Mondiali di Calcio

Il ct iraniano Queiroz: "L'Iran rappresenta tremila anni di storia e cultura. Rispettatelo"

E sulle domande dei giornalisti relative alle scelte politiche dei calciatori, vicini alle ragioni della protesta in Iran, evidenzia: "Lasciateci la libertà di rispondere o meno"

Il ct iraniano Queiroz: "L'Iran rappresenta tremila anni di storia e cultura. Rispettatelo"
ANSA/EPA
L'allenatore iraniano Carlos Queiroz in conferenza stampa al Qatar National Convention Center (QNCC) di Doha

Sembra pattinare Carlos Queiroz, ct portoghese dell'Iran. Pattina tra le mancate prese di posizione contro la repressione degli Ayatollah, e il sostegno alle scelte dei calciatori a supporto della mobilitazione per la libertà delle donne iraniane.   

"In Iran - ha detto - ci sono tremila anni di storia e cultura da rispettare", una dichiarazione che appare figlia di questa duplice volontà. 

A proposito dei fischi ai calciatori che nel match di esordio contro l'Inghilterra avevano scelto di non cantare l'inno in segno di protesta contro ciò che sta accadendo in Iran, Queiroz aveva affermato: "Chi non ci vuole sostenere, resti a casa".

Oggi però il tecnico ha evitato di entrare nel merito della delicata posizione politica dei suoi giocatori. "Per fortuna c'è libertà di stampa - ha rimarcato - e capisco che i giornalisti possano farci certe domande. Va benissimo, ma lasciate anche a noi la libertà di rispondere o meno. L'importante è rispettarsi a vicenda. Quanto all'etica del gioco - ha proseguito - chiedete al numero uno della Fifa, Infantino".

Queiroz non ha mancato di manifestare la propria irritazione per una domanda di tipo 'politico' che una reporter britannica aveva rivolto al suo calciatore Mehdi Taremi. 

Così al termine della conferenza, il ct si è diretto verso la giornalista e le ha detto: "Perché certe domande non le fai anche ad altri paesi? Perché non chiedi agli inglesi cosa ne pensano dell'Irlanda del Nord? E perché - ha incalzato - non vai dagli Usa e chiedi della ritirata delle loro truppe dall'Afghanistan e delle donne di là che stanno da sole?". 

"Ma Taremi è iraniano", ha risposto la giornalista.  

Non è la prima volta che Queiroz si infastidisce a seguito di domande sulla situazione in Iran. Di recente, infatti, aveva abbandonato una conferenza stampa dopo una sollecitazione di un cronista, ancora una volta britannico, sulla condizione delle donne nella Repubblica islamica.