Ue nel mirino

Il sito del Parlamento europeo colpito da un attacco informatico pro-Russia

Rivendicato dal gruppo Killnet, nel giorno in cui a Strasburgo è stata approvata la risoluzione che definisce Mosca "sponsor del terrorismo". La presidente Roberta Metsola: "La mia risposta? Slava Ukraini"

Il sito del Parlamento europeo colpito da un attacco informatico pro-Russia
Dursun Aydemir/Anadolu Agency via Getty Images
La sede di Strasburgo del Parlamento europeo

Nello stesso giorno in cui ha approvato la risoluzione che definisce la Russia "Stato sponsor del terrorismo", il sito del Parlamento europeo è stato colpito da “un elevato traffico di rete esterno” legato a “un attacco Ddos (Distributed Denial of Service)”. Ne ha dato notizia il direttore generale per la Comunicazione dell'organo legislativo comunitario, Jaume Duch, e quasi contestualmente è arrivata la rivendicazione del gruppo Killnet, che già più volte, negli ultimi mesi, ha messo nel mirino gli stati membri della Ue, Italia compresa.

Il Ddos è il più semplice degli attacchi che si possono sferrare contro obiettivi web: consiste in una grande quantità di richieste di collegamento effettuate contemporaneamente, tali da mandare offline gli indirizzi di rete individuati come target. Non comporta sottrazione né distruzione di dati. Alle 14.30 circa, il wifi nell'edificio che ospita la plenaria a Strasburgo si è interrotto per diversi minuti. I servizi sono stati poi ripristinati ma il sito ha continuato ad andare a singhiozzo, mentre alcune pagine restavano irraggiungibili. 

Questa la reazione immediata della presidente Roberta Metsola: “Il Parlamento europeo è sotto un sofisticato attacco informatico. Un gruppo filo-Cremlino ha rivendicato la responsabilità. I nostri esperti IT si stanno opponendo e proteggendo i nostri sistemi. Questo, dopo che abbiamo proclamato la Russia uno Stato sponsor del terrorismo. La mia risposta: Slava Ukraini”, ossia gloria all'Ucraina. Ha condannato l'attacco anche il primo portavoce della Commissione europea, Eric Mamer.