Al termine del Consiglio Ue Difesa a Bruxelles

Crosetto: "La crisi con la Francia è già rientrata"

"Succede nelle famiglie, succede nei condomini, succede anche ogni tanto fra Paesi di fare delle discussioni", spiega il ministro della Difesa, che conferma che l’Italia “parteciperà alla missione di addestramento” Eumam delle forze ucraine

Crosetto: "La crisi con la Francia è già rientrata"
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Bruxelles. Il ministro della Difesa Guido Crosetto con il vice presidente UE Josep Borrell

“Penso che la crisi con la Francia sia già quasi rientrata. Non ci sarà alcuna difficoltà per l’Italia, si è discusso su un tema. Succede nelle famiglie, succede nei condomini, succede anche ogni tanto fra Paesi di fare delle discussioni”. 

Sono queste le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto, al termine del Consiglio Ue Difesa a Bruxelles rispondendo a una domanda sulle polemiche tra Roma e Parigi sulla gestione dei migranti.

“Ho avuto un bilaterale col collega francese, come con quello greco e quello cipriota, c’è un ottimo rapporto che era nato già in un visita che ho fatto una settimana fa, ci siamo visti a una cena a Tolone”, ha aggiunto. 

Se l’Italia è favorevole ad una missione Sophia? “L’Italia pensa che il Mediterraneo sia un luogo da presidiare sempre meglio per l’importanza che ha economica, strategica, da tutti i punti di vista. Noi siamo una nazione che più di ogni altra vive il Mediterraneo, qualunque missione europea o internazionale per la sicurezza del Mediterraneo, per noi è di vitale importanza”, precisa Crosetto.

Poi affronta il tema del conflitto in Ucraina: “Nessuno credo abbia mai pensato di sottovalutare la Russia né la capacità della Russia di resistere nel tempo. Perché fa parte della storia della Russia”. 

“È stata analizzata la questione Ucraina nei vari fronti e i possibili fronti nei prossimi mesi, nulla di diverso da molte riflessioni che ho letto anche sulla stampa”, ha spiegato.

Crosetto ha confermato che l’Italia “parteciperà alla missione di addestramento” Eumam dell’Ue delle forze ucraine “perché da mesi sta portando avanti con Kiev una loro richiesta in modo bilaterale di una formazione specifica su alcuni argomenti, che verrà fatta in Italia. Mentre invece saranno mandati degli ufficiali nella missione di addestramento che ci sarà in Germania”.

Con il ministro della Difesa tedesco Christine Lambrecht “è appena finito un bilaterale che è durato più del doppio del tempo che doveva durare. Abbiamo parlato di molte cose, dall’Ucraina al fronte Sud. Abbiamo parlato di cooperazione industriale e non abbiamo avuto nessuno spunto polemico nella nostra discussione”, ha precisato il ministro della Difesa italiano rispondendo a chi gli chiedeva se ci siano attriti tra Roma e Berlino per lo scudo antimissile che vuole introdurre la Germania sotto egida Nato.

“Parlare di un’industria europea della difesa è un fattore strategico – ha precisato Crosetto -. Ma l’industria europea non significa che qualcuno viene acquistato o deve morire. Significa capire come integrare grandi industrie, grandi tecnologie che esistono in alcuni Paesi per farle diventare più grandi”. 

“Le richieste tecnologiche del futuro hanno bisogno di investimenti che un Paese solo non può reggere, è inutile coltivare industrie nazionali quando il futuro ci obbliga a investimenti che si possono fare solo a livello europeo", ha detto ancora Crosetto.

Sulla difesa europea “si prosegue su una strada che è nata pochi anni fa è che sta procedendo a tappe forzate anche a seguito del conflitto. C’è stata un’evoluzione molto forte sia sulla difesa che sugli investimenti e su tutto il tema, che probabilmente è stata accelerata dagli eventi, al di là della volontà iniziale politica che aveva l’Europa”, ha aggiunto Crosetto.

“Le situazioni di evoluzioni negative, pensiamo a quello che sta accadendo nei Balcani in questi giorni, possono scoppiare da un momento all’altro”, ha aggiunto il ministro. “Viviamo un tempo che nessuno poteva immaginare due o tre anni fa”, ha concluso.