La rivolta del velo

Rasa al suolo la casa di famiglia di Elnaz Rekabi, l'atleta iraniana che gareggiò senza velo

Nelle immagini che hanno fatto subito il giro dei social, le medaglia della campionessa di climbing sparse tra le macerie dell'abitazione distrutta, le lacrime del fratello

Le medaglie sparse per terra dove prima c'era la sua casa. Sono le immagini di un nuovo episodio di rappresaglia compiuto ai danni di Elnaz Rekabi, la campionessa di climbing iraniana che, alle competizioni internazionali di arrampicata di Seul dello scorso ottobre, aveva disobbedito alle restrizioni della Repubblica islamica gareggiando senza l'hijab obbligatorio.

Secondo l'organo di informazione pro-riforma IranWire, e ripreso dalla Cnn, l'abitazione della famiglia della scalatrice è stata demolita da funzionari governativi.  Le immagini diffuse mostrano l'abitazione distrutta e le medaglie gettate per terra. Vicino alla desolazione della furia reazionaria si vede anche il fratello dell'atleta, Davood, in lacrime.

L’emittente televisiva vicina all’opposizione “Iran International”, con sede a Londra, aveva definito lo scorso ottobre “eroico” il gesto della Rekabi: un'azione di protesta sotto gli occhi di tutto il mondo mentre in Iran proseguivano già da oltre cinque settimane le contestazioni per la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda deceduta il 16 settembre dopo essere stata arrestata dalla polizia morale per una ciocca di capelli che fuoriusciva dal suo hijab.

La scalatrice, classe 1989, bronzo ai Mondiali di Mosca nel 2021, si era piazzata al nono posto ed era arrivata vicinissima alle finali degli Asian Games.

Al suo ritorno a Teheran il 21 ottobre la Bbc aveva riferito che la campionessa, malgrado un rientro trionfante, era stata costretta a casa da arresti domiciliari “non ufficiali”. Il video con la dichiarazione di scuse espresse al popolo iraniano perchè l'hijab le era caduto a causa di sfortunate tempistiche di gara, aveva suscitato malumori tra gli iraniani che vi leggevano una costrizione sull'atleta da parte delle autorità che avrebbero minacciato i beni della famiglia. Cosa poi evidentemente avvenuta.