Presunto sabotaggio

Fughe di gas dai Nord Stream, la stampa tedesca: "I tubi forse inutilizzabili per sempre"

Scambio di accuse tra Mosca e Berlino: la Bild accusa un reparto di sabotatori dei servizi segreti russi, un giornale vicino al Cremlino incolpa la Nato. La Danimarca: metà del gas già disperso. Venerdì riunione del Consiglio di sicurezza Onu

Fughe di gas dai Nord Stream, la stampa tedesca: "I tubi forse inutilizzabili per sempre"
Danish Defence Command via AP
Fuga di gas nel Mar Baltico, probabili perdite dai gasdotti Nord Stream 1 e 2

Mentre il prezzo del gas sul mercato internazionale di Amsterdam, dove si contratta il prezzo, segna un rialzo dell’8%, facendolo assestare poco sopra i 200 euro, continua il rimpallo di accuse tra Unione europea, Russia, Stati Uniti e Nato sulle sospette perdite di gas sottomarine nel mar Baltico dalle condotte dei due gasdotti Nord Stream 1 e 2. Secondo i servizi di sicurezza tedeschi, intanto, c’è il rischio di dover fronteggiare uno scenario preoccupante: i tre tubi coinvolti “potrebbero anche risultare inutilizzabili per sempre”. Lo scrive il giornale Tagesspiegel e cita fonti di governo, precisando che “se non verranno riparati subito, l'acqua salata potrà corrodere il materiale di cui sono fatti”.

Ma è un altro quotidiano tedesco, la Bild, a lanciare precise accuse contro il servizio segreto militare russo Gru, tra i principali sospettati del presunto sabotaggio. In particolare, viene citata l'unità di sabotaggio della 561ma brigata marina, di stanza nell'enclave russa di Kaliningrad, vicino alla città di Primorsk, direttamente sulla costa baltica. Questa unità sarebbe “addestrata per attacchi a grandi profondità”, dotata anche “di droni subacquei e di due mini-sommergibili”. Secondo “ambienti Nato”, citati da Bild, simili incursori sarebbero stati in grado di effettuare un'operazione di sabotaggio al Nord Stream. La tesi, poi, verrebbe confermata dal fatto che proprio al Gru spetta la sorveglianza sul gasdotto, da sempre di sua competenza. L’attacco, condotto con avanzate tecnologie, avrebbe lasciato all’oscuro sia Gazprom che i servizi di Mosca. Per la sicurezza del Nord Stream, infatti, ci si affiderebbe a “microfoni, sensori e telecamere, con un monitoraggio 24 ore su 24, sia all'interno che all'esterno” dei tubi, apparecchiature tutte gestite dal Gru.

La risposta della Russia non si è fatta attendere: oltre a far sapere di essere intenzionata a chiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (si è appreso che la data fissata è per venerdì prossimo), la stampa vicina al Cremlino ha risposto accusando la Nato di avere validi specialisti in grado di compiere queste azioni di sabotaggio. Una dialettica, insomma, portata avanti a mezzo stampa, con accuse reciproche lanciate da giornali e testate schierate su fronti opposti: a puntare il dito contro l’Alleanza Atlantica è stato infatti il Moskovskij Kosmolets, quotidiano russo parte della stampa accreditata al Cremlino.

Ma si sono fatte sentire anche le voci della Commissione europea e della Casa Bianca. “Ogni deliberata interruzione delle forniture energetiche europee è inaccettabile e troverà una risposta robusta e unita” ha commentato il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovski, precisando che ci sono validi elementi per parlare di “atti deliberati” ai danni dei gasdotti. Da Washington, invece, si definisce “ridicolo” insinuare che gli Usa potrebbero essere i responsabili degli incidenti al Nord Stream: lo ha detto un alto dirigente dell'amministrazione Biden. Infine, la Danimarca ha comunicato che oltre la metà del gas contenuto nei tubi del Nord Stream si è disperso nell'atmosfera.