Sport e pressioni psicologiche

Ex atlete ginnastica ritmica denunciano abusi, Abodi: "Le medaglie non coprono condotte inadeguate"

Il confronto tra il neo ministro, il Coni e Fgi dopo le interviste a Repubblica delle ex atlete Nina Corradini e Anna Basta. Punta il dito anche Giulia Galtarossa. "Basta un caso per avere la stessa attenzione di centomila”, ha evidenziato Abodi

Ex atlete ginnastica ritmica denunciano abusi, Abodi: "Le medaglie non coprono condotte inadeguate"
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andrea abodi

"Le medaglie sono un fattore di orgoglio nazionale, ma non ci sarà mai una medaglia che coprirà comportamenti non adeguati. Siamo praticanti di valori, non predicatori" tuona il neo ministro dello Sport, Andrea Abodi dopo l'incontro di questa mattina con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il numero uno di Federginnastica, Gherardo Tecchi. Sul tavolo, le denunce presentate nei giorni scorsi dalle ex ginnaste della nazionale di ritmica, Nina Corradini e Anna Basta, che hanno rivelato presunte pressioni psicologiche nell'Accademia di Desio. A loro si è aggiunta Giulia Galtarossa.

La dimensione del fenomeno sportivo è importante, ma deve essere chiaro che basta un caso per avere la stessa attenzione di centomila

Andrea Abodi

Abodi ha sottolineato, nel contempo, il suo apprezzamento per gli sforzi della Federginnastica sul fronte controlli.

"Tutto quello che emerge andrà valutato e verificato in modo veloce e trasparente. Non entro nel merito tecnico, ma la linea del rigore e quella dello sconfinamento è una linea sottile. La qualità dei tecnici - ha proseguito il ministro - serve a marcare quella linea di confine, e qualora fosse stata oltrepassata "ci sarà chi interverrà".

La prima a parlare di “violenze e umiliazioni per non farci mangiare" è stata Nina Corradini in una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica.

Nina lascia la nazionale di ginnastica ritmica nel 2021: “Me lo ricordo il giorno in cui ho trovato a forza di andare via. Avevo passato ogni minuto degli ultimi mesi precedenti a desiderare di scappare da lì. Ora voglio informare e proteggere le bambine più piccole, tutti devono sapere la verità”. E le sue parole scuotono con forza il mondo della ginnastica ritmica. 

Poi, arriva la seconda intervista con Anna Basta. L’atleta parla di notti passate a piangere e di aver pensato per due volte di farla finita “Una volta non ho agito perché è entrata una persona in stanza e mi sono scossa. La seconda ero in mezzo alla gente". Per lei si alternano continui momenti di depressione: "Volevo fare ginnastica, non volevo soffrire e basta".

La federazione prende atto delle interviste e sceglie la linea della fermezza “La FGI non tollera alcuna forma di abuso ed è sempre al fianco di tutti i propri tesserati” recita il comunicato. “Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere. Sono state date disposizioni perché siano immediatamente informati la Procura Federale e il Safeguarding Officer per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza”.  E invita “tutte le ginnaste e i ginnasti, i tecnici e i dirigenti a farsi avanti e chiunque abbia informazioni ci contatti". 

Intanto, notizia di ieri, sul tavolo del sostituto procuratore di Brescia Alessio Bernardi è arrivato l'esposto di due giovani atlete bresciane di ginnastica ritmica per presunte violenze psicologiche.  Le due giovani promesse, da quanto si è saputo, hanno abbandonato la disciplina.