Gli attentati di Parigi

Sette anni fa la strage al Bataclan. La Francia ricorda i suoi giorni più bui

Un commando jihadista seminò il terrore lasciando dietro di sé 130 morti, tra cui l'italiana Valeria Solesin, e circa 450 feriti

Sette anni fa la strage al Bataclan. La Francia ricorda i suoi giorni più bui
Ansa
In ricordo delle vittime degli attacchi di Parigi, novembre 2015

Il 13 novembre 2015 un commando jihadista seminò il terrore nel cuore della Francia, e dell'Europa, lasciando dietro di sé 130 morti e circa 450 feriti. 

Una serie di attentati coordinati colpì, più o meno simultaneamente, lo Stade de France, dove giocava la nazionale, diversi ristoranti e la sala concerti del Bataclan, piena per il concerto degli Eagles of Death Metal, dove avvenne l'attacco più sanguinoso.

Scene di panico al Bataclan, Parigi Ansa
Scene di panico al Bataclan, Parigi

Ad agire furono almeno tre gruppi coordinati di un commando jihadista, che si lasciarono dietro un bilancio complessivo di 130 morti, di cui 90 nel solo Bataclan (e fra loro l'italiana Valeria Solesin) e circa 450 feriti. Cominciò tutto intorno alle 21.20 e si concluse verso l'1.40.

Per la Francia fu il più grave attacco sul suo territorio in tempo di pace. Il Paese cambiò profondamente: le autorità dichiararono lo stato di emergenza, durato fino al 2017, e la polizia armata cominciò a pattugliare costantemente gli spazi pubblici.

Oggi a Parigi si svolgono diverse cerimonie. I ministri si recheranno presso le targhe commemorative, vicino ai luoghi degli attentati.

Omaggio a Valeria Solesin davanti al Bataclan, novembre 2015 Ansa
Omaggio a Valeria Solesin davanti al Bataclan, novembre 2015

Il processo

Quelle del 13 novembre 2015 sono state le aggressioni terroristiche che hanno causato più vittime nella storia francese in tempo di pace. A sette anni dagli attacchi, un tribunale francese ha giudicato 19 uomini colpevoli di crimini legati al terrorismo.

Salah Abdeslam, l'unico sopravvissuto dei commando di terroristi, giudicato colpevole di tutti i capi d'accusa, è stato condannato per omicidio all'ergastolo senza possibilità di condizionale, che è la pena più dura che è possibile comminare nel sistema giudiziario francese. 

La corte ha giudicato che il suo giubbotto esplosivo non funzionò correttamente, respingendo l'ipotesi difensiva secondo la quale Abdeslam avrebbe abbandonato il giubbotto perché non più intenzionato a portare a termine il suo attacco.

Degli altri imputati oltre ad Abdeslam, 18 sono stati condannati per reati connessi al terrorismo e uno per un reato minore. Sono in gran parte accusati di aver supportato gli attacchi terroristici con la logistica o il trasporto creando documenti falsi,  trasportando gli aggressori in Europa dalla Siria o fornendo loro denaro, telefoni, esplosivi o armi. Uno di loro è accusato di aver avuto un ruolo diretto negli altri attentati del marzo 2016 a Bruxelles, anch'essi rivendicati dallo Stato Islamico.