Qatar 2022

Mondiali in Qatar, anche l'Inghilterra con la fascia "One Love" al braccio contro le discriminazioni

Paghe da fame, turni insostenibili, l'attenzione delle federazioni europee si rivolge ai lavoratori migranti che hanno reso possibile la creazione di stadi e altri hub per i Mondiali di calcio che cominceranno il 20 novembre

Mondiali in Qatar, anche l'Inghilterra con la fascia "One Love" al braccio contro le discriminazioni
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Conferenza stampa FIFA Qatar 2022 al DFB-Campus il 21/09/22 Francoforte - Fascia One love

Anche contro l'Italia venerdì sera il capitano dell'Inghilterra indosserà la fascia “One Love”. La sua Nazionale si unirà alle altre europee che si sono qualificate per i Mondiali in Qatar che cominceranno il 20 novembre. L'intento è accendere i riflettori sulle discriminazioni e lo sfruttamento dei lavoratori migranti che stanno realizzando gli stadi e tutti gli annessi che ospiteranno il grande evento sportivo. 

Il solo stadio Bayt è un impianto da 60mila posti costato oltre 700 milioni di euro, si trova Al Khawr

Otto in tutto stadi, di cui sei nuovi di zecca e uno ampliato per l’occasione, oltre al già presente Khalifa Stadium, inizialmente designato come stadio principale del torneo ma poi sostituito nei piani dell’organizzazione dal gigantesco Lusail Iconic Stadium, una struttura da oltre 86 mila posti inaugurata lo scorso anno.

La campagna "One Love", iniziata dall'Olanda, ha visto unirsi Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Svizzera e Galles, con la fascia indossata dai capitani.

"Come capitani potremmo competere tutti l'uno contro l'altro sul campo, ma siamo uniti contro ogni forma di discriminazione - ha detto il leader della squadra inglese Harry Kane - Questo è ancora più rilevante in un momento in cui la divisione è comune nella società. Indossare la fascia insieme a nome delle nostre squadre lo farà manda un messaggio chiaro quando il mondo sta guardando".

L'amministratore delegato della FA (Football Association) Mark Bullingham ha dichiarato: "Indosseremo la fascia al braccio OneLove fino alla fine della stagione come dimostrazione visibile di supporto per l'inclusione nel calcio - qualcosa in cui crediamo fermamente e abbiamo costantemente sostenuto".
Insieme agli altri membri del Gruppo di lavoro UEFA sui diritti umani, stiamo spingendo la FIFA per un aggiornamento sul concetto di Centro per i lavoratori migranti in Qatar, per fornire consulenza e aiuto ai lavoratori migranti. È chiaro che il Qatar ha introdotto negli ultimi anni una legislazione progressista per garantire i diritti dei lavoratori, quindi questo concetto aiuterà questa legislazione ad entrare in vigore.

"Continuiamo a spingere per il principio del risarcimento per le famiglie dei lavoratori migranti che hanno perso la vita o sono stati feriti in progetti di costruzione.  La FA è stata chiara sul fatto che le aziende con cui collabora in Qatar devono soddisfare gli standard richiesti in materia di diritti dei lavoratori e fornire un sostegno forte e legittimo ai propri dipendenti. I nostri rappresentanti continuano a visitare regolarmente il paese per parlare direttamente con i fornitori di servizi, oltre a mantenere i contatti con la FIFA, che assegna molti dei servizi utilizzati dalle squadre in competizione come organizzatori del torneo.

La FA fa sapere che continua anche a chiedere rassicurazioni al Comitato Organizzatore Locale affinché tutti i fan, compresi quelli delle comunità LGBTQ+, saranno i benvenuti nella massima sicurezza.

I giocatori inglesi dovrebbero inoltre incontrare una delegazione di lavoratori migranti come primo atto simbolico al loro arrivo in Qatar. 

Operai stadi Mondiali calcio Qatar 2022 @gettyimages
Operai stadi Mondiali calcio Qatar 2022

La situazione dei lavoratori non è ancora adeguata

Sono molte le inchieste che in questi mesi hanno fatto emergere dati tutt'altro che rassicuranti sulla situazione di sfruttamento dei lavoratori in Qatar. Interviste e immagini recenti del Guardian e anche un dettagliato rapporto dell'ONU del 2020, hanno dimostrato che le condizioni di migliaia di operai immigrati sono al di sotto degli standard minimi di dignità. La maggior parte provengono da Bangladesh, Nepal e India e sono stati costretti addirittura a pagare nei rispettivi paesi agenti illegali che hanno procurato loro un permesso di lavoro per potersi recare in Qatar a prestare la loro opera. 

Ad oggi gli operai guadagnano circa 1 euro l'ora, molti di essi alla fine di ogni turno vengono guidati per 40 minuti fino ai margini del deserto, dove vengono lasciati in fattoria appartenenti al loro datore di lavoro, Al Sulaiteen Agricultural and Industrial Complex (SAIC). Dormono in casette provvisorie, decine all'interno di piccole cuccette. 

Anche Amnesty International si occupa della vicenda, qui un dettagliato resoconto di quello che il Qatar dovrebbe fare e ancora non ha fatto per adeguarsi agli standard delle democrazie occidentali nella protezione dei diritti dei lavoratori.  

 

Operai stadi Mondiali calcio Qatar 2022 @gettyimages
Operai stadi Mondiali calcio Qatar 2022