Il "mediatore"

Erdogan: "Ho l'impressione che Putin voglia finire la guerra", a patto che "si scambino gli ostaggi"

Le parole del presidente turco, oggi a New York per partecipare al vertice Onu a Palazzo di vetro. A Central Park selfie e strette di mano con newyorkesi e diplomatici

Erdogan: "Ho l'impressione che Putin voglia finire la guerra", a patto che "si scambino gli ostaggi"
Getty
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parla con i cittadini a Central Park in vista della 77a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York

Continua la sua fitta azione di mediazione il presidente turco Erdogan, giunto a New York dopo il vertice asiatico in Uzbekistan (Sco). E' proprio a Samarcanda che riesce a intercettare l'umore del leader russo che ha sferrato l'attacco all'Ucraina, fino a rivelare che Vladimir Putin : “Sta dimostrando che è disposto a porre fine a questa situazione il prima possibile”. Un'impressione che - dice il “sultano” all'americana Pbs - arriva da come si stanno svolgendo le cose". Sarà che a Samarcanda Putin ha incassato perplessità dalle altre due superpotenze asiatiche come Cina e India, ma “ora è piuttosto problematico” anche perché "200 ostaggi saranno scambiati in seguito a un accordo tra le parti". Un "passo significativo" a detta del turco, che su suolo americano, continua a tessere la tela della mediazione per una ordinata fine del conflitto

Le parole di Erdogan non sfuggono neanche al britannico Guardian che aggiunge "il suo obiettivo è porre fine a questa battaglia con la pace". 

L'allargamento della Nato a Est

Resta però nella posizione originaria sull'allargamento della Nato a Est e ribadisce: la Turchia non toglierà il veto all'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato fino a quando i due Paesi non manterranno le promesse fatte e non estraderanno i sospetti terroristi di cui Ankara chiede la consegna. "Se questi Paesi intraprenderanno una vera lotta al terrorismo allora avranno tutto il supporto della Turchia. L'ultima decisione spetta al nostro Parlamento. Se continuano a dare sostegno a terroristi non possono entrare nella Nato che il terrorismo lo combatte, non lo sostiene". 

I due Paesi scandinavi hanno presentato richiesta di ingresso nella Nato a giugno, ma rimane il veto di Ankara. Per dare il via libera, la Turchia chiede la consegna di presunti terroristi cui Svezia e Finlandia garantiscono asilo politico. 

I rapporti con gli Usa

Poi parla dei rapporti tra Turchia e Usa "al momento non sono idilliaci", in aperta polemica per la questione dei jet da guerra F16. "Gli Stati Uniti stanno commettendo un errore, siamo un Paese alleato e invece prendono decisioni politiche nei nostri confronti", ha detto. 

Il presidente turco si riferisce all'intesa raggiunta per i kit per modernizzare la flotta di F16 di Ankara. Un accordo da 6 miliardi di dollari che comprende la vendita di 40 jet F16 di nuova generazione e kit per modernizzare altri 79 aerei. Un accordo su cui è però intervenuta la Camera dei Rappresentanti Usa, che ha bloccato la cessione e costretto il presidente Joe Biden a intervenire e dichiarare che la vendita è "interesse degli Usa" e che nei 120 giorni precedenti "la Turchia non ha violato la sovranità della Grecia"."La Turchia giunta a questo punto deve pensare ai propri interessi - ha detto Erdogan ieri-. Ciò che dice la Grecia non è vincolante e loro lo sanno, per il resto non abbiamo problemi".

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parla con i cittadini a Central Park in vista della 77a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York Getty
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parla con i cittadini a Central Park in vista della 77a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York

In attesa dell'Assemblea Generale Onu, il presidente turco arrivando a New York, si è concesso una passeggiata a Central Park, nel centro della Grande Mela.

Lì ha trovato diversi newyorkesi e turisti, tra loro anche qualche ucraino, ad accoglierlo e ringraziarlo, "per quanto ha fatto in Ucraina", per l'importante mediazione nel conflitto, per aver fornito droni l'esercito di Kiev e “per l'accordo sul grano”. Ha stretto mani e accarezzato bambini, facendo foto e selfie. 

Insomma negli ultimi mesi, il leader turco ha indubbiamente accresciuto la propria popolarità a livello internazionale, lavorando tenacemente per intavolare un negoziato che portasse la pace tra Russia e Ucraina mentre sembravano soffiare solo venti di guerra. Non senza tenere conto anche degli interessi del suo paese nello scacchiere economico e commerciale globale e rendendolo più centrale sul piano internazionale.

Resta ancora quella caparbietà del sultano sui diritti civili e le libertà nella sua Turchia, cosa che lo rende ancora non tanto popolare in patria. I suoi sforzi però restano.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parla con i cittadini turchi a Central Park Getty
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parla con i cittadini turchi a Central Park