La tragedia del 2017

Rigopiano, chiesti 12 anni per l'ex prefetto Provolo

Secondo il pm, una attivazione tempestiva della Sala operativa e del Centro Coordinamento Soccorsi avrebbe evitato la tragedia

Rigopiano, chiesti 12 anni per l'ex prefetto Provolo
ANSA
Parenti vittime Rigopiano

Per la tragedia di Rigopiano la Procura di Pescara ha chiesto la condanna dell’ex prefetto di Pescara a 12 anni, per l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco a 6 anni e 11 anni e 4 mesi per il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. Condanna a 11 anni e 4 mesi chiesta anche per il tecnico comunale Enrico Colangeli, a 10 anni per i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, a 9 anni per i dirigenti della Prefettura Ida De Cesaris e 8 anni per Leonardo Bianco.

Dopo l'udienza di ieri, in aula il pm Andrea Papalia si è soffermato sulla questione riguardante il ruolo nella drammatica vicenda della Regione Abruzzo e della Prefettura di Pescara. Nel pomeriggio è previsto poi l'intervento del Procuratore della Repubblica Giuseppe Bellelli che si soffermerà sui presunti depistaggi della Prefettura. Domani sarà poi la volta delle parti civili. Presenti questa mattina nell'aula 1 di Palazzo di Giustizia i parenti delle 29 vittime della tragedia accaduta il 18 gennaio del 2017. 

Nel corso del suo intervento Papalia ha stigmatizzato i ritardi nell'apertura della Sala operativa e del Centro coordinamento soccorsi (CCS). “Dalle acquisizioni documentali fatte nell'ambito delle indagini immediatamente avviate subito dopo la tragedia, abbiamo rintracciato due note prefettizie, inviate a seguito dell'allerta meteo, in cui veniva rappresentata dalla Prefettura l'avvenuta attivazione, a partire dalla mattina del 16 gennaio, alle ore 9, della Sala operativa provinciale di Protezione civile e del Centro coordinamento soccorsi”. “Nella nota del 17 gennaio, a firma del prefetto Provolo, si conferma l'apertura della Sala operativa e del Centro coordinamento. Le indagini e le risultanze investigative - ha detto inoltre il pm - hanno dimostrato in modo chiaro la falsità delle circostanze rappresentate in queste note, che erano finalizzate evidentemente ad attribuire alla Prefettura una apparente tempestività e capacità di intervento nell'emergenza”. “In realtà il Centro coordinamento soccorsi e la Sala operativa erano state aperte il 16 gennaio 2017 solo sulla carta, perché l'effettivo insediamento si verificherà il 18 gennaio mattina. La nota era quindi strumentale”, conclude Papalia. Secondo il pm, una attivazione tempestiva della Sala operativa e del Centro Coordinamento Soccorsi avrebbe portato all'espletamento di varie attività in modo da evitare la tragedia.