Suonano le sirene della contraerea

Corea del Nord lancia missili balistici sul Giappone, Seul: "Daremo una risposta ferma"

Il missile lanciato è finito in mare. Tokyo ha invitato i cittadini a cercare riparo nei rifugi. Stati Uniti e Corea del Sud, pronti a una "robusta risposta", conducono un'esercitazione specifica dedicata ai "bombardamenti di precisione"

Corea del Nord lancia missili balistici sul Giappone, Seul: "Daremo una risposta ferma"
Ansa
Giappone, lancio di missili balistici dalla Corea del Nord

“Si prega di cercare riparo negli edifici o nel sottosuolo”. Oggi alle ore 7.22 ora locale (le OO.22 in Italia), gli abitanti della prefettura di Aomori sull’isola di Honshu e quelli della prefettura di Hokkaido, le più settentrionali dell'arcipelago, si sono svegliati con il suono incessante delle sirene e l'allarme anti missile diramato dal governo nipponico su tutti i notiziari. La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico che avrebbe sorvolato il Giappone per poi cadere in mare. 

Il lancio arriva pochi giorni dopo quello, sempre da parte della Corea del Nord, di missili balistici in direzione del Mar del Giappone-Mare dell'Est. 

Il missile di oggi si sarebbe inabissato nell'Oceano a 3mila kilometri dal Giappone e non sarebbe stato necessario abbatterlo. Si tratta del quinto testa in dieci giorni da parte di Pyongyang, una dimostrazione di forza in seguito alle esercitazioni navali congiunte antisommergibile di Giappone, Usa e Corea del Nord della scorsa settimana.

"Pronti a una risposta robusta"

"La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico alle 7:22 in direzione nord-nordest. Ha sorvolato il nostro territorio nel nord del Paese e sarebbe precipitato nell'Oceano Pacifico, fuori dalle acque territoriali, intorno alle 7:49". È la prima volta che un missile passa sopra l'Arcipelago dal 2017. "Si tratta di un atto di violenza che segue a ripetuti e recenti lanci di missili balistici. Lo condanniamo fermamente", ha detto ai giornalisti il primo ministro giapponese Fumio Kishida

A Seul, il presidente, Yoon Seok-youl, ha invocato una "risposta ferma e l'adozione di misure appropriate in collaborazione con gli Stati Uniti e la comunità internazionale". La Corea del Nord “viola chiaramente i principi universali e gli standard delle Nazioni Unite” , ha dichiarato Yoon che ha annunciato "azioni appropriate in collaborazione con gli Stati Uniti e la comunità internazionale".

Il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jack Sullivan ha parlato separatamente con le sue controparti sudcoreana e giapponese per elaborare una "risposta internazionale adeguata e solida" e riaffermare "l'impegno ferreo" degli Stati Uniti nella difesa del Giappone e della Corea del Sud, ha affermato la portavoce Adrienne Watson in un comunicato.

Biden e Kishida: “Continuiamo a collaborare per una risposta immediata"

Il presidente americano Joe Biden, a colloquio oggi con il primo ministro giapponese Fumio Kishida, ha ribadito la forte condanna del test missilistico da parte della Corea del Nord, definendolo "un pericolo per il popolo giapponese, destabilizzante per la regione e una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sulla telefonata.

Kishida e Biden hanno ribadito che "continueranno a cooperare per una risposta immediata e a lungo termine a livello bilaterale e con la comunità internazionale".   

I leader hanno discusso dell'importanza "del ritorno immediato a casa dei cittadini giapponesi sequestrati dalla Corea del Nord e hanno concordato di continuare ogni sforzo per limitare la capacità di Pyongyang di portare avanti i suoi programmi di missili balistici e armi di distruzione di massa".

La condanna della Nato

"Condanno fermamente  i test missilistici pericolosi e destabilizzanti della Corea del Nord  che violano le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni  Unite". Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg sui  social, dove ha condannato il test della Corea del Nord con un missile balistico che ha sorvolato il Giappone ed è caduto nell'Oceano  Pacifico.      

Stoltenberg ha chiesto a Pyongyang di abbandonare il suo programma  nucleare e di impegnarsi nella diplomazia, riaffermando la solidarietà degli alleati della Nato con Giappone e Corea del Sud, le principali  vittime dell'insicurezza generata dal regime di Kim Jong Un.

Usa e Giappone rafforzeranno la capacità di deterrenza

Il Giappone e gli Stati Uniti hanno deciso di rafforzare le capacità di deterrenza e di risposta militare della loro alleanza alla luce del nuovo test della Corea del Nord. I ministri degli Esteri dei due Paesi, Yoshimasa Hayashi e Antony Blinken, si sono parlati al telefono dopo il lancio, il primo dal 2017 a sorvolare il Giappone e che ha innescato l'allerta antimissilistica nel nord del Paese, definendolo "una questione di grande preoccupazione" per la sicurezza giapponese e globale.   Hayashi e Blinken "hanno condannato fermamente il lancio come una minaccia seria e imminente per la sicurezza del Giappone e una sfida chiara e seria per la comunita' internazionale", riferisce la nota diffusa a Tokyo. Il segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri giapponese hanno concordato di continuare a lavorare per rafforzare le capacità difensive del Giappone "e hanno confermato che rafforzeranno le capacità di deterrenza e risposta dell'alleanza", promuovendo la cooperazione trilaterale con la Corea del Sud.

