La legge di bilancio in preparazione dal governo

Prende forma la bozza della manovra: 136 articoli divisi per fisco, energia e pensioni

Giorgia Meloni su Twitter: "La voce maggiore in Legge di bilancio destinata a contrastare il caro energia: 21 miliardi". Stop alla flat tax dall'anno in cui i compensi superano 100mila euro. Salgono le tasse sul tabacco, scendono quelle sulle mance

Prende forma la bozza della manovra: 136 articoli divisi per fisco, energia e pensioni
Ansa
La conferenza stampa di ieri della presidente Meloni

All’indomani della presentazione in conferenza stampa della manovra, e dopo averla definita “coraggiosa e concreta” sui social, Giorgia Meloni affronta il “secondo tempo” dell’iter di approvazione, avviandola verso il licenziamento definitivo.

Su energia, fisco e pensioni - tra i “capitoli” di maggior interesse per gli italiani - si concentreranno le attenzioni e le analisi degli esperti sul principale documento di indirizzo economico e fiscale per il bilancio dello Stato. Il testo della manovra prende forma, quindi, in attesa del lavoro parlamentare che, attraverso la discussione in commissione e l’approvazione degli emendamenti, cercherà di modificarla o, come si dice nel dibattito politico, di migliorarla.

Le misure del testo definito dal Consiglio dei ministri, nella bozza che riporta la data di oggi, sono contenute in 136 articoli divisi in 15 capitoli, per una lunghezza complessiva di 70 pagine.

“Sostegno alle imprese: rafforzato credito d'imposta per il caro energia. Aumento platea famiglie per le quali lo Stato interviene per calmierare bollette. Iva al 5% sul gas. Nuova norma su extraprofitti energetici”. La presidente del Consiglio sintetizza così, su Twitter, le misure della manovra, per dare “subito risposte a famiglie e imprese”. Nel tweet si cita: “Come promesso, la voce maggiore di spesa in Legge di bilancio sarà destinata a contrastare il caro energia: 21 miliardi nel 2023. Dal governo risposte concrete e immediate per mettere in sicurezza cittadini e imprese”.

Giorgia Meloni su Twitter

Fisco: flat tax, esenzioni su obbligo di Pos, accisa su sigarette, mance ai camerieri

L'applicazione della flat tax al 15%, com'è noto, passa da 65mila ad 85mila euro. Ma c’è una precisazione importante nel testo: “Il regime forfettario cessa di avere applicazione dall'anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100 mila euro”. In questo caso è “dovuta l'imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni effettuate, che comportano il superamento del predetto limite”.

Arrivano anche nuove esenzioni all'obbligo di consentire piccoli pagamenti, sotto i 30 euro, anche con carte e bancomat: secondo quanto previsto dalla bozza della manovra, il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno (180 giorni) i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l'economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel frattempo, si aggiunge, “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l'adozione delle sanzioni”.

Sale invece l'accisa sulle sigarette. Sempre secondo la bozza, infatti, aumenta quella parte di accisa definita “importo fisso per unità di prodotto”: nel 2023 sarà di 36 euro per mille sigarette - in pratica poco più di 70 centesimi medi per un pacchetto di 20 sigarette; per l'anno 2024 sarà 36,50 euro e, a partire dall'anno 2025, arriverà a 37 euro.

Scendono invece le tasse sulle mance ai camerieri: l'importo, che costituisce reddito imponibile, sarà tassato ora con una imposta al 5%, che sostituisce l'Irpef e le addizionali locali sul reddito. Il prelievo ridotto, che dovrà essere trattenuto dal datore di lavoro, si applica per una quota non superiore al 25% del reddito annuale e per un massimo di 50 mila euro.

Maurizio Lupi Getty
Maurizio Lupi

Lupi (Noi moderati) sulle pensioni: “Quota 103 anche nel 2024 ma discutiamone insieme”

“Ha fatto bene il governo a dare il contesto dei 35 miliardi e dei punti del programma che possono essere affrontati ma nella maggioranza, e con il Parlamento, possiamo o lasciare così com'è Quota 103 o concentrare le risorse date su due provvedimenti, non elevando Quota 103 ma sapendo che forse è più efficace farlo nel 2024, magari con una riforma complessiva del sistema pensionistico”. Ha commentato così il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi. Aggiungendo: “Il mio consiglio è concentrarle ma se la priorità sono le pensioni minime, allora affrontiamole con coraggio, concentrandoci su quelle ma discutendone insieme. La nostra è una coalizione a quattro”.