Già vediamo il fischietto del direttore di gara tra le labbra. Il calcio d'inizio di Qatar - Ecuador, allo stadio Al Bayt, ormai è a un passo: domenica 20 novembre, alle 17 (ora italiana), si alzerà il sipario sulla 20esima edizione della Coppa del Mondo di calcio. Un torneo atteso, discusso, talora sostenuto e non di rado avversato per più ragioni, destinato comunque - questo è certo - a far parlare di sé.
Le cifre principali: Italia grande assente, protagoniste 32 squadre suddivise in 8 gironi. Dalla prossima edizione il numerò crescerà coinvolgendo ben 48 nazionali.
64 dunque le partite. La Rai coprirà integralmente la manifestazione garantendo dirette tv, radio e web con le telecronache delle sfide e con tantissimi approfondimenti anche multipiattaforma.
Dove vedere tutti i match
E si aggiunge una novità importante perché sarà possibile seguire gli incontri in 4k. Telecomando puntato sul canale 101 della Rai, per gustare le partite in altissima definizione. Lucentezza e nitidezza ancor più spiccate permetteranno, di fatto, di sentirsi sul terreno di gioco.
Come vedere le sfide in 4k
Tornando sul versante sportivo, in assenza degli Azzurri, ci potremo - parzialmente - consolare con i calciatori che militano nel nostro campionato scelti dalle rispettive nazionali. Saranno 70 gli “italiani” in Qatar. La Serbia ne avrà ben 11; in definitiva potrebbe allestire una formazione tutta “tricolore”. Quanto alla ripartizione per club, la Juventus è prima con 11 atleti, alle spalle Inter e Milan a quota 7. E ci saranno anche tre calciatori che giocano in Serie B.
Tutte le cifre e le curiosità sui calciatori che giocano nel nostro Paese convocati dalle rispettive nazionali
Un Mondiale a due facce. Una competizione, come anticipato, oggetto anche di contestazioni, di dure critiche per diverse ragioni. Sul banco degli imputati, le condizioni dei lavoratori - spesso migranti - impegnati nella preparazione della manifestazione (i dati su vittime e feriti testimoniano la penuria, talvolta l'assenza di garanzie di sicurezza); il rispetto dei diritti umani, le politiche di sviluppo tutt'altro che improntate a criteri di sostenibilità.
Il nostro Speciale “Qatar 2022, luci e ombre di un Mondiale"
Tante le proteste, altrettante le forme scelte per esprimere dissenso: da iniziative assunte da pubbliche amministrazioni, associazioni, atleti, alla realizzazione di divise di gioco non riconoscibili; dall'esibizione di simboli anti discriminazione, agli striscioni negli stadi.
Per questo abbiamo deciso di costruire una mappa utile a orientarsi tra le tante espressioni di opposizione. Perché ognuno possa seguire la manifestazione con tutta la passione, la gioia di cui lo sport è naturale portatore, avendo però piena consapevolezza di tutte le angolazioni da cui guardare il torneo.