Summit Sco, i leader dell'Asia in Uzbekistan

A Samarcanda si delinea il fronte anti-Nato

Putin: "La trasformazione di poteri politici ed economici globali è irreversibile". Xi sollecita una "de-dollarizzazione" e pagamenti in valute locali. Il presidente iraniano Raisi: "La Nato è una minaccia". Modi: “Non è tempo di guerra"

A Samarcanda si delinea il fronte anti-Nato
(ApPhoto)
Il presidente russo Vladimir Putin mentre parla al presidente cinese Xi Jinping durante il summit della Sco

'Nuovi centri di potere' nel mondo che nascono a Samarcanda, in Uzbekistan. E' il presidente russo Vladimir Putin ad annunciarne l'intenzione, durante il vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) in corso in questi giorni nel centro nevralgico dell'antica via della Seta. 

Nel secondo giorno di banchetti e colloqui a margine, i nove paesi asiatici che compongono la Sco, si muovono in cerca di alleanze in antitesi aperta con l'Occidente. Secondo quanto annunciato dall'ufficio stampa del presidente russo, Samarcanda è il luogo dove si possono creare alternative concrete all'Ovest anche con l'ingresso - favorito da Mosca - di nuovi paesi come l'Iran, che oggi ha ribadito con fermezza la contrarietà alla Nato, considerata “una minaccia”.

"La crescita di nuovi centri di potere che cooperano tra loro è sempre più evidente", ne è convinto il leader russo secondo cui si stanno profilando "trasformazioni fondamentali nella politica ed economia mondali, e si tratta di cambiamenti irreversibili". Mosca è, comunque, indebolita dalle sanzioni e chiede alla super-potenza asiatica "sorella" un chiaro aiuto sia sul piano commerciale che diplomatico. Ma la Cina resta un attore ambiguo sull'asse del nuovo mondo asiatico, se non altro per aver mostrato massimo equilibrio, ovvero neutralità, in merito alla guerra in Ucraina, scatenata da Mosca.

Putin, riporta l'agenzia Tass, ha anche evidenziato la necessità che questi nuovi equilibri si basino "sui principi universalmente riconosciuti della supremazia del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite". 

Il presidente russo Vladimir Putin si rivolge al presidente cinese Xi Jinping (ApPhoto)
Il presidente russo Vladimir Putin si rivolge al presidente cinese Xi Jinping

E tuttavia: “Capiamo che La Cina abbia le sue preoccupazioni in merito all'Ucraina”, ha aggiunto il leader russo rivolto all'omologo comunista con cui ieri ha avuto un importante e complesso bilaterale. "Inquietudini" avvertite anche dall'India, ammette. Una fotografia ritrae i leader seduti intorno a un bachetto “all'asiatica”, accanto a Putin, anche il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, suo incrollabile alleato. Il presidente Erdogan appare soddisfatto, anche perchè "la Russia garantisce una fornitura stabile di energia alla Turchia", ma fa notizia il retroscena rivelato da Reuters, secondo cui il capo del paese del Dragone, non ha partecipato alla cena per precauzioni anti Covid. C'è chi ci ha visto un atto di snobberia verso la vicina super-potenza indebolita, ma è anche vero che la Cina ha aumentato del 100% il suo acquisto di gas russo negli ultimi mesi e che ora potrebbe vendere al suo vicino apparati tecnologici negati dalle sanzioni all'ex Unione Sovietica.

Le sanzioni pesano sulla mancata vittoria russa in Ucraina. Non solo gas, il presidente russo ha chiesto all'Onu di fare pressioni sulla Ue per togliere il blocco alle esportazioni di fertilizzanti russi verso i paesi in via di sviluppo. Putin, citato da Interfax, ha affermato che 300.000 tonnellate di fertilizzanti russi sono attualmente bloccati nei porti europei. Se saranno sbloccati, "siamo pronti a consegnarli gratis a paesi in via di sviluppo", ha aggiunto, condannando come "discriminatorie" le restrizioni europee. 

