Si segue la pista anarchica

Cospito sta male, decisa terapia. Governo: niente patti con chi minaccia. L'avvocato: fermi al 1978

Molotov contro un commissariato a Roma, nessun ferito: blitz legato alle proteste contro il carcere duro ad Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 102 giorni: "Va trasferito", ribadisce il medico: potassio basso, decisa terapia

Cospito sta male, decisa terapia. Governo: niente patti con chi minaccia. L'avvocato: fermi al 1978
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Commissariato Prenestino

Alfredo Cospito sta male. Il suo organismo, gravato dallo sciopero della fame che l'anarchico in regime di carcere duro secondo il 41 bis porta avanti da mesi, sta soffrendo di un pericoloso calo del potassio. A lanciare l'allarme è il medico di fiducia, Angelica Milia: è stato dunque deciso di sottoporlo a una terapia per reintegrare i sali, il cui deficit "potrebbe causare aritmie cardiache". La terapia e' stata concordata tra Milia e i sanitari del penitenziario di Sassari, dove Cospito è recluso. 

Intanto è polemica sulle azioni dimostrative tese ad attirare l'attenzione sul caso.

Una molotov è stata lanciata intorno alle 2 della scorsa notte contro il distretto di polizia Prenestino a Roma. Il piantone di guardia è intervenuto subito dando l'allarme e le fiamme sono state immediatamente spente. Le due molotov erano costituite con stracci imbevuti di liquido infiammabile all'interno di bottiglia chiusa con uno stoppino. Nessuno è stato ferito. Il blitz, secondo quanto emerso dai primi accertamenti, potrebbe essere legato alle proteste degli anarchici contro la misura del 41bis - il carcere duro - per Alfredo Cospito, il detenuto condannato all'ergastolo per un attentato senza vittime a una scuola dei Carabinieri e per la gambizzazione di un dirigente Ansaldo, e sottoposto al regime di carcere duro detto del “41 bis”, dal numero dell'articolo della legge Gozzini che lo ha istituito, e che prevede isolamento totale, sorveglianza costante, forti limiti alle comunicazioni e ai colloqui. 

Cospito è in sciopero della fame da ormai 102 giorni contro il regime carcerario, e il suo medico, la cardiologa Angelica Milia, è tornata a sollecitarne il trasferimento in una struttura in grado di fornire la necessaria assistenza medica: "Ha valori di potassio molto bassi e ha perso un ulteriore chilo, ora pesa 73 kg. Abbiamo aumentato la terapia per evitare aritmia e fibrillazione cardiaca che potrebbero essergli fatali. Va trasferito in una struttura adeguata".

Ieri sera  in solidarietà al militante si era svolta a piazza Trilussa a Roma una manifestazione nel corso della quale i dimostranti hanno tentato ripetutamente di forzare i cordoni delle forze di polizia (un agente è rimasto ferito) per poi successivamente danneggiare i tavolini di un bar, motorini e arredo urbano. Quarantuno persone, ricondotte dagli investigatori all'area anarchica, sono state denunciate. Cortei e proteste hanno avuto luogo nella giornata di sabato in varie città italiane, tra cui Trieste e Torino. 

Una busta contenente un proiettile è stata inviata al direttore del quotidiano livornese Il Tirreno. Ne ha dato notizia la stessa testata. La busta conteneva anche un foglio a quadretti con scritto "Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere". Il messaggio è inoltre firmato con una "A" maiuscola. Il proiettile, la busta e la lettera sono stati sequestrati dalla polizia che ha aperto una inchiesta per ricostruirne la provenienza.

Ancora a Torino è stato danneggiato un ripetitore della telefonia cellulare, mentre a Spoleto un tentativo di incendio del cancello della villa di un imprenditore è stato rivendicato in solidarietà con il detenuto. All'estero sono state prese di mira le sedi diplomatiche: a Berlino incendiata l'auto di un funzionario, a Barcellona sfondata la vetrata del palazzo in cui ha sede il Consolato Generale d'Italia e imbrattata una parete dell'ingresso dell'edificio. "Libertat Cospido", "Amnistia totale" e "Stato italiano omicida", sono le scritte ritrovate su un muro. Oggi è previsto un presidio al carcere di Sassari, dove Cospito è recluso.

Nel pomeriggio Palazzo Chigi ha diffuso una nota di condanna: "Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento (dove il 21 gennaio i manifestanti hanno imbrattato muri, porte e vetrine di negozi e palazzi, ndr), i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia". 

“Singolare la posizione governativa, l'esecutivo sembra fermo a marzo del 1978”, risponde l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Cospito: "qui non si discute se cedere alle pressioni ma se ricorrono le condizioni per sottoporre e mantenere Alfredo Cospito al 41 bis". E ancora: "Non è una questione di muscoli ma di diritto, di interpretazione estensiva di una norma eccezionale. Il 41 bis dovrebbe essere applicato nei casi tassativi previsti dalla legge. Per Cospito è stato ampliato, dilatato il
perimetro applicativo e dopo 102 giorni di sciopero della fame è ancora in attesa della decisione del Ministro".