L'inchiesta belga sulla corruzione all'Europarlamento

Il Qatargate si allarga: si indaga anche su contatti tra eurodeputati italiani e servizi del Marocco

La Procura europea chiede la revoca dell'immunità per Eva Kaili. Il Pd Andrea Cozzolino: "Profondamente turbato, ma del tutto estraneo"

Il Qatargate si allarga: si indaga anche su contatti tra eurodeputati italiani e servizi del Marocco
Facebook/Ambassade du Royaume du Maroc en Pologne
L'ex eurodeputato Antonio Panzeri e l'attuale ambasciatore del Marocco a Varsavia Abderrahim Atmoun nel 2017

Mentre alla riunione del Consiglio europeo teneva banco lo scandalo corruttivo che ha colpito il Parlamento europeo, ad attrarre l'attenzione del vasto mondo che gira attorno alle istituzioni comunitarie c'era un articolo del quotidiano belga Le Soir, che metteva in evidenza il coinvolgimento del Marocco, ampliando gli orizzonti di una vicenda che forse ormai è riduttivo chiamare solo “Qatargate”.

In particolare, il quotidiano cita documenti che attesterebbero contatti tra la Direction générale des études et de la documentation (Dged), il servizio di informazione esterna di Rabat, e l'attuale ambasciatore in Polonia Abderrahim Atmoun, da una parte, e dall'altra l'attuale europarlamentare Pd Andrea Cozzolino (non indagato), l'ex eurodeputato Antonio Panzieri e il suo ex assistente Francesco Giorgi, questi ultimi due attualmente agli arresti. Il secondo, nel corso dell'interrogatorio di ieri, avrebbe confessato di avere avuto la responsabilità di gestire i flussi di contante.

In giornata si è inoltre appreso che Panzieri aveva lavorato nel 2017 con Atmoun, allora copresidente della commissione parlamentare mista Marocco-Ue. Annunciando i lavori sulla lotta al terrorismo Atmoun affermò: "Vogliamo coinvolgere le parti europee, marocchine e africane nella questione della sicurezza nella regione. Il Marocco sarà la forza trainante del coinvolgimento dell'Africa in questo processo. È la prima volta che lavoriamo sull'aspetto della sicurezza al Parlamento europeo". In quella stessa occasione Panzeri sottolineò che la lotta contro il terrorismo era "fonte di preoccupazione per entrambe le sponde del Mediterraneo". Era l'8 settembre del 2017.

Sempre a proposito di Panzieri, fonti dell'organo legislativo Ue fanno sapere che all'ong Fight Impunity da lui presieduta non sarebbero mai stati erogati finanziamenti.

Un'altra novità è il coinvolgimento nelle indagini dei servizi italiani Aise e Aisi, riferita dall'agenzia Ansa che cita fonti di intelligence. 

Kaili sospettata di frode, la Procura europea chiede la revoca dell'immunità

La Procura europea, che ha sede in Lussemburgo e vigila sulle finanze dell'Unione europea, ha chiesto che sia revocata l'immunità a Eva Kaili, ex vicepresidente socialista del Parlamento europeo in carcere per la vicenda Qatargate, e a Maria Spyraki, deputata del Partito popolare europeo. Sulla base di un rapporto investigativo ricevuto dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (che fa capo alla Commissione), si sospetta una frode a danno del bilancio dell'Ue, in relazione alla gestione dell'indennità parlamentare, e in particolare per quanto riguarda la retribuzione degli assistenti parlamentari accreditati. 

Una fonte della Procura europea ha specificato all'agenzia Agi che si tratta di una vicenda distinta dal caso di corruzione che coinvolge Kaili e i tre italiani attualmente sottoposti a misure cautelari, ma di essere comunque "in contatto con l'ufficio del procuratore federale belga sulla competenza nell'indagine sul Qatar".

Kalii intanto giovedì ha rivendicato la sua innocenza attraverso il suo avvocato Michalis Dimitrakopoulos: "Non diventerò Ifigenia", sono le parole riportate dal legale, citando la figlia di Agamennone e di Clitemnestra che nel mito greco viene sacrificata. "Kaili non ha alcun coinvolgimento con i soldi che sono stati trovati, tranne che lei stessa era nella casa in cui è stato trovato il denaro. Tutte le azioni e le iniziative della signora Kaili sono state approvate dal Parlamento europeo. Non c'era un'agenda personale della signora Kaili, tutto era una decisione politica del Consiglio europeo e della Commissione e non solo del Parlamento europeo e della signora Metsola".

"Non ho alcun legame con il Qatargate" e "accetto volentieri la richiesta di revocare la mia immunita' per dimostrare che non ho un solo euro di controversia finanziaria con il Parlamento europeo", ha invece detto l'europarlamentare Maria Spyraki.

Andrea Cozzolino: "Profondamente turbato, ma del tutto estraneo"

Si fa sentire con una nota stampa anche l'eurodeputato Andrea Cozzolino, dicendosi “fortemente turbato” per il fermo del suo assistente Francesco Giorgi e  “profondamente indignato per le vicende giudiziarie che apprendo dalla stampa e che minano fortemente la credibilità delle Istituzioni europee”. 

"Personalmente - prosegue Cozzolino - sono del tutto estraneo alle indagini: non sono indagato, non sono stato interrogato, non ho subito perquisizioni né, tantomeno, sono stati apposti sigilli al mio ufficio. Sono pronto a tutelare la mia storia e la mia onorabilità in ogni sede. Non ho mai incontrato persone vicine ad agenzie o servizi di sicurezza, né tanto meno ho mai perseguito interessi, vantaggi o utilità personali nella mia vita politica. ”

Lo storico israeliano: “Il Qatar ha modi di corrompere politici europei”

"Tutti sanno che il Qatar ha ottenuto di poter ospitare i Mondiali grazie alle mazzette, e immagino che abbiano modi per corrompere politici europei, membri del Parlamento Europeo", secondo Meir Litvak, docente di storia del Medio Oriente dell'università di Tel Aviv, intervistato dall'Adnkronos,

“Il Qatar fa un doppio gioco”, prosegue lo storico, “cerca di svolgere un ruolo di primo piano nella politica del Medio Oriente, ed è una delle ragioni per cui ha creato la rete Al Jazeera. Mantiene rapporti molto amichevoli con l'Iran ed era ostile all'Arabia Saudita. Ha sponsorizzato i Fratelli Musulmani ed era ostile (al presidente egiziano) al Sisi fino a poco tempo fa. Sostiene l'Iran su molte questioni, ma ospita una grande base navale americana. Sostiene Hamas e ha inviato milioni di dollari ad Hamas a Gaza con il pieno sostegno d'Israele. Non si è unito agli Accordi di Abramo, ma permette voli diretti da Israele e di israeliani ai Mondiali di calcio”. 

“Per molti anni”, conclude Litvak, l'Iran ha fatto grandi sforzi per conquistare i cuori e le menti degli europei e creare una frattura fra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. Ignoro se paghi mazzette direttamente".Esperto di Iran, Litvak nota anche che "per molti anni, l'Iran ha fatto grandi sforzi per conquistare i cuori e le menti degli europei e creare una frattura fra l'Unione Euro