La mobilitazione parziale

Russia, chi sono, quanti sono e quanto guadagnano i "riservisti"

I primi a essere chiamati potrebbero essere soldati e comandanti sotto i 35 anni e sottufficiali e ufficiali sotto i 45. "Quelli che non hanno mai visto o sentito nulla di militare non ci saranno", ha detto il ministro della Difesa

Russia, chi sono, quanti sono e quanto guadagnano i "riservisti"
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Truppe russe

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato ieri l'immediata "mobilitazione parziale" dei cittadini russi, ovvero dei “riservisti” che possono essere coinvolti in tutte le attività militari operative e di combattimento (riserva attiva). 

È la prima mobilitazione in Russia dalla Seconda guerra mondiale e suona come un'ammissione del fatto che, dopo 7 mesi e i recenti colpi inferti sul campo dalla controffensiva ucraina, la guerra che Mosca continua a chiamare 'operazione militare speciale' non sta andando come previsto.

Serve, ha spiegato il ministro della Difesa Shoigu, “per il controllo della linea di contatto di 1.000 km e dei territori”, asserendo poi che un "comando occidentale di 150 specialisti militari" si trova "effettivamente a Kiev".

Secondo la maggior parte degli esperti, tuttavia, si tratta la “mobilitazione parziale” non dovrebbe avere ripercussioni immediate sul conflitto in Ucraina per una serie di problemi logistici, di reclutamento e addestramento da risolvere prima di poter usufruire di questa nuova forza. Il Cremlino dovrà inoltre far fronte alla crescente protesta contro questa decisione, che ha già portato a oltre 1300 arresti mentre una nuova manifestazione è annunciata per sabato.

527 persone sono state arrestate durante la manifestazione contro la mobilitazione a Mosca (ApPhoto)
527 persone sono state arrestate durante la manifestazione contro la mobilitazione a Mosca

In tanti stanno inoltre cercando di lasciare il Paese, con i biglietti aerei che hanno raggiunto prezzi insostenibili, mentre si registrano anche code di autovetture alle frontiere con la Finlandia. Informazioni queste “molto esagerate”, ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Chi sono e quanti sono i riservisti russi

Nel suo discorso alla nazione, annunciando la mobilitazione parziale della Russia per "l'operazione" in Ucraina, il presidente Vladimir Putin ha specificato che "solo i cittadini che sono attualmente nella riserva saranno chiamati alle armi, e verranno sottoposti a un addestramento militare aggiuntivo, tenendo conto dell'esperienza fin qui avuta sul campo". 

Il numero esatto dei componenti della riserva attiva russa non è conosciuto. Tale numero, infatti, è stato determinato con decreto presidenziale n.370 del 17 luglio 2015, che su questo punto è stato secretato. 

Tuttavia, a fornire la cifra è stato il ministro della Difesa Sergey Shoigu che ha detto che saranno 300 mila i riservisti coinvolti, cioè l'1% dei circa 25 milioni di persone del bacino totale di mobilitazione. 

Questa forza è formata da uomini che hanno già servito nell'esercito. In particolare, sarà data una preferenza a chi ha già avuto esperienza di combattimento o è in possesso di specializzazioni militari. Sono esclusi i soldati di leva. 

I primi a essere chiamati potrebbero essere dunque soldati e comandanti di compagnia sotto i 35 anni e sottufficiali e ufficiali di grado inferiore sotto i 45 anni. "Quelli che non hanno mai visto o sentito nulla di militare non ci saranno", ha aggiunto Shoigu affermando che gli studenti  "continueranno ad andare in classe".

Non possono essere arruolati gli universitari mentre per quanto riguarda i deputati, oggi il presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha chiesto che rispondano all'appello di Putin se in possesso dei requisiti richiesti.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato che vi siano piani per richiamare alle armi fino a un milione di persone, ipotesi avanzata dal quotidiano indipendente Novaya Gazeta, che opera dall'esilio. Secondo il giornale, il numero vero della portata della mobilitazione parziale sarebbe contenuto nel settimo paragrafo del decreto firmato ieri da Putin che è stato secretato. 

Nel documento, infatti, non si parla soltanto di "forze armate della Federazione russa" ma pure di "altre truppe", un termine generico che non viene meglio specificato.

Truppe russe in addestramento Getty
Truppe russe in addestramento

La chiamata alle armi

Saranno le più alte autorità regionali, ossia i governatori, a garantire la chiamata alle armi dei cittadini "nel numero e nei termini stabiliti dal Ministero della Difesa". Secondo l'agenzia di stampa Tass, i comandi militari regionali compileranno gli elenchi di coloro che andranno al fronte e sulla base di questi elenchi, i governatori invieranno la convocazione formale. 

Una procedura che, secondo gli esperti, richiederà tempo e dovrà anche fare i conti con i piani di molti giovani russi di lasciare il paese per evitare il reclutamento. A poco, da questo punto di vista, sembra essere servita la normativa in vigore che impone ai riservisti russi di non lasciare la loro attuale residenza. L'esodo è già in corso verso Turchia, Armenia e Finlandia, dove si può volare senza visto.

L'addestramento

L'esercito russo "non è attualmente attrezzato per schierare rapidamente ed efficacemente 300.000 riservisti", ha spiegato alla Cnn Alex Lord, esperto di Europa ed Eurasia presso la società di analisi strategica Sibylline a Londra. Servono addestramento e attrezzature moderne. “Che non ci sono per così tante nuove truppe”, ha detto Jakub Janovsky, analista militare del blog di intelligence open source Oryx. 

L'esercito russo è formato per combattere guerre brevi e l'addestramento è impartito per unità e compiti specifici. Il rischio è che siano inviati al fronte - come già avvenuto col protrarsi della guerra - uomini con una preparazione inadeguata, dal punto di vista militare, tattico e strategico. 

Senza contare - sostiene ancora Alex Lord - che considerando un addestramento di tre mesi i “nuovi” soldati andrebbero al fronte durante l'inverno ucraino con non poche difficoltà logistiche aggiuntive.

La “paga”

Ai cittadini di Mosca che saranno richiamati alle armi dopo la mobilitazione parziale annunciata dal presidente russo Vladimir Putin verranno erogati 50mila rubli (circa 830 euro) extra al mese. Lo ha deciso - così riporta la Tass - un decreto del sindaco della capitale russa Sergej Sobjanin con un decreto. In caso di ferite gravi verrà erogato un milione di rubli, mentre in caso di morte le famiglie riceveranno un risarcimento da 3 milioni di rubli.

Inoltre "i cittadini della Federazione Russa chiamati al servizio militare mediante mobilitazione hanno lo status di personale militare in servizio nelle forze armate della Federazione Russa in base a un contratto". E al contratto non si sfugge, se non per "raggiungimento del limite di età per il servizio militare", "motivi di salute" o detenzione in seguito a sentenza penale.

Nel giorno in cui Mosca ha disposto la mobilitazione dei riservisti, per la prima volta, nei sette mesi di guerra, il ministro della Difesa Shoigu, ha parlato delle perdite dell'esercito russo. Dall'inizio dell'"operazione speciale", ha riferito, sono morti 5.937 soldati russi, mentre più di 61.200 militari ucraini sono morti e circa 49.400 sono rimasti feriti. In un'altra guerra parallela, quella delle cifre, lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha parlato di "circa 55.110" russi morti dallo scorso 24 febbraio. A metà agosto il capo delle Forze Armate ucraine, generale Valerii Zaluzhnyi, confermava la morte di quasi  9.000 soldati di Kiev dall'inizio dell'invasione.