Dopo il rave party di Modena

Opposizioni all'attacco della legge anti-rave. Viminale: "La norma non lede libertà di manifestare"

Amnesty Italia: "Il decreto rave party, che introduce il nuovo articolo 434 bis del codice penale, rischia di avere un'applicazione ampia, discrezionale e arbitraria a scapito del diritto di protesta pacifica, che va tutelato e non stroncato"

Opposizioni all'attacco della legge anti-rave. Viminale: "La norma non lede libertà di manifestare"
(Ansa)
Modena, Polizia e Carabinieri davanti al capannone in cui era in corso un rave party

"La norma anti-rave illegali interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l'incolumità pubbliche". È quanto fanno sapere fonti del Viminale. Una norma, precisano sempre dal ministero dell'Interno, "che non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle Istituzioni". 

La precisazione interpretativa del Viminale ha il tono di una risposta alle critiche partite dall'opposizione in generale e da Letta in particolare che ha parlato di una norma che suona come una minaccia contro il dissenso: "Il rave party di Modena è stato gestito bene, con le leggi vigenti. Le nuove norme che avete voluto con decreto legge non sono contro i rave party abusivi. Suonano come limite alla libertà dei cittadini e minaccia preventiva contro il dissenso". Enrico Letta, segretario del Pd, replica così a Matteo Salvini che dopo le critiche dei dem alla norma anti rave li aveva accusati di essere in confusione totale

E sempre Enrico Letta replica anche alla nota del ministero dell'Interno: "Le precisazioni del Viminale sulla questione rave party non cambiano la questione giuridica che abbiamo posto. Anzi, la precipitosa e inusuale precisazione conferma che hanno fatto un pasticcio. Che si risolve solo col ritiro della norma". Lo scrive su twitter il segretario Pd.

Prima ancora era stata Simona Malpezzi, presidente del gruppo del Pd al Senato, a dichiarare che: "L'introduzione del nuovo articolo 434 bis nel Codice Penale lede la libertà dei cittadini. Una norma che non ha nulla a che fare con la sicurezza o i rave ma che finirà con il mandare in carcere anche cittadini che organizzano una semplice protesta. Con l'aggiunta delle intercettazioni che saranno possibili, la destra svela subito le sue intenzioni liberticide. Questo nuovo articolo va assolutamente ritirato". 

Anche Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione, con un tweet si scaglia contro la norma anti rave: "Continuano a scrivere che il Governo non ha previsto intercettazioni per il nuovo reato di invasione per i Rave. Ma quando mai! La pena massima è di 6 anni, e le intercettazioni si potranno fare eccome. Non si faranno solo quelle preventive, che sono un'altra cosa". 

Mentre il coordinatore della segreteria di Più Europa, Giordano Masini, afferma: ''Il decreto del governo sui rave party, una volta letto il testo, ha tutta l'aria di essere una cosa ben più seria e più grave di quanto sembrasse ieri. Nella definizione di terreni o edifici altrui, pubblici o privati ricade di tutto: i capannoni o i campi in cui vengono organizzati i rave, ma anche le università, i luoghi di lavoro, le piazze. E l'espressione 'può derivare un pericolo per l'ordine pubblico' … è sufficientemente vaga per ricadere nell'arbitrio più assoluto. Di chi? Essenzialmente dei prefetti, ovvero del Governo''. ''Quindi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (già avvenuta) del decreto, a poter essere incriminati per questa nuova fattispecie di reato penale e a rischiare quindi la reclusione da tre a sei anni saranno le persone che organizzano e partecipano a qualsiasi manifestazione per la quale venga ipotizzato (dal Governo) un pericolo per l'ordine pubblico", conclude Masini. 

"Come al solito, alla fine arriva pure Salvini e non capendoci nulla inanella una marea di sciocchezze pur di avere uno spazio sui media." Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra. "Non capisce che la protesta dell'opposizione - prosegue il leader di SI - non c'entra nulla con il contrasto ai rave, ma con  quello che hanno introdotto ieri: l'anteprima di leggi speciali che non promettono  nulla di buona per la tenuta democratica e la coesione sociale del Paese. Capisco che per Salvini sono concetti difficili da assumere tuttavia è questa la realtà. E deve essere chiaro - conclude Fratoianni - che quella norma deve essere ritirata." 

E sulla questione interviene anche Amnesty Italia su Twitter: "Il decreto rave party, che introduce il nuovo articolo 434 bis del codice penale, rischia di avere un'applicazione ampia, discrezionale e arbitraria a scapito del diritto di protesta pacifica, che va tutelato e non stroncato".