Dopo quasi quattro ore di vertice

Il Consiglio federale della Lega blinda Salvini: "Piena fiducia, abbia un ministero di peso"

Fedriga, presidente friulano: "È andata benissimo. Salvini sì o Salvini no? Salvini sì!". Il capogruppo alla Camera Molinari: "Decideremo con gli altri partiti il suo ruolo da protagonista nel governo, il miglior modo per rilanciare la nostra azione"

Il Consiglio federale della Lega blinda Salvini: "Piena fiducia, abbia un ministero di peso"
Local Team
Salvini al voto

“La Lega potrà recuperare il consenso grazie ai risultati che otterrà nel governo di centrodestra - e Matteo Salvini avrà un ruolo fondamentale - ripartendo anche dall'ascolto del territorio e dalla valorizzazione dei tanti amministratori, a partire dai governatori”: questo, in sintesi, l’esito del lungo Consiglio federale del Carroccio, durato quasi 4 ore in via Bellerio, a Milano. Al segretario, quindi, viene confermata “piena fiducia”, nonostante il pesante e negativo risultato elettorale.

Salvini lascia la storica sede leghista senza rilasciare dichiarazioni. Al suo posto, alcuni esponenti non mancano di sottolineare come la riunione sia “andata benissimo”, chiedendo che Matteo Salvini abbia un “ministero di peso” nel prossimo esecutivo, giocando un ruolo “da protagonista”. Lo precisa il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari. Quando gli viene domandato di specificare quale ministero, lui risponde: “Si deciderà con gli altri partiti ma la posizione della Lega che esce dal direttivo federale è che il miglior modo per rilanciare la nostra azione politica è che il nostro segretario abbia un ministero di peso”.

Oltre all'analisi del voto, è stata ribadita la necessità di continuare la stagione dei congressi per rinnovare tutte le cariche a cominciare dai segretari cittadini: quelli provinciali saranno celebrati entro dicembre e immediatamente a seguire si faranno i regionali”. Al vertice hanno partecipato, tra gli altri, Giancarlo Giorgetti, i vicesegretari Andrea Crippa e Lorenzo Fontana, i capigruppo Riccardo Molinari, Massimiliano Romeo, Marco Zanni e i governatori Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga, Maurizio Fugatti, Luca Zaia.

“È andata benissimo, faremo i congressi regionali” dice Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia, lasciando il quartier generale di via Bellerio. Alla domanda “Salvini sì o no?”, riferita alla leadership del segretario, Fedriga ha risposto “Salvini sì”. Da fonti interne si apprende che è stato espresso “grande sostegno al segretario federale” da parte del direttivo, con “la richiesta unanime - di un ruolo di primo piano per il segretario federale nel prossimo governo di centrodestra”. La richiesta avanzata stamane da uno storico leader leghista come Roberto Maroni, di eleggere un nuovo segretario, sembra quindi, per ora, messa da parte.

Non si è mancato di sottolineare quali siano le “priorità” della Lega: “i provvedimenti contro il caro-bollette, l’autonomia regionale e Quota 41”. La nota precisa che “la Lega chiederà di inserire il tema dell'autonomia nel primo Consiglio dei ministri”. Atteso per la settimana prossima un altro Consiglio federale, “per costruire insieme il governo di centrodestra”.