ricordo se sia caduto di spalle o con il viso rivolto verso l’alto. Ho visto, poi, i poliziotti che si avvicinavano al corpo e cercavano di aiutarlo

La vicina, testimone oculare

Oltre alla sorella della vittima che era in casa con lui al momento della presunta aggressione ci sarebbe anche un'altra testimone oculare: “Stavo annaffiando le piante sul balcone quando l’ho visto cadere giù, ma non ho capito se si è buttato o se l’hanno lanciato sotto”. Si tratta di una inquilina del quinto piano, mediatrice culturale, che ricorda ancora con sgomento quei terribili minuti del pomeriggio del 25 luglio. “Mi tremano ancora le gambe se ci penso, e purtroppo per lo choc non ricordo se sia caduto di spalle o con il viso rivolto verso il basso». La donna aggiunge: «Ho visto, poi, i poliziotti che si avvicinavano al corpo e cercavano di aiutarlo”. 

Sarebbe stato il post apparso sulla pagina Facebook di quartiere in cui si accusava direttamente l'uomo di molestare le donne a spingere la Polizia ad effettuare un controllo nell'abitazione di Hasib Omerovic. Un controllo "preventivo" come avviene, è stato spiegato, in casi analoghi. Le circostanze sono ancora tutte da chiarire.

Un post, secondo quanto si apprende, che non è sfuggito ai poliziotti del commissariato Primavalle che infatti il giorno dopo si sono presentati in 4, tre uomini e una donna, a casa di Omerovic e hanno bussato alla porta. Un controllo per identificare il soggetto ma soprattutto un'iniziativa, viene sottolineato, per prevenire eventuali violenze di genere visto che spesso, in passato, proprio il mancato intervento in anticipo è sfociato in violenze e femminicidi. La necessità di agire tempestivamente, anche in assenza di denuncia, sarebbe dunque la motivazione che ha portato i poliziotti a casa dell'uomo.