Iran

Niente inno a Dubai. La Federazione Beach Soccer iraniana richiama la squadra che ha vinto

L'ex star del calcio Karimi ai deputati iraniani che minacciano i manifestanti: "Non avrete pace". Ieri la squadra ha vinto la coppa intercontinentale a Dubai

La Federazione iraniana di Beach Soccer ha affermato in una nota che la nazionale che ieri ha vinto l'Emirates Intercontinental Beach Soccer cup a Dubai, sarà richiamata per non aver rispettato la regola condivisa da autorità iraniane e Fifa sull'evitare mosse politiche nello sport.

A sostegno delle proteste in corso contro l'establishment, innescate 52 giorni fa dalla morte di Mahsa Amini agli arresti della polizia per "cattivo hijab", la squadra non ha celebrato la sua vittoria e non ha cantato l'inno ufficiale della Repubblica islamica. Dopo aver segnato il gol, il giocatore Saeed Piramoun si è fermato e ha mimato un taglio di capelli con le forbici sopra la testa, gesto simbolo delle attuali proteste iraniane.

Dopo la partita, gli iraniani presenti nello stadio di Dubai hanno gridato slogan come "Abbasso il dittatore". L'Iran ieri ha vinto anche la coppa del mondo di lotta greco-romana 2022 in Azerbaigian, e anche i lottatori si sono astenuti dall'inno nazionale al momento della celebrazione della vittoria. 

In un altro gesto di solidarietà per le proteste nel mondo dello sport, durante una partita di calcio femminile, la giocatrice della squadra Sepahan di Isfahan, Fatemeh Adeli, dopo un gol si è rivolta verso il pubblico mettendo una mano sugli occhi e l'altra sulla bocca, a simboleggiare la dura repressione in atto.  Per legge in Iran gli stadi sono proibiti alle donne che pure amano il calcio e, come racconta Jafar Panhai nel suo lungometraggio Offside, in molte si travestono da maschi per assistere alle partite.

A sostegno delle proteste interviene nuovamente l'ex star del calcio iraniano Ali Karimi: "Da questo momento, se succede qualcosa a un qualunque giovane iraniano, potete stare certi che non avrete pace nei vostri uffici da ladri", ha scritto su Instagram dove è seguito da milioni di follower. 

Domenica scorsa in Parlamento la maggioranza dei deputati iraniani ha chiesto alla magistratura di applicare la legge del taglione, "occhio per occhio", contro i manifestanti, definiti "nemici di Dio". I parlamentari hanno anche esortato i giudici a "trattare con fermezza gli autori di questi crimini e tutti coloro che hanno incitato i rivoltosi, compresi alcuni politici". Sono 15000 i manifestanti arrestati durante le proteste per Mahsa Amini, considerate le più pericolose per la tenuta del regime dal lontano 1979.