La cerimonia al Cremlino

Putin annuncia l'annessione: "Il popolo ha fatto la sua scelta, l'Occidente ci vuole colonia"

Il presidente russo ha firmato i trattati: "Le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre". L'Ucraina chiede l'adesione rapida alla Nato

Putin annuncia l'annessione: "Il popolo ha fatto la sua scelta, l'Occidente ci vuole colonia"
(ApPhoto)
Vladimir Putin

"Il popolo ha fatto la sua scelta, una scelta chiara". Il presidente russo Vladimir Putin ha aperto così il suo discorso che ha preceduto la firma dei trattati di annessione a Mosca delle regioni ucraine: le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, le regioni di Kherson e Zaporizhzhia, parzialmente controllate dall'esercito russo, pari al 18% dell'Ucraina.

I documenti sono stati firmati anche dai leader separatisti dei quattro territori che avevano chiesto al Cremlino l'adesione alla Federazione russa alla luce dei risultati del referendum.

Spesso interrotto dagli applausi degli invitati alla cerimonia, tra cui il leader ceceno in lacrime per la commozione, Putin ha sferrato un duro attacco all'Occidente - “Vuole che ci trasformiamo in una colonia" - e accusato gli anglosassoni di essere i responsabili delle "esplosioni" che hanno causato gravi perdite nei gasdotti Nord Stream 1 e 2.

Putin ha parlato di "volontà di milioni di persone" e di "scelta di valore" e ha citato la zarina Caterina II e altre figure storiche dopo aver chiesto un minuto di silenzio per gli eroi della guerra, le vittime dell'attacco di Odessa del 2014 e tutti i nostri soldati e ufficiali che hanno sacrificato la vita combattendo, eroi della Grande Russia".

Alla fine della cerimonia - insieme a Putin e ai quattro governatori delle nuove regioni - il pubblico presente nella Sala di San Giorgio, al Cremlino, si è alzato in piedi al grido "Russia, Russia, Russia!".

Putin: “Le regioni annesse saranno nostre per sempre”

"Voglio che mi sentano a Kiev, che mi sentano in Occidente: le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre", ha detto Putin che ha anche promesso la ricostruzione delle terre annesse.

"La Russia difenderà "la nostra terra con tutte le forze e i mezzi a nostra disposizione,  faremo di tutto per garantire la vita sicura del nostro popolo. Questa è la grande  missione di liberazione del nostro popolo". 

“Pronti a negoziare”

L'Ucraina deve "cessare il fuoco cominciato nel 2014, siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati. Ma la scelta" dell'annessione della popolazione delle quattro regioni ucraine non è più in discussione, ha detto il presidente russo che ha poi sferrato durissime accuse all'Occidente e agli Stati Uniti, in particolare.

“Gli Stati Uniti hanno usato le armi nucleari, è un precedente”

“Sono stati i primi a usare le armi nucleare, hanno creato un precedente”, ha detto, distruggendo le città giapponesi di  Hiroshima e di Nagasaki.

"Ricordo che gli Stati Uniti e i Britannici  hanno raso al suolo, senza che ve ne fosse la necessità dal punto di  vista militare, durante la seconda guerra mondiale, le città di  Dresda, Amburgo, Colonia e numerose altre città tedesche. Gli Stati Uniti hanno lasciato un segno terribile nella memoria dei popoli di Corea e del Vietnam con i barbari bombardamenti al napalm e con armi chimiche".

Gli Stati Uniti "sono adesso impegnati a mettere in atto il contenimento di Russia, Cina e Iran, e altri paesi sono i prossimi in coda, e anche Paesi che attualmente sono partner e alleati di Washington", ha dichiarato accusando gli Usa di pretendere da Italia, Germania, Francia e altri Paesi europei nuove sanzioni contro la Russia, che danneggiano l'economia europea. "Molti politici obbediscono, docili", ha dichiarato il presidente russo nella sua invettiva, "la conseguenza è la de-industrializzazione". A suo avviso, "questi leader capiscono tutto, ma preferiscono far finta di non vedere".

Gli anglosassoni hanno sabotato il Nord Stream

Nel suo discorso dal Cremlino Vladimir Putin ha continuato a puntare il dito contro l'Occidente insistendo sulle accuse di "sabotaggio" dei gasdotti Nord Stream. Riferendosi agli "anglosassoni che non si accontentano solo delle sanzioni", il presidente russo ha sostenuto che abbiano contribuito a "organizzare esplosioni nei gasdotti nel Mar Baltico" e "iniziato a distruggere le infrastrutture energetiche paneuropee". "È chiaro a tutti a chi conviene il sabotaggio del Nord Stream", ha detto.

