Pravda (Ucraina): "forse anche italiani"

Kiev revoca permessi lavoro a giornalisti stranieri impegnati a Kherson: "Violato il divieto"

Avrebbero lavorato "prima del completamento delle misure di stabilizzazione". Autorità ucraine bloccano almeno sei cronisti - tra cui alcuni della Cnn e di Sky News - per aver effettuato servizi dalla città da cui i russi si sono ritirati

Un divieto che ha il sapore del giallo, dopo che tutti i media internazionali hanno dato ampia copertura all'atmosfera gioiosa della "liberazione" di Kherson, con i video divenuti virali che hanno girato il mondo, mostrando la gioia della popolazione che accoglieva le truppe ucraine, e l'importante messaggio mediatico (cavalcato dalla propaganda governativa ucraina) di una “disfatta” russa: le autorità ucraine hanno revocato l'accreditamento di almeno sei giornalisti, tra cui quelli che lavorano per Cnn e Sky News, per aver effettuato servizi dalla città. E ci sarebbero - secondo quanto riportato dalla "Pravda" (ucraina), che cita come fonte la portavoce del comando militare per le operazioni al Sud, Natalia Humeniuk - "forse anche italiani".

diretta da Kherson Cnn Media Detector Media Detector
diretta da Kherson Cnn Media Detector

Un divieto che segue le regole disposte per i giornalisti - che stanno raccontando la guerra russo-ucraina da quasi nove mesi sul campo - e che ognuno ha dovuto sottoscrivere per ottenere l'autorizzazione governativa indispensabile per lavorare. Ma la revoca, non riguarda tutti i cronisti. 

press card ucraina forze armate facebook facebook
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Il modulo che ogni inviato sul campo in Ucraina ha dovuto compilare, aggiungendo una foto-tessera per l'identificazione.

Un divieto non valido per tutti i giornalisti
Anche oggi, sarebbe stato organizzato un "press tour" proprio a Kherson - come riferisce l'inviato di Rainews in Ucraina, Ilario Piagnerelli - per diversi giornalisti sul campo. 
E dunque, si tratterebbe - da quanto filtrato sin'ora - di un divieto "mirato" solo verso alcune testate o cronisti.

divieto giornalisti a Kherson ucraina forze armate facebook facebook
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Il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, con la motivazione del divieto:

"Alcuni rappresentanti dei media, ignorando i divieti e gli avvertimenti esistenti, senza l'accordo dei comandanti competenti e dei servizi pubblici di unità militari, hanno svolto attività professionali nella città di Kherson ancora prima il completamento delle misure di stabilizzazione".

Contemporaneamente - secondo il sito ucraino Detektor Media  - anche troupe di emittenti pubbliche ucraine, come ad esempio Hromadske, ed il canale ufficiale del parlamento ucraino, Rada, che operavano a Kherson sarebbero state interessate dalla revoca. 

La Russia aveva stabilito il controllo su Kherson subito dopo il lancio della "operazione speciale" in Ucraina. Ad ottobre, le repubbliche di Donetsk e Lugansk, così come le parti controllate dalla Russia delle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhia, erano state annesse da Mosca a seguito di discusso referendum. 
La scorsa settimana l'annuncio del ministro della Difesa russo con il ritiro completo delle truppe dalla riva destra del fiume Dnipro.

Subito dopo, le forze ucraine entravano nella città, accolte dalla gente in festa, scesa in massa per le strade sventolando le bandiere ucraine, con scene commoventi raccontate in video - diffusi copiosamente sui social ucraini governativi - come quello divenuto virale, dell'abbraccio tra un soldato che ritrovava la sua nonna. 
 

Ora bisognerà attendere per capire per quale ragione sia stato annullato l'accredito stampa per i giornalisti. Un fatto inedito che non si era mai verificato in 264 giorni di guerra.