“Soltanto il silenzio, la solitudine, la clausura possono favorire questa intima unione col Signore nella preghiera e nella contemplazione". Così le Monache Cappuccine di Napoli descrivono la loro missione sul loro sito.
Anche conosciute come “le Trentatré” però specificano: “Tutto ciò, però, non ci rende estranee alla vita del mondo, ma partecipiamo, attraverso la ruota del monastero e il telefono, alle gioie e alle speranze, alle tristezze e agli affanni delle famiglie o attraverso la lettura del giornale”.
Ed evidentemente tra le cose alle quali non sono “estranee", tra le “gioie e le speranza” delle suore c'è anche il Napoli. Almeno per una di loro: Suor Rosa Lupoli. Non esattamente una qualunque: lei è la Madre Abbadessa del monastero.
Sul suo account twitter è possibile seguire il percorso di fede. Ma poi, ogni tanto, c'è spazio per un'altra “fede”, ma questa è molto prosaica: la fede per il Napoli.
Così anche oggi, dopo l'ennesima vittoria della squadra di Spalletti, ha twittato: “In un mare di sole vinciamo la 15° partita di seguito.. è splendido e dolce questo autunno a Napoli!!! ForzaNapoliSempre ⚽️⚽️⚽️⚽️💙💙💙💙💪💪💪💪”. Emoticon comprese.
L'abbadessa, campionessa di pallavolo in gioventù, segue con passione il Napoli dai tempi del Pibe de oro. Quando Maradona morì, salì sui tetti del convento issando la bandiera del Napoli, "omaggio ad un fenomeno irreplicabile". Due anni fa si sfiorò quasi la rissa tra Clarisse di opposte tifoserie. Si giocava Juve-Napoli e le monache juventine punzecchiarono via Fecebook la monaca di 'fede azzurra'. "Sospesi la comunicazione - raccontò - perché si sarebbe arrivati ad un terribile scontro con le consorelle dell'Ordine".