Qatar 2022 le proteste

Mondiali e diritti umani, il calcio norvegese capofila delle proteste contro il Qatar

Le squadre della Norvegia sono state le prime a sensibilizzare l'opinione pubblica sui diritti violati in Qatar e sull'inopportunità di assegnare i Mondiali al Paese arabo

Mondiali e diritti umani, il calcio norvegese capofila delle proteste contro il Qatar
Rosenborg-Sarpsborg Twitter
Rosenborg-Sarpsborg

Il 13 novembre, a meno di una settimana dal fischio d'inizio dei Mondiali in Qatar, durante la partita Rosenborg-Sarpsborg, i tifosi della curva padrona di casa (al Lerkendal Stadion in Norvegia), hanno realizzato una enorme scenografia per ricordare i lavoratori migranti morti durante i lavori di costruzione degli stadi.

I Mondiali di calcio quest'anno sono al centro di polemiche globali, la scelta di assegnarli al Qatar ha scosso istituzioni e associazioni. E anche le curve. Quelle norvegesi sono state le prime, e molto sensibili si sono mostrate anche le tedesche della Bundesliga.

Morti sul lavoro, diritti civili, danni ambientali, sono questi i tempi più controversi di questo inedito Mondiale d'inverno, abbiamo approfondito il tema nel nostro special “Qatar 2022, luci e ombre di un Mondiale”.

“Quante violazioni dei diritti umani ci vorranno prima che la comunità calcistica si unisca per chiedere una migliore protezione per i lavoratori migranti? Non possiamo fingere che il calcio e la politica siano estranei e non dobbiamo mai voltarci dall'altra parte quando alcuni usano il nostro bellissimo gioco per mettere in ombra le violazioni dei diritti umani. Possiamo cambiarlo insieme.” Questo un estratto del comunicato del Tromsø, squadra del massimo campionato norvegese, che per prima si è esposta per sensibilizzare sul tema dei diritti umani violati in Qatar. 

Era il dicembre 2021, la squadra ha presentato una terza maglia speciale, con un codice Qr che porta a una pagina web di informazioni sugli abusi che si verificano quotidianamente nell’emirato arabo sui lavoratori che provengono dalle aree più povere del mondo. 

Il Tromsø aveva anche chiesto alla federazione calcistica nazionale di boicottare la rassegna in caso di qualificazione alla fase finale, qualificazione poi non raggiunta.

La Nazionale per i diritti umani

La Nazionale norvegese, già durante le partite di qualificazione per il Mondiale, ha esibito pubblicamente il suo dissenso. Lo ha fatto scendendo in campo con una maglia con la scritta “Diritti umani dentro e fuori dal campo”. 

Norway v Turkey - FIFA World Cup 2022 Qatar Qualificazioni Getty
Norway v Turkey - FIFA World Cup 2022 Qatar Qualificazioni

I giornalisti norvegesi arrestati a Doha

In Norvegia ha destato clamore la notizia dei due giornalisti locali arrestati a Doha per aver filmato nei campi e nei cantieri di lavoro dei migranti. Si tratta di Halvor Ekeland e Lokman Ghorbani, dipendenti della Norwegian Broadcasting Corporation (NRK). Arrestati per 36 ore e poi rilasciati, sono stati accusati di violazione della proprietà privata e di aver filmato senza permessi. Divieti che sono stati poi ribaditi dalle autorità del Qatar tra i regolamenti per la stampa che si recherà nel Paese per i Mondiali. 

Secondo un sondaggio proprio dell'NRK un cittadino su due in Norvegia sarebbe stato favorevole all'autoesclusione dai Mondiali in Qatar. 

 

Il coraggio di Lise Klaveness

Il 31 dicembre 2021 Lise Klaveness, ex calciatrice ed oggi presidente della Norges Fotballforbund, la federazione calcistica norvegese ha rivolto un coraggioso atto d’accusa nei confronti della Fifa proprio durante il congresso annuale della stessa organizzazione. Ha definito “inaccettabile” la scelta di assegnare al Qatar il Mondiale 2022. 

 

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