Le prime reazioni alle nuove misure Covid del ministro della Salute

Covid, il bollettino diventa settimanale, le reazioni degli esperti

Molti i pareri favorevoli, tra cui Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei medici, il presidente dell'ordine dei farmacisti Mandelli ma anche Matteo Bassetti, Sergio Abrignani e Francesco Vaia. Perplesso Walter Ricciardi, contrario Crisanti

Covid, il bollettino diventa settimanale, le reazioni degli esperti
Ansa

“Bene lo stop ai bollettini Covid quotidiani, e anche l'anticipo del reintegro dei medici sospesi per inadempienza dell'obbligo vaccinale”, misure annunciate dal ministro Schillaci, perchè "è ora di tornare a una gestione ordinaria". E' il commento di Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo). "Mi pare che il ministro - spiega Anelli - abbia un'idea caratterizzata dal senso di responsabilità e da un ragionamento che tiene conto dell'andamento della pandemia. Si va verso una gestione ordinaria, di normalizzazione, e in questo senso rendere il bollettino settimanale mi pare coerente. Chiederei solo - aggiunge - che sia una decisione flessibile: se succede come in Germania dove i casi e i decessi sono aumentati potremmo tornare ad avere una percezione più frequente di quello che sta succedendo". Quanto al reintegro dei medici, Anelli è pragmatico: "Prima o dopo cambia poco. Era già previsto, si anticipa solo di qualche settimana sempre nell'ottica di un ritorno alla normalità. Ovviamente non si sconfessa la validità delle soluzioni passate: vaccini, mascherine, sono e sono stati fondamentali. I meccanismi di tutela della salute sono in piedi, non ci sarà un “liberi tutti” ma solo un ritorno alla normalità".

Le misure di contenimento del Covid adottate dall'Italia sono state "rigorose quanto altri Paesi occidentali, non più restrittive" e "anche il numero di vittime è stato in linea con la media" ha sottolineato l'immunologo Sergio Abrignani che ha rimarcato "tutti i pareri tecnici poi tradotti in provvedimenti governativi si sono basati sulle evidenze scientifiche fino a quel momento disponibili". Sulla scelta di rendere settimanale la diffusione del bollettino Covid, Abrignani ha spiegato di non essere contrario: "Quell'elenco di dati serve ai tecnici, all'Istituto Superiore di Sanità, per continuare a monitorare l'epidemia. Se poi vogliamo pubblicarlo settimanalmente va benissimo". 

E' giusto cambiare registro sulla gestione dell'emergenza Covid "il 2022 è molto diverso dal 2021, ma è sbagliato dare giudizi su quello che è stato fatto prima. Ora i bollettini e i numeri non hanno senso così come l'obbligo di isolamento per chi è positivo". Bisogna "lasciare ai medici la decisione se tenere uno a casa o meno" afferma Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova. Il medico spera "che vengano eliminati i reparti Covid, che andavano bene nel 2020 e per parte del 2021. Oggi ogni volta che noi apriamo un reparto Covid prendiamo personale e lo togliamo alle sale operatorie" aggiunge. Le misure restrittive "in una certa fase erano necessarie, non c'erano alternative, ma si poteva comunque fare in modo diverso". Tuttavia per Bassetti "non è opportuno" reintegrare i medici non vaccinati: "La vaccinazione dovrebbe essere obbligatoria per i medici, come quella per l'influenza, specie per chi opera in ospedale e nel pronto soccorso. E comunque, le assenze dei medici non vaccinati hanno pesato sui cittadini che hanno avuto servizi minori". Infine in ospedali e Rsa Bassetti manterrebbe l'obbligo di mascherina "per chi va a visitare un parente. La mascherina non difende solo dal Covid, ma da tutti i virus".

Dati alla mano, quelle del ministro "sono misure di buon senso", sostiene il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi) Andrea Mandelli, secondo il quale "questo non significa abbassare la guardia, ma è evidente che la fase più complicata della pandemia è ormai alle spalle e dobbiamo imparare a convivere con il virus” e continua “Registriamo positivamente anche la decisione del ministro Schillaci relativa al reintegro dei sanitari sospesi per mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, che rischiava di aggravare la situazione, già di per sé critica, della carenza di personale che riguarda anche i farmacisti, oltre ad avere generato non poche incertezze operative per gli Ordini professionali”, conclude il presidente Fofi.

Perplesso per stop bollettini è Walter Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica di Roma e consigliere dell'ex ministro Speranza "l'importante è che almeno l'accesso ai dati sia garantito. Le strategie di comunicazione per il pubblico sono discrezionali, ma l'andamento dell'epidemia è preoccupante e quindi l'occhio degli epidemiologi è fondamentale", in relazione alla decisione del ministero della Salute di abbandonare progressivamente le misure e tornare al pre-pandemia. "E' un errore inoltre far tornare i sanitari non vaccinati a lavorare" ha dichiarato. 

Andrea Crisanti, microbiologo e neo senatore del Pd è contrario all’eliminazione del bollettino quotidiano Covid definendo la scelta "Una decisione politica inutile. L'hanno tolto perché ai cittadini fa paura? Io lo avrei fatto ogni mezza giornata” ha commentato.

Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano si è espresso contrario nei giorni scorsi a proposito della “cancellazione del bollettino quotidiano sui dati Covid. E' giusto che ogni giorno sia data informazione di ciò che si registra, decessi compresi".

In favore delle scelte del ministro si esprime anche il direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani Francesco Vaia: "Chi continua a terrorizzare e a profetizzare sciagure fa danno incalcolabile al Paese, soprattutto ai più giovani, basta con bollettini giornalieri Covid" ha affermato precisando “In questo momento non vi sono assolutamente elementi di allarme”. L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, si dichiara d'accordo con il collega: “Divulgare il bollettino quotidiano Covid ha poco senso".