"Legami con gruppi neonazisti ucraini"

Napoli, 4 arresti per terrorismo, pronti ad azioni violente: "Matrice neonazista e negazionista"

Il blitz della Digos in tutta Italia contro la rete "Ordine di Hagal": "propaganda e istigazione a delinquere per discriminazione razziale etnica e religiosa". Piantedosi: "E' un campanello di allarme"

Erano "pronti a compiere eclatanti azioni violente, sia nei confronti di civili sia nei confronti di appartenenti alle Forze di Polizia". E' il blitz della Digos di questa mattina in tutta Italia, dal quale emerge una vera e propria rete neonazista che si identifica con l'associazione sovversiva "l'ordine di Hagal", con sede a Marigliano, nel napoletano, una rete - secondo gli investigatori - con legami "con i gruppi neonazisti ucraini".
4 arresti in Campania per associazione con finalità di terrorismo "di matrice neonazista, suprematista e negazionista": i quattro erano stati già oggetto di perquisizione nel 2021, e sono ritenuti dalla Procura. Obbligo di presentazione nei confronti di una quinta persona - a Roma - indiziata di propaganda e istigazione a delinquere per discriminazione razziale etnica e religiosa. 26 perquisizioni in tutta Italia.
 

Negazionismo della Shoah
L’indagine è iniziata nel 2019, e si è svolta con imponenti intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che sui social (soprattutto Telegram), pedinamenti. Secondo le forze dell'ordine l'associazione avrebbe condotte "riconducibili all’agire di gruppi organizzati di stampo neonazista, con campagne di apologia del fascismo, negazionismo della shoah, incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo".
 

battaglione Azov EPA/ANDRZEJ LANGE
battaglione Azov

"Legami con neonazisti ucraini"
I membri, scrivono gli inquirenti, avrebbero inoltre svolto "una costante attività di addestramento paramilitare, anche frequentando, all’estero, corsi per il combattimento corpo a corpo e l’utilizzo di armi da fuoco, sia corte sia lunghe". Emersi contatti diretti e frequenti con formazioni ultranazionaliste ucraine: “Battaglione Azov”, “Pravi Sector”, “Centuria”, e secondo la polizia "in vista di possibili reclutamenti nelle fila dei citati gruppi combattenti".
 

Polizia Postale (Ansa)
Polizia Postale

Il canale "Protocollo 4"

Le 26 perquisizioni di oggi fanno seguito alle 30 già eseguite a maggio ed ottobre 2021, dove era stato raccolto un imponente materiale di propaganda, proiettili, armi "soft air", abbigliamento tattico". Sul canale Telegram “Protocollo 4”, diffondevano teorie naziste e negazioniste della Shoah. 

Matteo Piantedosi ANSA
Matteo Piantedosi

Piantedosi: "Seme dell'odio si diffonde dove non avremmo mai immaginato"

Ed ha manifestato la sua preoccupazione il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, commentando l'operazione nel suo intervento al convegno organizzato dalla comunità ebraica di Roma, per il quarantennale dell'attentato al Tempio Maggiore di Roma: "E' un campanello di allarme, perchè testimonia - così il ministro - che il seme dell'odio si diffonde laddove non avremmo mai immaginato".

 

Tutte le province coinvolte nel blitz
Le perquisizioni - personali, in casa ed informatiche - nelle province di Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Treviso, Verona, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone, nei confronti di altre persone - alcune indagate - poiché "in contatto con le persone arrestate attraverso i social ed i canali dedicati nel complesso circuito nazionale neonazista".

L'operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato, Digos di Napoli e l'Ucigos, con il Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni.