Riaperta la Stazione Zucchelli: inizia la nuova spedizione italiana in Antartide

Nei prossimi mesi saranno coinvolti 240 fra tecnici e ricercatori, impegnati in 50 progetti scientifici. Le attività saranno svolte anche sulla rompighiaccio “Laura Bassi” e nella base italo-francese Concordia sul Plateau Antartico

Riaperta la Stazione Zucchelli: inizia la nuova spedizione italiana in Antartide
PNRA
base italiana Mario Zucchelli

Sulla costa del Mare di Ross il Sole è tornato a splendere nel cielo e le temperature, pur restando abbondantemente sotto lo zero, stanno gradualmente risalendo. La primavera australe è arrivata e come ogni anno la stazione italiana Mario Zucchelli ha riaperto i battenti.

Un contingente di 20 tecnici sta riattivando la base e sta verificando le condizioni del ghiaccio marino per allestire una pista di atterraggio destinata agli aerei da trasporto C130J dell’Aeronautica Militare. È il primo atto della 38esima spedizione italiana in Antartide, un nuovo capitolo nella decennale presenza dell’Italia sul Continente di ghiaccio.

La missione è finanziata dal Ministero dell'Università e della Ricerca nell'ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dall'ENEA per la pianificazione logistica e dal CNR per la programmazione scientifica. Nei prossimi mesi coinvolgerà complessivamente 240 fra tecnici e ricercatori, impegnati in 50 progetti che spaziano dalle scienze dell'atmosfera alla biologia, dalla geologia all'astronomia. Sul campo, a supporto, ci saranno anche 23 esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica Militare e Carabinieri.

Le attività si svolgeranno anche sulla rompighiaccio "Laura Bassi" dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, gestita congiuntamente da ENEA, CNR e OGS. Il 15 novembre salperà verso il porto neozelandese di Lyttelton. A inizio gennaio partirà dalla Nuova Zelanda verso l’Antartide con a bordo materiali e personale, portando avanti 8 progetti di ricerca finanziati dal PNRA e delle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare.

Con l’avvio della nuova spedizione italiana sta per concludersi inoltre il lungo periodo di isolamento della base italo-francese Concordia, a 1200 chilometri di distanza sul Plateau Antartico, dove le operazioni non si sono mai interrotte. Tredici persone hanno trascorso laggiù l’intero periodo invernale, a oltre 3200 metri di quota e con temperature fino a -80°C. Il nuovo personale li raggiungerà all’inizio di novembre.  

A Concordia saranno portati avanti 20 progetti di ricerca fra i quali “Beyond Epica Oldest Ice”, un’attività internazionale finanziata dall’Unione Europea che vuole ricostruire l’evoluzione del clima nell’ultimo milione e mezzo di anni. Per questo a una quarantina di chilometri dalla base lo scorso anno lo scorso anno sono iniziate delle trivellazioni per raggiungere il ghiaccio conservato a 2700 metri di profondità. L'attività è coordinata dal CNR e vi partecipano anche l’ENEA e l’università Ca’ Foscari di Venezia. Nei prossimi due mesi si spera di raggiungere i 1000 metri di profondità e di iniziare a portare i primi campioni di ghiaccio in Italia.