Il voto questa mattina

Armi all'Ucraina. La Camera approva la mozione di maggioranza e del Pd. Respinta quella dei 5 Stelle

E sull'eventualità di fornire attrezzatura bellica a Kiev il ministro Esteri, Antonio Tajani, ha precisato che porterà in Consiglio dei ministri il decreto per prorogare i tempi delle decisioni già adottate che scadono il 31 dicembre

Armi all'Ucraina. La Camera approva la mozione di maggioranza e del Pd. Respinta quella dei 5 Stelle
lapresse
La Camera dei deputati

La Camera ha approvato la mozione di maggioranza sull'Ucraina. Approvate anche le mozioni del Pd e di Azione-Iv ad esclusione della parte che prevedeva di "proseguire senza riserve l'attività di sostegno, economico e militare, a Kyiv e al popolo ucraino, in continuità con le azioni intraprese ed i provvedimenti adottati dall'Esecutivo guidato da Mario Draghi, anche mediante l'invio di nuovi equipaggiamenti bellici, tenendo opportunamente informato il Parlamento sulle decisioni che si intenderanno assumere". I testi sono stati votati per parti separate. Il centrodestra si è astenuto. Respinta la mozione dei 5 stelle.

Intanto in  merito all'eventuale fornitura bellica da dare all'Ucraina il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della sua partecipazione al vertice dei ministri degli Esteri della Nato a Bucarest  ha sottolineato di aver detto "al ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che presto il ministro della Difesa porterà in Consiglio dei ministri il decreto per prorogare i tempi delle decisioni già adottate, che scadono il 31 dicembre, per un'eventuale fornitura di strumenti militari all'Ucraina, naturalmente sempre previo passaggio parlamentare". 

La mozione di maggioranza è stata votata per parti separate: il dispositivo, ad eccezione dei capoversi 3, 5, 6, 7 e 8, è stato approvato con 62 astenuti, 241 favorevoli e 8 contrari. Il punto 3 è stato approvato con 196 voti favorevoli, 57 contrari e 65 astenuti; il punto 5 con 199 sì e 53 no, 66 astenuti; il punto 6 197 sì 56 no e 66 astenuti; il punto 7 con 179 sì, 59 no, 80 astenuti; il punto 8 con 196 sì, 9 contrari e 113 astenuti. 

Le premesse sono state invece approvate con 194 sì, 9 contrari e 116 astenuti. Votazione per parti separate anche per la mozione del Pd, sulla quale il governo si è sempre rimesso all'aula. Approvato il dispositivo, ad eccezione dei punti 2, 4 e 9, con 180 astenuti, 140 favorevoli, e nessun contrario. Approvato anche il punto 2 del dispositivo, con 174 astenuti, 91 favorevoli e 55 contrari, il punto 4 con 231 astenuti, 89 favorevoli e nessun contrario, il punto 9 con 219 astenuti, 51 favorevoli e nessun contrario. Approvate anche le premesse con 225 astenuti, 93 favorevoli e nessun contrario. Votazione per parti separate per la mozione IV-Azione, rispetto alla quale il governo si è rimesso all'aula in tutte le tre votazioni: accolto il dispositivo, ad eccezione del primo capoverso, con 245 astenuti, 66 favorevoli e nessun contrario. Respinto invece il primo capoverso che insisteva sull'invio di armi: 236 astenuti, 24 voti favorevoli, 56 contrari. Approvate anche le premesse, con astenuti 283, 24 favorevoli, 10 contrari. Respinta la mozione M5s, con 193 voti contrari, 46 voti favorevoli e 75 astenuti. Respinta anche la mozione di Avs, con 256 voti contrari, favorevoli 54, un solo astenuto.

La mozione di centrodestra sul conflitto tra Russia e Ucraina passato all'esame della Camera continua a impegnare il Governo "a sostenere le iniziative normative necessarie a prorogare fino al 31 dicembre 2023 l'autorizzazione, previo atto di indirizzo delle Camere, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell'Ucraina nei termini e con le modalità stabilite dall'articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n.14". Il Governo ha ritirato l'emendamento al decreto Nato-Calabria che proponeva la stessa cosa in vista di emanare un decreto ad hoc. Il testo impegna il Governo anche “a promuovere e sostenere, di intesa con i partners Nato ed europei, tutte le iniziative diplomatiche volte a creare le condizioni per un negoziato di pace, una pace giusta e sostenibile, fondata sul rispetto delle norme di diritto internazionale, della sovranità e dell'integrità territoriale e del principio di autodeterminazione dei popoli”; “a promuovere il rilancio delle Nazioni Unite come strumento internazionale per assicurare la coesistenza pacifica”; "ad assumere tutte le iniziative necessarie, sulla base di quanto concordato in ambito NATO e Unione Europea, per continuare a sostenere il popolo ucraino e per limitare gli effetti della crisi umanitaria in atto, a protezione anzitutto dei minori e dei più fragili, favorendo la riabilitazione delle infrastrutture necessarie ad assicurare i servizi essenziali".