Ed è ancora emergenza migranti. Un barcone con a bordo una trentina di persone è naufragato a largo di Lampedusa. Quattro i dispersi (tre uomini e una donna).
Viaggiavano insieme ad altre 26 persone a bordo di un barchino di appena cinque metri. I militari della Guardia Costiera sono riusciti a trarre in salvo 26 persone a 24 miglia dall'isola. Tra di loro c'era anche una bambina in stato di ipotermia e un ragazzo che accusava forti dolori al petto.
I migranti provengono da Liberia, Camerun, Costa d'Avorio, Guinea, Senegal, Mali e Gambia. Poche ore prima sull'isola sono sbarcate altre 28 persone facendo salire a 54 il numero degli immigrati che oggi sono stati trasferiti nell'hotspot di contrada Imbriacola dove al momento ci sono 648 persone di varie età e nazionalità. Ed è nell'Hotspot che si registra il soccorso a una minorenne al settimo mese di gravidanza che ha cominciato ad accusare forti dolori e dopo una visita al Poliambulatorio è stata trasferita in elisoccorso all'ospedale di Agrigento.
Le ricerche dei 4 dispersi hanno permesso agli uomini della Guardia Costiera e della Guardia Di Finanza di ritrovare, a diverse miglia dalla costa di Lampedusa, quattro corpi, in avanzato stato di decomposizione, di due uomini e due donne. Non è chiaro, al momento, a quale barchino e sbarco appartengano i corpi o se siano addirittura riconducibili a qualche altro incidente avvenuto in acque internazionali o tunisine. Le salme sono state già portate a molo Favarolo prima e poi alla camera mortuaria del cimitero di Lampedusa, dove già si trovano le salme dei due bambini - di 10 mesi e un anno - morti ustionati a causa dell'incendio divampato nei giorni scorsi su un altro barchino che viaggiava verso l'Italia.
"In mare si continua a morire e questo è semplicemente inaccettabile - dice Sami Aidoudi, responsabile dell'intervento di Medici senza Frontiere a Lampedusa -. Le persone che stiamo assistendo hanno visto bambini morire a pochi passi dalla fine del viaggio. Avevano l'Europa davanti agli occhi". Dall'inizio dell'anno oltre 1.150 persone risultano morte o disperse nel Mediterraneo, mentre dal 2014 i morti e i dispersi sono circa 24.960. Medici Senza Frontiere è sul posto da sabato con un team di psicologi e mediatori interculturali, per offrire assistenza ai sopravvissuti delle ultime tre tragedie nel Mediterraneo in cui hanno perso la vita due bambini e una neonata e altre 4 persone risultano disperse.