Le richieste dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani

I comuni italiani chiedono un miliardo in più: il "buco" causato dalla Manovra

L'Anci spiega che a pesare di più sui conti dei comuni ci sono provvedimenti come il bonus ai dipendenti pubblici (mancano 400 milioni di euro) e lo stralcio delle cartelle esattoriali (80 milioni). Altri 200 milioni servono per il trasporto pubblico

I comuni italiani chiedono un miliardo in più: il "buco" causato dalla Manovra
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Per quanto riguarda il caro energia, invece, l'Anci registra un 'buco' di circa 600 milioni tra i fondi messi a disposizione del governo (990 milioni) e i 1.600 milioni previsti nelle spese dei comuni per il 2022. Una differenza che i sindaci sono riusciti a colmare autonomamente per l'anno corrente, ma che andrà poi monitorata per il 2023.

Dal caro energia alla pace fiscale, dai bonus ai dipendenti pubblici, alla spending review informatica. I Comuni italiani fanno i conti alla manovra del governo e lanciano l'allarme, chiedendo ulteriori sostegni per oltre un miliardo di euro. In un documento inviato ieri alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, l'Anci ha spiegato nel dettaglio quali sono le principali problematiche delle amministrazioni, quantificando anche i fondi o ristori da assegnare ai sindaci per evitare "problemi ai bilanci".

Per attutire l'esborso per il bonus ai dipendenti pubblici previsto per il 2023, i Comuni chiedono un finanziamento statale di 400 milioni di euro, mentre per far fronte allo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro, chiedono uno stanziamento di almeno 80 milioni di euro.   

Nel documento, presentato alle commissioni dal sindaco di Novara Alessandro Canelli, l'Anci sottolinea anche l'insufficienza di risorse per assicurare l'invarianza del Fondo di solidarietà comunale 2023 rispetto al 2022. Per questo si chiede di abolire il taglio della cosiddetta spending review informatica, un rinforzo del correttivo sul Fondo di 50 milioni di euro e il consolidamento del contributo di 50 milioni di euro a favore dei piccoli Comuni in spopolamento.   

Una delle voci più corpose del documento riguarda il trasporto pubblico locale per il quale si chiede non solo un sostegno di 200 milioni di euro ma anche la sospensione delle norme che obbligano gli enti locali ad accantonamenti immediati in caso di perdite delle aziende di cui sono proprietari. 

Per quanto riguarda il caro energia, invece, l'Anci registra un “buco” di circa 600 milioni tra i fondi messi a disposizione del governo (990 milioni) e i 1.600 milioni previsti nelle spese dei comuni per il 2022. Una differenza che i sindaci sono riusciti a colmare autonomamente per l'anno corrente, ma che andrà poi monitorata per il 2023. Per questo l'Anci chiede di attivare un tavolo tecnico di confronto sul modello di quello per l'emergenza Covid, in grado di monitorare l'andamento dei prezzi e gli effetti sugli equilibri degli enti locali.