Migranti e guerra al centro dei discorsi del Pontefice

Papa Francesco: "La vita va salvata in mare ma ci vuole la responsabilità europea”

Bergoglio si è soffermato, parlando con i giornalisti di ritorno dal Bahrein, anche sulla situazione ucraina: "La crudeltà che non è del popolo russo ma è dei mercenari e dei soldati che vanno a fare la guerra come si fa una avventura"

Papa Francesco: "La vita va salvata in mare ma ci vuole la responsabilità europea”
Maurizio Brambatti/Pool Photo via AP
Papa Francesco sul volo di ritorno al termine della visita in Bahrain

Parlando dei "migranti del mare", Papa Francesco risponde a una domanda della stampa durante il volo di rientro dal viaggio in Bahrein: "Lo sai che il Mediterraneo è un cimitero? Forse il cimitero più grande del mondo". 

La questione dei migranti "è una sfida" mentre "il principio" è che "i migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati, se non si possono fare questi quattro passi, il lavoro con i migranti non riesce ad essere buono. Accolti, accompagnati, promossi e integrati, arrivare fino all’integrazione. E seconda cosa che dico: ogni governo dell’Unione Europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere". Così Papa Francesco, sottolineando come "al contrario sono quattro i Paesi che ricevono i migranti: Cipro, la Grecia, l’Italia e la Spagna, che sono quelli più vicini al Mediterraneo". "Nell’entroterra - ha aggiunto il Pontefice - ce ne sono alcuni, come la Polonia, la Bielorussia... ma (parlando) dei tanti migranti del mare: la vita va salvata", ha chiarito.

La politica sui migranti - ha osservato ancora Bergoglio - va concordata tra i Paesi, e "l'Unione deve prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto. La politica per ora dei Paesi è stata di salvare le vittime e questo governo ha la stessa politica. Non lo conosco ma ha fatto sbarcare bambini e donne, ho sentito nelle ultime ore o almeno l'intenzione c'era. Ma l'Italia e questo governo, o anche un governo di sinistra, non possono fare nulla senza l'accordo a livello europeo e la responsabilità europea".  

"Il nuovo governo incomincia adesso, io sono qui: gli auguro il meglio. Io sempre auguro il meglio a un governo perché il governo è per tutti, e gli auguro il meglio perché possa portare l’Italia avanti" e "a tutti gli altri che sono contrari al partito vincitore, che collaborino con la criticità, con l’aiuto, ma un governo di collaborazione, non un governo dove ti fanno cadere se non ti piace una cosa o l’altra. Per favore, io su questo chiamo alla responsabilità". Così Papa Francesco. "Dimmi, - ha detto il Pontefice rivolgendosi al giornalista - è giusto che dall’inizio del secolo fino ad ora l’Italia abbia avuto 20 governi? Finiamola con questi scherzi".

Francesco ha poi voluto ricordare che "una donna statista, Angela  Merkel, ha detto che il problema dei migranti va risolto in Africa. Ma se noi continuiamo a pensare che l'Africa vada sfruttata è logico che avremo i migranti. Serve invece un piano di sviluppo dell'Africa, dove alcuni Paesi non son padroni del proprio sottosuolo e si continua ad  avere nei loro confronti un atteggiamento da potenze colonialiste. Lo  sfruttamento della gente è terribile. Se vogliamo risolvere i problemi dei migranti, risolviamo i problemi dell'Africa e ne arrivano di meno".

Barcone con migranti a bordo ANSA
Barcone con migranti a bordo

Papa Bergoglio si è soffermato, parlando con i giornalisti, anche sulla situazione ucraina: “Le crudeltà che stanno avvenendo in Ucraina non sono del popolo russo e la Santa Sede è continuamente attenta e lavora bene" per raggiungere la pace. "Il giorno dopo la guerra - è tornato a raccontare - ho pensato che dovevo andare dall'ambasciatore russo, un uomo di larghe vedute. Ho detto che ero disposto anche ad andare in Russia. Mi è stato risposto che per il momento non ce n'era bisogno. Ho parlato due volte con Zelensky - ha poi detto - la Santa Sede fa quello che deve fare. Per liberare prigionieri, ma sono cose che facciamo sempre". 

Francesco ha poi detto che "colpisce la crudeltà che non è del popolo russo. Il popolo russo è grande, ma è dei mercenari e dei soldati che vanno a fare la guerra come si fa ad una avventura. Basta pensare a Dostoevskij che ci ispira, al cristianesimo. Ho affetto per popolo russo e anche per il popolo ucraino". Ha quindi raccontato un aneddoto: "Quando avevo 10 anni ho fatto il chierichetto da un prete ucraino e ho imparato qualche parola. Sono in mezzo a due popoli ai quali voglio bene". Il Papa si è poi "lamentato" del fatto che "in un secolo ci sono state tre guerre mondiali, perché questa è una guerra mondiale. E' vero che quando gli imperi si indeboliscono fanno una guerra anche per vendere le armi. Oggi la calamità più grande è l'industria delle armi. Se in un anno non si facessero più armi finirebbe la fame nel mondo". 

Ha quindi citato le altre, tante situazioni di conflitto sparse per il mondo: "Pensate allo Yemen, più di dieci anni di guerra, i bambini non hanno da mangiare. I Rohingya nel Myanmar. E' terribile, in Etiopia spero che si fermi qualcosa. Ma siamo in guerra dappertutto. Ora ci tocca da vicino in Europa. Pensate alla Siria, 13 anni di guerra e nessuno sa cosa succede lì dentro. Del Libano abbiamo detto. Voi giornalisti siate pacifisti, parlate contro le guerre. Ve lo chiedo per favore", ha quindi concluso.

 

Soldati ucraini sparano contro le postazioni russe con un obice M777 fornito dagli Stati Uniti nella regione orientale ucraina di Donetsk, domenica 23 ottobre 2022. (Foto AP/LIBKOS)
Soldati ucraini sparano contro le postazioni russe con un obice M777 fornito dagli Stati Uniti nella regione orientale ucraina di Donetsk, domenica 23 ottobre 2022.