Il vertice a Samarcanda

Faccia a faccia Putin-Xi Jinping: "Instilliamo stabilità nel mondo del caos"

Il bilaterale a margine del VII summit dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), per rinsaldare l'asse asiatico economico e finanziario in risposta a quello occidentale: "Lavoreremo come tra grandi potenze"

Faccia a faccia Putin-Xi Jinping: "Instilliamo stabilità nel mondo del caos"
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Vladimir Putin e Xi Jiping oggi durante il faccia a faccia della Sco a Samarcanda, in Uzbekistan

Dopo l'attesa conferma del faccia a faccia tra il presidente russo Valdimir Putin e l'omologo cinese Xi Jinping, i due leader - divisi da un lungo tavolo di circostanza - si sono incontrati a Samarcanda in Uzbekistan. E' il primo incontro, dopo quello del 4 febbraio in occasione delle Olimpiadi di Pechino in cui le due super-potenze asiatiche si pormettevano una amicizia "senza limiti", incontro che avveniva alla vigilia dell'invasione russa in Ucraina.

Molte cose, però, sono cambiate da quel 4 febbraio e per questo il vertice sembra rinsaldare quell'asse asiatico economico e commerciale, in cui Mosca alla luce degli ultimi eventi in Ucraina, appare quella più in difficoltà a causa delle sanzioni. 

Non è forse un caso che in questa che era città simbolo, antico terminale delle carovane lungo la Via della Seta, è fissato il VII summit dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) fondato da Pechino 20 anni fa. Della Sco fanno parte 9 paesi tra cui Kazakhistan e Uzbekistan che si sono dichiarati neutrali nei confronti della guerra in Ucraina e Tagikistan e Turkmenistan che non hanno mai preso ufficialmente posizione sul conflitto. A loro si sono unite nel tempo India, Pakistan e Iran.  Il vertice avviene nelle stesse ore in cui si tengono esercitazioni militari congiunte Russia-Cina nel Pacifico.

"I tentativi di creare un mondo unipolare" da parte dell'Occidente "hanno assunto forme assolutamente orribili", è l'agenzia russa Tass a riferire delle prime parole del leader russo che dice di comprendere "le preoccupazioni della Cina sulla questione ucraina" e che intende "chiarire la posizione russa" a tal proposito. Poi tocca un punto fondamentale per gli equilibri geopolitici nell'area asiatica dicendo che la Russia è "fermamente impegnata" nel riconoscimento del principio di una sola Cina e condanna "le provocazioni degli Usa a Taiwan".

I tentativi di creare un mondo unipolare da parte dell'Occidente hanno assunto forme assolutamente orribili. La Russia è fermamente impegnata nel riconoscimento del principio di una sola Cina e condanna le provocazioni degli Usa a Taiwan

Vladimir Putin

Vladimir Putin e Xi Jinping seduti intorno al lungo tavolo a ferro di cavallo Ap photo
Vladimir Putin e Xi Jinping seduti intorno al lungo tavolo a ferro di cavallo

Di fronte a un mondo in cambiamento, a tempi di trasformazione e mutamenti storici, la Cina vuole lavorare con la Russia per dimostrare la responsabilità di grandi potenze e instillare stabilità ed energia positiva in un mondo di caos

Xi Jinping

Non bisogna dimenticare che alla base del rapporto tra Mosca e Pechino c'è quella "neutralità" sul conflitto in Ucraina, quasi ostentata dalla Cina e una solida retorica anti-Usa e anti-Nato, anche se Pechino non ha mai violato le sanzioni né ha fornito aiuti militari a Mosca. Cina che oggi si dice pronta a lavorare con la Russia "come tra grandi potenze", assicura Xi Jinping spiegando che "di fronte a un mondo in cambiamento, a tempi di trasformazione e mutamenti storici, la Cina vuole lavorare con la Russia per dimostrare la responsabilità di grandi potenze e instillare stabilità ed energia positiva in un mondo di caos". Il presidente cinese ha detto, inoltre, di voler condividere con Putin idee sui rapporti bilateriali e su questioni d'importanza regionale e internazionale. 

Prima del faccia a faccia con Xi Jinping, Putin ha incontrato il presidente iraniano Ibrahim Raisi. Russia e Iran starebbero completando la preparazione di un nuovo accordo strategico di cooperazione. Le loro posizioni "sono vicine o coincidono" su molte questioni internazionali, ha detto il capo del Cremlino, mentre la Ria Novosti scrive che la prossima settimana una delegazione composta dai rappresentanti di "80 grandi imprese russe" visiterà l'Iran. 

Sul piano del gas, gli affari tra i due paesi si sono consolidati: Pechino continua a comprare il gas russo che l'Europa non vuole più e ha già un piano per il nuovo gasdotto che passerà attraverso la Mongolia anche se ci vorranno almeno due anni per realizzarlo.