Vaticano

Papa Francesco: "Ho già firmato le mie dimissioni in caso di impedimento medico"

"Le ho date al cardinal Bertone quando era segretario di Stato" racconta il Pontefice in un'intervista al quotidiano spagnolo Abc. Sulla guerra in Ucraina dice: "È una guerra mondiale, diverse mani coinvolte"

Papa Francesco: "Ho già firmato le mie dimissioni in caso di impedimento medico"
ANSA
Papa Francesco

“Ho già firmato le mie dimissioni. Era Tarcisio Bertone il Segretario di Stato. Le firmai e gli dissi: ‘In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete già’. Non so a chi le abbia date il cardinal Bertone, ma gliele ho date io quando era segretario di Stato". Lo afferma Papa Francesco nell'intervista al quotidiano spagnolo Abc.

Il Pontefice nell'intervista all'Abc, che ha pubblicato stamane la sua versione integrale, risponde così alla domanda sull'eventualità che un Pontefice diventi improvvisamente invalido per problemi di salute o per incidente, e se uno standard non sarebbe conveniente per questi casi.   E alla successiva domanda sul fatto che anche Paolo VI lasciò per iscritto le sue dimissioni in caso di permanente impedimento, replica: "Esatto, e io penso anche Pio XII".   

Poi ha aggiunto, a proposito della sua rinuncia già firmata: "È la prima volta che lo dico". "Ecco perché lo dico. Ora qualcuno andrà a chiederla a Bertone: 'Dammi il pezzo di carta!' (ride). Probabilmente lo consegnò al cardinale Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato. 

A proposito della guerra in Ucraina, il Papa ha evidenziato: "Non vedo una fine a breve termine perché si tratta di una guerra mondiale. Non dimentichiamolo. Ci sono già diverse mani coinvolte nella guerra. È globale. Credo che una guerra venga combattuta quando un impero inizia a indebolirsi, e quando ci sono armi da usare, da vendere e da testare. Mi sembra che ci siano in mezzo molti interessi". 

E aggiunge:  "Faccio quello che posso. Non ascoltano. Ciò che sta accadendo in Ucraina è terrificante. C'è un'enorme crudeltà. È una cosa molto seria. Ed è questo che denuncio continuamente", osserva. E sui suoi tentativi di svolgere un ruolo di mediatore, anche se c'è chi, da entrambe le parti, critica le sue parole, Francesco risponde: "Qua ricevo tutti. Ora Volodymir Zelensky mi ha mandato per la terza volta uno dei suoi consiglieri religiosi. Sono in contatto, ricevo, aiuto...".

Alla domanda, sull'aver nominato diverse donne per alte cariche della Curia, ma ancora nessuna come numero uno di un dicastero, Papa Francesco risponde: "È vero. Ma ci sarà. Ne ho in mente una per un dicastero che si renderà vacante tra due anni. Non c'è nessun ostacolo a che una donna guidi un dicastero dove un laico possa essere prefetto". Da cosa dipende? "Se si  tratta di un dicastero di natura sacramentale, deve essere presieduto da un sacerdote o da un vescovo - spiega il Pontefice-. Anche se si discute se l'autorità provenga dalla missione, come sostiene il cardinale Ouellet, o dal sacramento, come sostiene la scuola di Rouco Varela. È una bella discussione tra cardinali, una questione che i teologi continuano a discutere".

Infine, parlando del suo predecessore Joseph Ratzinger, Benedetto XVI ha sottolineato: "Lo visito spesso e vengo edificato dal suo sguardo trasparente. Vive in contemplazione... Ha un buon senso dell'umorismo, è lucido, molto vivo, parla piano ma segue la conversazione. Ammiro la sua lucidità. È un grande uomo". E ha aggiunto: “È un santo. È un uomo di alta vita spirituale”.

Mentre sulla possibilità di definire lo status giuridico di Papa emerito, ha risposto: "No. Non l'ho toccato affatto, né mi è venuta l'idea di farlo. Ho la sensazione che lo Spirito Santo non ha interesse a che mi occupi di queste cose".