Navi ong ferme a Catania

Migranti, l'Unione europea all'Italia: "Si agevoli lo sbarco dei migranti, c'è un dovere legale"

"Secondo le regole internazionali va profuso ogni sforzo per minimizzare la permanenza delle persone a bordo delle navi", ha detto Anitta Hipper, portavoce della Commissione

Migranti, l'Unione europea all'Italia: "Si agevoli lo sbarco dei migranti, c'è un dovere legale"
European Union
Anitta Hipper, portavoce della Commissione europea, in conferenza stampa lunedì 7 novembre 2022

 "Ci sono degli obblighi legali e morali, le vite vanno salvate" e "c'è un obbligo legale anche per gli stati membri a farlo secondo il diritto internazionale indipendentemente dalle circostanze che hanno creato questa situazione". Anitta Hipper, portavoce della Commissione europea, lo dice durante il briefing quotidiano con la stampa rispondendo a una domanda sui migranti a bordo delle navi di organizzazione governative, mentre nel porto di Catania restano a bordo della nave Humanity 35 persone, sulla Geo Barents di Medici senza frontiere in 214 e al largo delle coste orientali della Sicilia ci sono ancora la Ocean Viking, della ong francese Sos Mediterranee, con 234 persone a bordo, e la Rise Above di Mission lifeline dove, dopo quattro evacuazioni mediche nella notte, sono presenti 89 migranti.

"Vorrei ribadire ancora una volta che secondo le regole internazionali ogni sforzo dovrebbe essere profuso per garantire che sia minimizzato il tempo in cui le persone restino a bordo di queste navi", ha proseguito Hipper: "Dovrebbero essere portare in porto sicuro anche tenendo conto delle circostanze che spesso sono diverse, ogni caso e diverso. Noi per parte nostra incoraggiamo tutte le autorità a collaborare per fornire un posto sicuro per tutte le persone che si trovano a bordo e concedere loro lo sbarco. a prescindere da circostanze diverse". 

“Accogliamo con favore che ieri sera circa 500 migranti siano stati sbarcati e che l'Italia abbia permesso lo sbarco delle persone vulnerabili”, ha affermato ancora Hipper, ma "la Commissione non è responsabile per il coordinamento di operazioni come queste in mare, e tantomeno lo è per l'identificazione di un porto sicuro per lo sbarco". 

Successivamente, una “fonte europea” citata dall'agenzia Ansa ha specificato che “è molto difficile” che sia possibile per i migranti presentare richieste di asilo direttamente sulle navi delle Ong sulla base della loro registrazione nazionale, rivolgendosi dunque al Paese di cui battono bandiera, le leggi in materia sarebbero "abbastanza chiare".