Fuga dei cervelli

Rapporto Migrantes: +87% dei giovani italiani che "emigrano". Mattarella: "Serve una riflessione""

Il rapporto "Italiani nel Mondo" presentato oggi dice che, nonostante la pandemia, la mobilità italiana è cresciuta. Mattarella: "Chi lascia il nostro Paese lo fa per necessità e non per libera scelta, non trovando in Italia un'occupazione adeguata"

Rapporto Migrantes: +87% dei giovani italiani che "emigrano". Mattarella: "Serve una riflessione""
Giovani italiani emigrano

L'onda lunga della pandemia ha frenato la mobilità italiana, ma non ha impedito ai giovani italiani di partire e segnare una percentuale alta nella cosiddetta "fuga dei cervelli" con un + 87%. Italiani partiti soprattutto dal Nord Italia alla volta prevalentemente dell'Europa, mentre è noto che gli italiani del Sud affollano poi gli spazi lasciati vuoti al Nord. 

A sottolineare la tendenza è il "Rapporto Italiani nel Mondo" della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana, giunta alla sua XVII edizione. 

"Il triplice rifiuto percepito dai giovani italiani, anagrafico, territoriale e di genere, incentiva il desiderio di estero e soprattutto lo fa mettere in pratica. Dal 2006 al 2022 la mobilità italiana è cresciuta dell'87% in generale, del 94,8% quella femminile, del 75,4% quella dei minori e del 44,6% quella per la sola motivazione "espatrio".

"Una mobilità giovanile che cresce sempre più - spiega il dossier - perchè l'Italia ristagna nelle sue fragilità, e ha definitivamente messo da parte la possibilità per un individuo di migliorare il proprio status durante il corso della propria vita accedendo a un lavoro certo, qualificato e abilitante (ascensore sociale); continua a mantenere i giovani confinati per anni in "riserve di qualità e competenza" a cui poter attingere, ma il momento non arriva mai. Il tempo scorre, le nuove generazioni diventano mature e vengono sostituite da nuove e poi nuovissime altre generazioni, in un circolo vizioso che dura da ormai troppo tempo". 

"In questa situazione, già fortemente compromessa - si legge ancora -, la pandemia di Covid-19 si è abbattuta con tutta la sua gravità rendendo i giovani italiani una delle categorie più colpite dalle ricadute sociali ed economiche". "È da tempo - annota ancora il rapporto - che i giovani italiani non si sentono ben voluti dal proprio paese e dai propri territori di origine, sempre più spinti a cercar fortuna altrove. La via per l'estero si presenta loro quale unica scelta da adottare per la risoluzione di tutti i problemi esistenziali (autonomia, serenità, lavoro, genitorialità, ecc.). 

"E così ci si trova di fronte a una Italia demograficamente in caduta libera". Per quanto riguarda i dati, "al 1° gennaio 2022 i cittadini italiani iscritti all'Aire sono 5.806.068, il 9,8% degli oltre 58,9 milioni di italiani residenti in Italia. Mentre l'Italia ha perso in un anno lo 0,5% di popolazione residente (-1,1% dal 2020), all'estero è cresciuta negli ultimi 12 mesi del 2,7% che diventa il 5,8% dal 2020. In valore assoluto si tratta di quasi 154 mila nuove iscrizioni all'estero contro gli oltre 274 mila residenti "persi" in Italia".

Giovani confinati per anni in "riserve di qualità e competenza" a cui poter attingere, ma il momento non arriva mai. Il tempo scorre, le nuove generazioni diventano mature e vengono sostituite da nuove e poi nuovissime altre generazioni, in un circolo vizioso che dura da ormai troppo tempo

Il rapporto Migrantes

Mattarella, discorso ai giovani magistrati Ansa
Mattarella, discorso ai giovani magistrati

A partire sono principalmente i giovani - e tra essi giovani con alto livello di formazione - per motivi di studio e di lavoro. Spesso non fanno ritorno, con conseguenze rilevanti sulla composizione sociale e culturale della nostra popolazione. Partono anche pensionati e intere famiglie, in molti casi chi lascia il nostro Paese lo fa per necessità e non per libera scelta, non trovando in Italia una occupazione adeguata al proprio percorso di formazione e di studio

Sergio Mattarella

"Il Rapporto fornisce anche quest'anno una fotografia di grande interesse dei flussi migratori che interessano i nostri connazionali", ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego

"A partire sono principalmente i giovani - e tra essi giovani con alto livello di formazione - per motivi di studio e di lavoro. Spesso non fanno ritorno, con conseguenze rilevanti sulla composizione sociale e culturale della nostra popolazione. Partono anche pensionati e intere famiglie", osserva il Capo dello Stato.

“Il fenomeno di questa nuova fase dell'emigrazione italiana non può essere compreso interamente all'interno della dinamica virtuosa dei processi di interconnessione mondiale, che richiedono una sempre maggiore circolazione di persone, idee e competenze. Anzitutto perché il saldo tra chi entra e chi esce rimane negativo, con conseguenze evidenti sul calo demografico e con ricadute sulla nostra vita sociale. Ma anche perché in molti casi chi lascia il nostro Paese lo fa per necessità e non per libera scelta, non trovando in Italia una occupazione adeguata al proprio percorso di formazione e di studio”.

E conclude il capo dello Stato "Il nostro Paese, che ha una lunga storia di emigrazione, deve aprire una adeguata riflessione sulle cause di questo fenomeno e sulle possibili opportunità che la Repubblica ha il compito di offrire ai cittadini che intendono rimanere a vivere o desiderano tornare in Italia".  

Il rapporto sottolinea peraltro come quella di oggi sia "una Italia interculturale - si legge nel dossier -in cui l'8,8% dei cittadini regolarmente residenti sono stranieri (in valore assoluto quasi 5,2 milioni), mentre il 9,8% dei cittadini italiani risiedono all'estero (oltre 5,8 milioni)".

"Negli ultimi difficili anni di limitazione negli spostamenti a causa della pandemia, di recessione economica e sociale, di permanenza di una legge nazionale per l'immigrazione sorda alle necessità del tessuto lavorativo e sociodemografico italiano, la comunità dei cittadini italiani ufficialmente iscritti all'anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) ha superato la popolazione di stranieri regolarmente residenti sul territorio nazionale".