I dati dell'osservatorio

Giornalisti minacciati in Italia: nei primi nove mesi del 2022 quasi raddoppiati rispetto al 2021

Per Ossigeno quest'anno gli operatori dell'informazione che hanno subito intimidazioni o querele temerarie sono stati 564 (attraverso 173 episodi) contro i 288 dell'anno scorso, ma diminuiscono le vittime che denunciano

Giornalisti minacciati in Italia: nei primi nove mesi del 2022 quasi raddoppiati rispetto al 2021
(LaPresse)
Ostia (Roma), la protesta di giornalisti e teleoperatori sul luogo dell'aggressione a un inviato Rai

Libertà di stampa in Italia, nei primi nove mesi del 2022 sono quasi raddoppiati i giornalisti minacciati e le notizie oscurate con metodi violenti. 

I DATI DEL RAPPORTO - È quanto emerge dal rapporto di Ossigeno per l'Informazione, secondo cui nello stesso periodo sarebbero diminuite le denunce presentate alle forze dell'ordine da parte delle vittime delle intimidazioni e sarebbero cresciute le querele temerarie, quelle cioè il cui unico scopo è spaventare chi deve dare le notizie. In particolare tra gennaio e settembre 2022 sono stati minacciati 564 giornalisti, blogger o teleoperatori (con 173 episodi intimidatori) contro i 288 giornalisti dello stesso periodo del 2021. 

L'«OTTIMISMO" DEL VIMINALE» - Una tendenza diversa rispetto a quanto è emerso dai dati del ministero dell'Interno diffusi il 6 dicembre 2022 dal Centro di coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti. Per il Viminale "sono 84 gli episodi intimidatori commessi in Italia nei primi nove mesi del 2022 nei confronti di giornalisti, rispetto ai 162 registrati nello stesso periodo del 2021, con una flessione del 48%".

LE REGIONI PIÙ COLPITE - Il ministero ha rilevato che nell'88% dei casi "le vittime sono 74 professionisti dell'informazione. Il 19% delle segnalazioni totali è relativo a episodi intimidatori perpetrati nei confronti di sedi giornalistiche o troupe". Le regioni più colpite sono "Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Toscana, con 57 episodi complessivi pari al 68% del totale". 

LE QUERELE TEMERARIE - Il ministero dell'Interno registra quindi un miglioramento rispetto al 2021, Ossigeno per l'informazione un peggioramento. L'associazione precisa che, a differenza del Viminale, ha tenuto conto anche delle querele temerarie e delle violazioni del diritto di informazione codificato dall'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.