Centrodestra, alta tensione tra Meloni e Berlusconi

Renzi: "Tra loro è tutta manfrina". Mentre nell'aria permane un clima da "resa dei conti", Matteo Salvini tenta la mediazione: "Sono sicuro che tra Giorgia e Silvio tornerà il sereno"

Centrodestra, alta tensione tra Meloni e Berlusconi
Ansa
Giorgia Meloni 14/10/22

È il day after dopo la due giorni che ha visto il nuovo Parlamento impegnato nelle elezioni dei presidenti delle due Camere. 

In attesa di sapere se le consultazioni al Quirinale inizieranno il 19 o il 20 ottobre, è ancora fresca la scia delle polemiche legata al nome del leghista Fontana scelto per lo scranno della Camera dei Deputati e definito da Letta “uno sfregio per l’Italia”.

Non è stata ancora dissipata la tensione tra i leader della coalizione del centro destra mentre si comincia a delineare la squadra di governo: nelle ore in cui si fanno sempre più insistenti i nomi del leghista Giorgetti all’Economia e di Tajani, Forza Italia, agli Esteri, non è sfuggito agli occhi di fotografi e telecamere l’appunto di Silvio Berlusconi che ha definito Giorgia Meloni “Supponente, prepotente, arrogante e offensiva”.

Se la giornata di oggi porterà il sereno tra i due è ancora da chiarire. Rimane nell’aria, in queste prime ore di un sabato da ottobrata “romana” sopra palazzo Chigi, la risposta piccata di quella che sarà molto probabilmente la premier “Non sono ricattabile” alla valutazione di lei come una persona con cui “non è possibile trattare” data dal Cavaliere. 

Intanto Matteo Salvini, ultimamente più vicino alla Meloni, tenta la mediazione: "Sono sicuro che anche fra Giorgia e Silvio tornerà quell'armonia che sarà fondamentale per governare, bene e insieme, per i prossimi cinque anni". 

Ma il governo è da formare e i vari leader di opposizione iniziano a intervenire in merito alla futura fiducia. Renzi questa mattina ha già chiarito quanto più volte affermato in campagna elettorale: “Un governo a guida Meloni non lo voterò mai”. 

Per il leader di Italia Viva può essere sostenuto solo Draghi al vertice. E, sullo scontro con Berlusconi, aggiunge che “E' tutta una manfrina, faranno un accordo, è tutto un gioco delle parti. Tra tre giorni faranno un pranzo e la prossima settimana avremo un governo. Il resto sono chiacchiere. Io però avrei apprezzato se la stessa cosa detta ieri, Meloni l'avesse detta 15 anni quando era ministra di Berlusconi".

Ma prima ancora delle consultazioni con Mattarella, il save the date è per martedì 18, giornata in cui è attesa l'elezione dei capigruppo parlamentari.

A rendere ancora più incandescente l'atmosfera anche la stella a cinque punte accompagnata dalla scritta: "La Russa Garbatella ti schifa", firmata dagli "Antifa", apparsa sulla serranda della sede di Fratelli d'Italia alla Garbatella. Minacce al neopresidente del Senato che hanno visto l'immediata replica di Giorgia Meloni, leader e presidente del partito. "Diversi esponenti politici hanno deciso di renderlo (La Russa ndr) un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d'odio, già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell'avversario politico. E così, accade che in una sede di Fratelli d'Italia compaia una scritta contro di lui, firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere". "Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull'odio ideologico, perché l'Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme". 

Solidarietà bipartisan a La Russa, ma da destra si fa notare il silenzio del segretario dem. "Qualcuno avvisi Enrico Letta che la campagna elettorale è finita e che i cittadini hanno scelto, premiando il centrodestra e Fratelli d'Italia e bocciando sonoramente il Pd. Oggi il segretario dem, come accaduto in campagna elettorale, all'estero, da Berlino, getta fango sull'Italia parlando, riguardo le presidenze di Camera e Senato, di scelte che confermano le preoccupazioni in Europa e di una logica perversa dietro queste nomine. Non una parola sulle gravissime minacce ad Ignazio La Russa", dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Lucio Malan.

Il riferimento è alle dichiarazioni di Letta a margine del congresso dei socialisti europei: "L'inizio di questa legislatura è il peggiore che potesse esserci. La legislatura comincia con una logica incendiaria da parte di chi ha vinto le elezioni. Chi ha vinto, invece di riappacificare il paese, lo sta dividendo. Ma chi semina vento non può che raccogliere tempesta. Invito a considerare che questo metodo è davvero sbagliato. Si rompe ogni possibilità anche di un rapporto fra maggioranza e opposizione, che è un rapporto nell'interesse del paese". 

Striscione contro La Russa al Colosseo @cambiare rotta
Striscione contro La Russa al Colosseo

Dopo le scritte nel quartiere della Garbatella, ieri sera è apparso, ma è stato prontamente rimosso, uno striscione anti la Russa, questa volta in zona Colosseo. "Benvenuto presidente La Russa (scritto al contrario). La resistenza continua". Così si leggeva su uno striscione che è stato sequestrato dai carabinieri di Roma nella serata di ieri sul Ponte degli Annibaldi, nella zona del Colosseo. Secondo quanto spiega l'organizzazione “Cambiare Rotta Roma” sul proprio profilo facebook in un post pubblicato 19 ore fa: “Ci tenevamo a portare i nostri sentiti auguri di benvenuto al nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa (sempre scritto a testa in giù, ndr). A quanto pare, la sua figura è ben apprezzata anche dai partiti della fantomatica ”opposizione antifascista". Saremo ben lieti di mostrare a questo Parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città".