Usa-Seul, bombardamento di precisione dopo il missile

La Corea del Sud e gli Usa hanno risposto alla provocazione del missile balistico intermedio lanciato questa mattina da Pyongyang con un'esercitazione specifica dedicata ai "bombardamenti di precisione". È quanto annuncia il Comando di stato maggiore congiunto di Seul.

Un jet F-15K sudcoreano ha sganciato due bombe di precisione Jadam (Joint Direct Attack Munition) su un poligono di tiro posizionato sull'isola disabitata di Jikdo, nel mar Giallo, in risposta al lancio di missile balistico a raggio intermedio della Corea del Nord.   

L'operazione, secondo il Comando sudcoreano, è avvenuto a seguito di manovre congiunte con aerei da guerra statunitensi in programmi di attacco che hanno mobilitato quattro F-15K e quattro F-16 americani. "Attraverso il volo combinato e le esercitazioni di attacco di precisione, la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno dimostrato la volontà di rispondere con severità a qualsiasi minaccia del Nord, nonché le loro capacità di condurre un attacco di precisione all'origine delle provocazioni basate sulla loro solida alleanza", ha aggiunto nella nota il Comando di Seul.

Durante le esercitazioni congiunte con gli Stati Uniti un caccia F-15K sudcoreano ha sparato due bombe di precisione Jadam da un'isola del Mar Giallo, in risposta al lancio del missile balistico a raggio intermedio (Irbm) della Corea del Nord Ap
Durante le esercitazioni congiunte con gli Stati Uniti un caccia F-15K sudcoreano ha sparato due bombe di precisione Jadam da un'isola del Mar Giallo, in risposta al lancio del missile balistico a raggio intermedio (Irbm) della Corea del Nord

Pyongyang e la strategia della deterrenza

La Corea del Nord ha intensificato i lanci di missili balistici e di altri proiettili nel 2022. Dall'inizio dell'anno, Pyongyang ha condotto 23 test missilistici, di cui quattro la scorsa settimana, rispetto agli otto test missilistici dell'anno scorso. Il test di oggi ha rappresentato il primo lancio di missili nordcoreani sul Giappone dal 2017.

Il programma missilistico e nucleare della Corea del Nord è vietato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha imposto sanzioni al Paese eremita.

Lo scorso sabato la Corea del Sud, alleato di Washington, ha celebrato il Giorno di festività nazionale delle Forze armate con una parata militare, con il dispiego di armi avanzate, inclusi lanciarazzi multipli, missili balistici, carri armati, droni e gli aerei da caccia statunitensi F-35. 

L'intenso periodo di test sulle armi di Pyongyang arriva mentre Seul, Tokyo e Washington intensificano le esercitazioni militari congiunte per contrastare le crescenti minacce dal Nord. 

La Corea del Sud, il Giappone e gli Stati Uniti hanno organizzato venerdì esercitazioni anti-sottomarino - le prime in cinque anni - pochi giorni dopo che le marine di Washington e Seul hanno condotto esercitazioni su larga scala nelle acque al largo della penisola coreana. Tali esercitazioni fanno infuriare la Corea del Nord, che le vede come prove per un'invasione. 

La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris era a Seoul la scorsa settimana e ha visitato la zona demilitarizzata pesantemente fortificata che divide la penisola, in un viaggio che mirava a sottolineare l'impegno "corazzato" del suo Paese nella difesa della Corea del Sud contro il Nord. 

Da mesi funzionari sudcoreani e statunitensi avvertono che il leader nordcoreano Kim Jong-un si sta preparando a condurre un altro test nucleare. Secondo Seul, il regime di Pyongyang starebbe completando i preparativi per un test nucleare, che potrebbe intraprendere nelle date a cavallo tra il Congresso del Partito Comunista cinese di questo mese e le elezioni di medio termine negli Stati Uniti a novembre. 

La condanna dell'Unione Europea

Il lancio di un missile balistico che ha sorvolato il Giappone da parte della Corea del Nord costituisce "un'aggressione ingiustificabile": lo ha dichiarato il presidente del Consiglio dell'Ue, Charles Michel, che ha espresso la solidarietà europea a Giappone e Corea del Sud. "Condanniamo con fermezze il deliberato tentativo della Corea del Nord di mettere a repentaglio la sicurezza nella regione, lanciando un missile balistico sopra al Giappone. Un'aggressione ingiustificabile, in palese violazione del diritto internazionale", ha scritto Michel su Twitter.

La Corea del Nord riconosce l'annessione alla Russia delle quattro regioni ucraine

La Corea del Nord ha espresso sostegno all'annessione russa delle quattro regioni ucraine, accusando gli Stati Uniti di "abusare" del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo ha riferito un dispaccio dell'agenzia ufficiale Kcna, citando Jo Chol-su, direttore generale del Dipartimento dell'organizzazione internazionale presso il ministero degli Esteri, per il quale i referendum di adesione alla Federazione russa "si sono tenuti in linea con i principi della Carta dell'Onu". "Rispettiamo la volontà dei residenti che aspiravano all'integrazione e sosteniamo la posizione di Mosca di fare le suddette regioni parte della Russia".