Contro il 42bis

Alfredo Cospito: ricorso in Cassazione contro il carcere duro

Si moltiplicano le iniziative in solidarietà per l'anarchico, da Nessuno tocchi Caino a Radio Radicale, da Zerocalcare agli attivisti in varie parti d'Italia

Alfredo Cospito: ricorso in Cassazione contro il carcere duro
Ansa
Torino, processo a Alfredo Cospito

È stato presentato un ricorso in Cassazione contro l'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha ribadito il regime del 41bis per Alfredo Cospito, l'anarchico rinchiuso nel carcere di Sassari. Proprio in segno di protesta contro il regime di carcere duro, Cospito ha iniziato uno sciopero della fame che dura ormai da oltre 60 giorni.

Alfredo Cospito si trova in carcere per aver fatto esplodere in orario notturno due ordigni a bassa intensità in una scuola di allievi carabinieri in provincia di Cuneo, che non hanno causato morti, feriti o danni gravi. Nel luglio di quest’anno però il reato è stato riformulato ed è divenuto “strage ai danni dello Stato” (prima era “finalità terroristiche”) , il più grave del nostro ordinamento, che prevede la possibilità di ergastolo anche in assenza di vittime. Nel maggio di quest’anno, inoltre, Cospito è stato sottoposto a regime di 41bis per quattro anni. Alfredo è il primo anarchico al quale viene applicato il regime del carcere duro.

Il processo di secondo grado è attualmente sospeso, in quanto la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha sottoposto alla Corte Costituzionale la questione circa eventuali attenuanti che potrebbero essere applicate. 

Processo ad Alfredo Cospito, manifestazione degli anarchici all'esterno del tribunale Ansa
Processo ad Alfredo Cospito, manifestazione degli anarchici all'esterno del tribunale

Si moltiplicano intanto le iniziative in solidarietà per “Alfredo fuori dal 41bis” per richiamare l'attenzione sul suo caso, e in generale sull'applicazione del 41bis e dell'ergastolo ostativo, che secondo molti sono in contrasto con la Costituzione e il principio della rieducazione della pena.

L'associazione Nessuno tocchi Caino ha lanciato una mobilitazione con sciopero della fame a staffetta, oltre alla maratona oratoria organizzata dagli attivisti dei diritti umani Delfina Unno Pastalunghi e Umberto Baccolo su Radio Radicale. Trasversale è la partecipazione a queste iniziative, tra le quali quella di Luigi Manconi, di molti avvocati penalisti come Caterina Calia e Carlo Taormina, docenti universitari e studiosi del diritto, operatori del carcere ed ex detenuti. 

E contro il 41 bis e in solidarietà dell'anarchico Alfredo Cospio questa mattina si è tenuta una manifestazione a Firenze. Una cinquantina gli anarchici sono partiti da piazza Santissima Annunziata per arrivare davanti alla prefettura dove a terra è stato scritto “No al 41 bis - Cospito libero”. Inoltre una nuova scritta "Fuori Alfredo dal 41 bis" è comparsa questa mattina a Cagliari, al centro di via Manno, una delle strade commerciali più importanti della città.

Anche Zerocalcare ha dedicato alcune tavole ad Alfredo nel suo “La voragine” pubblicate a dicembre sull'Internazionale, in cui illustra il 41bis con la sua arte e indaga “quali sono i confini con la tortura di stato, al di là di chi ci sta simpatico o antipatico”. I detenuti sono rinchiusi in istituti dedicati soltanto a loro, o in sezioni separate. Le celle sono singole e molto piccole, con un letto, un tavolo ed una sedia inchiodata a terra. L'isolamento è pressoché totale: è permesso un solo colloquio al mese dietro ad un vetro e tramite citofono e nei primi 6 mesi di detenzione niente telefonate (ogni telefonata si sostituisce ad una visita). Un'ora di aria al giorno con altri due detenuti scelti dalla direzione, in un piccolo cortile interno con alti muri e coperto da una rete.