Il militare era stato ricoverato per problemi di disagio psicologico

Como, un carabiniere spara al suo comandante e si barrica in caserma: "L'ho ammazzato"

Giudicato idoneo al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera, era rientrato in servizio da alcuni giorni ed attualmente era in ferie. "L'ho ammazzato", avrebbe urlato il brigadiere da dentro la caserma

Como, un carabiniere spara al suo comandante e si barrica in caserma: "L'ho ammazzato"
(GoogleMaps)
Caserma dei Carabinieri di Asso, Como

 

 

"L'ho ammazzato". È quanto avrebbe urlato il brigadiere Antonio Milia da dentro la caserma dei Carabinieri di Asso parlando del comandante di stazione, il luogotenente Doriano Furceri.

Almeno tre i colpi esplosi verso il sottufficiale: chi era in caserma in quel momento ha sentito distintamente un colpo, quindi i lamenti del ferito e poi almeno altri due colpi. Il brigadiere si è asserragliato in un locale all'interno dell'edificio e da quel momento per nessuno è stato possibile sincerarsi delle condizioni del luogotenente.

All'interno della caserma si intravede a terra il corpo di un uomo. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, del luogotenente ferito. Sulle sue condizioni c'e' il massimo riserbo da parte degli inquirenti, ma il passare delle ore lascia temere un epilogo drammatico della vicenda.

Intorno alla caserma di Asso sono arrivati i reparti speciali dell'Arma, pronti a intervenire, con giubbotti antiproiettile e la loro strumentazione all'avanguardia. 

Del brigadiere, da diversi anni in servizio nel paese del Comasco, si sa che era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell'Ospedale sant'Anna di Como, dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi. Giudicato idoneo al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera, sempre secondo quanto si è saputo, era rientrato in servizio da alcuni giorni ed attualmente era in ferie. 

Il luogotenente Furceri, invece, era stato trasferito ad Asso nel mese di febbraio, dopo 17 anni trascorsi quale comandante della stazione di Bellano, sul lago di Como ma in provincia di Lecco. Il trasferimento era stato disposto dopo che il sottufficiale dal mese di dicembre dello scorso anno era stato oggetto di ingiurie e accuse con scritte anonime sui muri del paese. Le scritte denunciavano un presunto intrigo amoroso del comandante con più di una donna sposata, con i rispettivi mariti pronti a passare alle vie di fatto. Un'altra scritta denunciava invece una situazione lavorativa irregolare in capo alla moglie del comandante. 

Il comando provinciale di Lecco aveva spiegato che "i fatti che riguardano il comandante della stazione di Bellano sono al vaglio dell'autorità giudiziaria e sono anche oggetto di un'autonoma inchiesta avviata dall'Arma dei carabinieri per stabilire i contorni della vicenda e anche per valutare la sussistenza o meno dei requisiti per la permanenza del militare nell'attuale incarico o di un eventuale trasferimento altrove, vanno verificati i fatti anche a tutela dell'interessato". In seguito a questo, era poi scattato il trasferimento ad Asso. Le verifiche in queste drammatiche ore puntano a chiarire se i fatti di stasera possano essere messi in relazione con le accuse che determinarono il trasferimento di Furceri.