Bbc: Elnaz Rekabi agli "arresti domiciliari" a Teheran, la sua famiglia ricattata

Bbc riferisce che la campionessa di arrampicata, dopo la gara senza velo di Seul e il suo rientro trionfante a Teheran, è costretta a casa da arresti domiciliari "non ufficiali". Dipartimento di Stato americano: "Il mondo guarda a lei con attenzione"

Bbc: Elnaz Rekabi agli "arresti domiciliari" a Teheran, la sua famiglia ricattata
(Rhea Khang/International Federation of Sport Climbing via AP)
L'atleta iraniana Elnaz Rekabi gareggia - senza velo - alla finale Boulder & Lead femminile dei Campionati asiatici di arrampicata IFSC, a Seul, domenica 16 ottobre 2022

Elnaz Rekabi starebbe scontando “arresti domiciliari” non ufficiali nella sua casa di Teheran. Lo riferisce la Bbc in farsi, aggiungendo che la famiglia dell'atleta sarebbe stata ricattata dalle autorità iraniane se non avesse "confessato" al mondo di non aver indossato il velo per motivi indipendenti dalla sua volontà.

La 33enne atelta iraniana, è reduce dai campionati asiatici di arrampicata di Seul, dove ha gareggiato senza indossare il velo, atto considerato uno sfregio agli ayatollah sciiti che guidano la Repubblica islamica. Immagini di gara che hanno fatto subito il giro del mondo. Dopo qualche ora di apprensione in merito alla sua sorte, Elnaz è tornata poi a Teheran dalla famiglia e dal marito, a cui sarebbe arrivata una minaccia di confisca di tutti i beni se lei non avesse espresso scuse formali dopo il suo gesto, riferisce Bbc.

Appena atterrata all'aeroporto, il 19 ottobre scorso, Elnaz è stata accolta da una folla di fan entusiasti che non hanno esitato a definirla "un'eroina", mentre con professionale freddezza e con una luce di stanchezza negli occhi si scusava con i cittadini iraniani "per aver creato preoccupazione" spiegando alla tv di Stato Irna i motivi del suo gesto: ragioni legate a problemi nella tempistica di gara non le hanno consentito di indossare il velo obbligatorio. 

“Il mio è stato un gesto involontario”, ha detto anche sui social. Gesto che però non è sfuggito alle autorità iraniane che pretendono massima osservanza delle regole religiose anche durante le competizioni sportive. 

 

 

La dichiarazione è stata ritenuta da più parti sospetta, i sostenitori di Elnaz rimangono preoccupati per la sua sorte anche se il presidente del Comitato olimpico nazionale iraniano ha assicurato che la climber non sarà punita o sospesa. Intervistato dall'Associated Press nella capitale sudcoreana, Mahmoud Khosravi Vafa ha affermato che non c'è motivo di adottare misure disciplinari contro Rekabi perché il suo è stato - appunto - un atto "non intenzionale".

Altri atleti sono già stati presi di mira dal governo per aver sostenuto le proteste che da oltre un mese scuotono l'Iran."Si tratta di una questione di poco conto, sono sorpreso che se ne parli così tanto", ha detto Khosravi Vafa, nonostante le proteste contro il regime e l'obbligo del velo abbiano toccato finora oltre 100 città in Iran, facendo quasi 250 morti e migliaia di arrestati.

Elnaz Rekabi in un disegno Iran protests 2022 @twitter
Elnaz Rekabi in un disegno Iran protests 2022

"Il mondo e gli Stati Uniti osserveranno con attenzione quello che accadrà a Elnaz Rekabi'', ha detto il vice portavoce del dipartimento di stato americano Vedant Patel in un briefing con la stampa. "Il regime iraniano e i suoi leader hanno una lunga storia di abusi dei diritti delle donne e di violazione della loro libertà di espressione, anche attraverso minacce, intimidazioni e violenze. Le minacce a Elnaz Rekabi sembrano essere l'ultimo imperdonabile esempio di queste pratiche. Il mondo starà a guardare come viene trattata", ha concluso il funzionario.