Putin attacca l'Occidente

L'adesione delle quattro regioni "è una scelta delle persone che ci abitano" in nome di "un legame spirituale che ci siamo  trasmessi di generazione in generazione", ha continuato Putin. "E' rimasto un amore per la Russia, un sentimento che nessuno può mettere in discussione". Infatti, ha precisato, "hanno votato in favore dei referendum, del nostro futuro comune, gli anziani ma anche coloro che sono nati dopo il crollo dell'Urss", tempi che non ritorneranno.

Putin ha quindi accusato "l'Occidente" di "portare avanti una guerra ibrida contro la Russia" e ha sostenuto che l'Occidente vuole fare della Russia una sua "colonia". "Non vogliono farci vivere come una società libera - ha detto il presidente - ma sotto il loro controllo". "L'Occidente al posto della democrazia utilizza oppressione, sfruttamento e schiavitù, un mondo monopolare senza democrazia".

All'Occidente "non serve la Russia, ma a noi sì. Per loro il nostro fiorire è un pericolo", ha aggiunto il capo del Cremlino, ma "la Russia sarà sempre la Russia, difendiamo il nostro stato e i nostri valori", ha affermato.

"L'Occidente cerca e ricerca una nuova possibilità per indebolire e distruggere la Russia, non si danno pace" che la Russia "sia un paese così grande, così ricco". "È stato il cosiddetto Occidente a calpestare il principio di inviolabilità dei confini. E ora, a sua discrezione, decide chi ha diritto all'autodeterminazione e chi no, chi non ne è degno".

"Le promesse dell'Occidente di non espandere la Nato a est si sono rivelate delle sporche bugie. La russofobia dell'Occidente non è altro che razzismo", ha tuonato.

Vladimir Putin, Cremlino, Mosca (ApPhoto)
Vladimir Putin, Cremlino, Mosca

“Terzo sesso è inaccettabile"

Il "terzo sesso" è "inaccettabile" in Russia, ma "il crollo dell'egemonia occidentale è iniziato ed è inevitabile", ha detto ancora il presidente russo Vladimir Putin scagliandosi contro l'evoluzione dei costumi e proponendo una "cultura russa" contro il "satanismo".

"Vogliamo che in Russia ci siano il genitore 1 e il genitore 2 invece di mamma e papà? Siamo completamente impazziti?". "Vogliamo che i nostri bambini siano indottrinati sul fatto che ci sono altri generi" rispetto a maschile e femminile?, ha detto.

Il grido finale: “Russia, Russia, Russia”

"Russia! Russia! Russia!": con questo grido, ripetuto dai presenti in sala e da Vladimir Putin assieme ai leader delle quattro regioni ucraine annesse, si è conclusa la cerimonia che ha sancito con le firme sugli accordi di adesione il risultato dei referendum celebrati nei territori dell'Ucraina occupati da Mosca, respinti come illegali dalla comunità internazionale. 

Il presidente russo dopo le firma si è alzato e ha raggiunto la parte anteriore del palco per l'inno nazionale e poi per la stretta di mano collettiva con i leader delle autorità filorusse,  prima di scandire 'Russia! Russia! Russia!".

"Vladimir Putin al momento non ha in programma di visitare le regioni ucraine appena annesse dalla Russia, ma ci andrà successivamente", ha fatto sapere il Cremlino.

Vladimir Putin, Cremlino, Mosca (ApPhoto)
Vladimir Putin, Cremlino, Mosca

L'annessione delle regioni ucraine alla Russia, "non ha posto nel mondo moderno", ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. "Qualsiasi decisione di procedere all'annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, non ha valore legale e deve essere condannata (...) E' un'escalation pericolosa", ha avvertito. 

"Oggi, come in passato, una democrazia sta lottando per la sopravvivenza contro l'aggressione di un'autocrazia straniera" ma "io sono convinta che la democrazia prevarrà ed è nostro dovere difendere la democrazia", ha sottolineato in un post la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. "L'annessione illegale proclamata da Putin non cambierà nulla. Tutti i territori occupati illegalmente dagli invasori russi sono terra ucraina e faranno sempre parte di questa nazione sovrana", ha twittato.

Zelensky: “Non daremo mai la nostra terra agli occupanti”. Kiev chiede l'adesione rapida alla Nato

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky  non ha ascoltato il discorso di Vladimir Putin. Mentre Putin parlava, spiega l'emittente Suspline, il Comitato per la sicurezza nazionale dell'Ucraina era impegnato in un incontro sotto la guida del presidente Zelensky, che su Telegram ha scrittto: “Abbiamo la situazione sotto controllo. Tutto sarà Ucraina''. ”Questa è la nostra terra, il  nostro popolo. Non daremo mai ciò che è nostro agli occupanti''.

Al termine della riunione del Consiglio di  sicurezza nazionale e difesa, Zelensky ha annunciato che l'Ucraina ha presentato domanda di adesione rapida alla Nato.