La voce delle donne iraniane

Proteste in Iran, squadra femminile di basket posa senza velo

La protesta nello sport si allarga, oltre alle cestiste senza hijab, anche il presidente della Federboxe si espone e resta fuori dal Paese

Proteste in Iran, squadra femminile di basket posa senza velo
Instagram
Giocatrici di basket senza velo

La protesta si estende sempre più nel mondo dello sport. Dopo le prese di posizione dei calciatori impegnati in Qatar, ora tocca a una squadra di basket femminile: foto di gruppo senza hijab. Sono tredici atlete e tre coach della Canco Canada BC, la foto è postata su Instagram dall'allenatrice Farzaneh Jamami che scrive:

Insegna a tua figlia che cose come i ruoli di genere non sono altro che sciocchezze.
Sei prezioso e insostituibile. Se ti dicono il contrario, non crederci. Di' loro "non nasconderti. Alzati, tieni la testa alta e mostra loro cosa sai fare! Digli che sei potente e capace sei una donna di libertà.

 Anche dal pugilato si alza una voce di dissenso: il presidente della Federboxe Hossein Souri, che si trova in Spagna per i Mondiali Juniores, ha annunciato la sua decisione di non tornare in Iran. 

Ho deciso di non tornare per essere la voce di coloro che non vengono ascoltati dalle autorità. Soprattutto la popolazione del Sistan-Balochistan dove sono state uccise dozzine di persone innocenti (80 secondo alcune ONG). Non potrei più servire, nel mio amato Paese, un sistema che versa con facilità il sangue degli esseri umani" 
 

Il portavoce della Federboxe, Issa Golmohammadi, si è dissociato: “Si sarebbe potuto dimettere invece che andare in Spagna e lasciare la squadra nel mezzo del torneo”.