Ungheria, Parlamento europeo vota a favore del blocco dei fondi Ue per restrizioni a stato diritto

Votata la risoluzione: 416 i sì, 124 i no e 33 astenuti

Ungheria, Parlamento europeo vota a favore del blocco dei fondi Ue per restrizioni a stato diritto
Ansa
Parlamento europeo in una foto d'archivio

Il Parlamento Europeo ha approvato  oggi a Strasburgo a maggioranza una risoluzione in cui chiede alla Commissione e al Consiglio di "resistere" alle pressioni dell'Ungheria e di adottare nei confronti di Budapest misure legate alla  condizionalità sullo Stato di diritto, che prevedono la sospensione di alcune erogazioni di fondi comunitari. Secondo il testo approvato con  461 voti a favore, 124 contro e 33 astensioni, le 17 misure presentate da Budapest e negoziate con la Commissione "non sono sufficienti a far fronte al rischio sistemico sussistente per gli interessi finanziari dell'Ue", anche se venissero attuate in pieno. La Commissione, per gli eurodeputati, deve trovare i mezzi per assicurarsi che i fondi Ue  arrivino effettivamente ai beneficiari finali. 

Le delegazioni di Fratelli d'Italia e Lega hanno votato contro la risoluzione dell'Eurocamera. Gli eurodeputati di Fdi hanno votato compatti “no” mentre nella delegazione della Lega, a quanto si vede dai tabulati, Cinzia Bonfrisco ha votato a favore, Gianna Gancia si è astenuta e gli altri hanno votato contro. La delegazione di Fi, ad eccezione di Massimiliano Salini (astenuto), ha votato invece a favore della risoluzione.

La risoluzione

I deputati affermano che le 17 misure correttive negoziate dalla Commissione e dall'Ungheria "non sono sufficienti per affrontare l'attuale rischio sistemico per gli interessi finanziari dell'Ue", anche se implementato completamente. Invitano gli Stati membri dell'Ue ad adottare le misure proposte ai sensi del regolamento sulla condizionalità al fine di proteggere il bilancio dell'Ue dalle violazioni dei principi dello Stato di diritto in Ungheria e a revocarle solo dopo che le misure correttive ungheresi avranno avuto un effetto duraturo. "Se queste misure verranno revocate in futuro, l'Unione dovrebbe procedere alla correzione finanziaria", aggiungono. 

Per quanto riguarda il piano ungherese per la ripresa e la resilienza, gli europarlamentari deplorano che, a causa delle azioni del governo, i fondi per la ripresa non abbiano ancora raggiunto il popolo ungherese. Secondo il Pe, il rischio di uso improprio dei fondi dell'Ue in Ungheria rimane e la Commissione non dovrebbe approvare il Pnrr dell'Ungheria fino a quando il paese non avrà pienamente rispettato tutte le raccomandazioni nel campo dello Stato di diritto e tutte le pertinenti sentenze della Corte e la Corte dei diritti dell'uomo. I deputati chiedono alla Commissione e al Consiglio di non cedere alle pressioni che l'Ungheria sta esercitando su di loro bloccando decisioni cruciali dell'Ue, come 18 miliardi di euro di aiuti macro finanziari all'Ucraina e l'accordo sull'aliquota minima globale dell'imposta sulle società.  Questo "abuso" della regola del voto all'unanimita' "non dovrebbe avere alcun impatto" sulle decisioni relative al piano di ripresa ungherese e all'applicazione della legislazione sulla condizionalita' dello stato di diritto, afferma il testo.  Il Parlamento sottolinea che i beneficiari finali dei fondi dell'Ue non dovrebbero essere privati del sostegno a causa della mancanza di cooperazione del loro governo e invita la Commissione a trovare modi per distribuire i fondi dell'Ue tramite i governi locali e le Ong. Infine, i deputati lamentano che la proposta di attivare il regolamento di condizionalità contro l'Ungheria è attesa da tempo e non va abbastanza lontano - "dopo un lungo ritardo e con una portata troppo limitata". Il Parlamento sollecita la Commissione ad agire anche in merito ad altre violazioni dello Stato di diritto, in particolare quelle relative all'indipendenza della magistratura.