La Russia vuole far finire il conflitto in Ucraina "il prima possibile", ma Kiev "rifiuta i negoziati", ha affermato Putin dopo il confronto con il primo ministro indiano Narendra Modi che nel bilaterale col capo del Cremlino ha esordito con un: “Ora non è tempo di guerra”. Il suo paese, come la Cina, fino ad ora non aveva mai preso una posizione così chiara sulla guerra in Ucraina.

 

Siamo aperti alla cooperazione con il mondo intero, la nostra politica è priva di qualsiasi egoismo, ci auguriamo che altri portino avanti le loro politiche secondo gli stessi principi e smettano di usare gli strumenti del protezionismo, delle sanzioni illegali e dell'egoismo economico

Vladimir Putin

 il presidente turco Erdogan si rivolge in un momento conviviale al presidente russo Putin, seduto al centro tra il presidente azerbaigiano Aliyev e il presidente bielorusso Lukashenko Ap Photo
il presidente turco Erdogan si rivolge in un momento conviviale al presidente russo Putin, seduto al centro tra il presidente azerbaigiano Aliyev e il presidente bielorusso Lukashenko

Perseguire le politiche della Nato in qualsiasi modo pone una minaccia per diverse regioni, mentre dovrebbe essere tratta una lezione dalle esperienze in Afghanistan e Siria

Ebrahim Raisi, presidente dell'Iran

Il presidente cinese rivolto ai leader esorta i paesi della Sco a "implementare l'istituzione di un sistema di pagamento in valute locali", come ulteriore sforzo per marciare verso una "de-dollarizzazione". L'economia cinese - ha detto - è "resiliente, ha un ampio potenziale e ampi margini di manovra e nulla cambierà a lungo termine", ponendosi come paese "stabilizzatore" per la ripresa dell'economia mondiale anche in chiave post-pandemica.

Putin parlerà anche col presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello dell'Azerbaigian, Alyev, in questi giorni impegnato a risolvere il conflitto nel conteso Nagorno-Karabakh. Alla fine del summit si produrrà un documento finale che su proposta del Cremlino decreterà "la formazione di un ordine mondiale più rappresentativo, democratico, giusto e multipolare basato sui principi universalmente riconosciuti del diritto internazionale, la disponibilità a difendere la cooperazione paritaria degli Stati con il ruolo centrale di coordinamento dell'ONU nello spirito del rispetto reciproco, della giustizia, dell'uguaglianza e della considerazione degli interessi" si insiste dall'ufficio stampa del presidente russo. Presente al summit è Rosemary DiCarlo, sottosegretaria generale delle Nazioni Unite, per gli affari politici e costruzione della pace.

La Turchia, che partecipa come osservatore, è decisa a percorrere la strada della diplomazia nella ricerca di una soluzione alla crisi ucraina, ribadisce oggi il sultano uscito di recente "vittorioso" per aver mediato a favore di un accordo sui corridoi del grano bloccato sul mar Nero. Le Nazioni Unite sorvegliano che i carichi raggiungano le desinazioni senza problemi. Previsto un bilaterale anche tra Erdogan e Xi Jinping per consolidare i rapporti di fiducia. Ankara ha più volte espresso a Pechino le preoccupazione turche sul trattamento degli uiguri, minoranza cinese di fede musulmana e di lingua turca i cui membri vivono soprattutto nello Xinjiang.

L'Occidente guarda in queste ore da lontano, ai banchetti e alle foto di circostanza, che attirano l'attenzione creando forse anche qualche preoccupazione in vista di nuovi equilibri geopolitici. Arriva solo un comunicato del Cancelliere Scholz a ricordare che "La Russia di Putin rappresenta in questo momento la principale minaccia per la Nato, per gli Stati Uniti e per l'Unione europea nel prossimo futuro". 

Il summit a Samarcanda, Uzbekistan Ap Photo
Il summit a Samarcanda, Uzbekistan