"Tanti tanti pazienti, ma anche colleghi, ci tempestano di domande sui vaccini" anti-Covid "aggiornati, quelli approvati la settimana scorsa e quelli che arriveranno a brevissimo. C'è stato un problema di comunicazione su questo tema, è inutile girarci intorno". Ad affermarlo è Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia, a pochi giorni dall'avvio delle prenotazioni per il richiamo con i vaccini aggiornati a Omicron 1 e il possibile via libera oggi dell'Aifa ai vaccini adattati a Omicron Ba.4 e Ba.5.
"Ad oggi non c'è la fila fuori l'ambulatorio per fare il richiamo. Tantissime persone hanno fatto la malattia tra giugno e luglio, quindi ora non possono fare il booster perché devono passare i 120 giorni. Qui andrebbe chiarito che il problema non è quarta o quinta dose, ma che il richiamo con il vaccino aggiornato lo devono fare le persone, anziane e no, che hanno altre malattie o un sistema immunitario deficitario. Queste non devono aspettare l'ultimo aggiornamento".
E mentre ci si interroga sull’opportunità del booster arrivano anche i risultati di uno studio che mette a confronto l'impatto dei vaccini a mRna e quello del Covid sulla fertilità maschile. Secondo gli andrologi non ci sarebbe quindi nessun legame dimostrato, al momento, tra la terza dose di vaccino per Covid-19 e l'infertilità maschile. Al contrario, contagiarsi con Sars-CoV-2 può influenzare la fertilità maschile per settimane o mesi dopo la guarigione, compromettendo fino all'80% anche il Dna spermatico. Sono questi i risultati preliminari di uno studio dell'EcoFoodFertility Project, presentati al Congresso della Società italiana di andrologia (Sia), a Bergamo fino al 15 settembre.