Un disagio in crescita che spinge sempre di più chi ne soffre a chiedere aiuto.
Che dalla pandemia in poi i disturbi emotivi e psicologici, e il conseguente ricorso al supporto psicologico, siano aumentati è un dato acquisito. Una ulteriore conferma arriva dal significativo aumento del fatturato degli psicologi, a fronte di una maggiore richiesta di aiuto da parte dei cittadini.
Dall’ultima dichiarazione reddituale ENPAP (Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Psicologi) dello scorso ottobre, relativa ai compensi percepiti nel 2021 dai professionisti del benessere psicologico, emerge che su tutto il territorio nazionale, i redditi netti sono aumentati del 28,57% (si erano invece ridotti del 5,62% nel 2020). Un dato eccezionale si registra al Sud, dove redditi e fatturato della Psicologia crescono complessivamente del 38,04%.
«L'aumento medio del 28% dei redditi degli psicologi che esercitano la libera professione è lo specchio di una crescita in termini di visibilità, credibilità e di ruolo sociale della figura dello psicologo”, sottolinea David Lazzari, Presidente del CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi). “La pandemia è stata l'occasione per far emergere con forza l'importanza degli aspetti psicologici. Sempre più cittadini si rivolgono a noi e non dobbiamo deludere queste aspettative, così come dobbiamo portare avanti l'impegno per un programma nazionale per il benessere psicologico che passi per la scuola, la sanità, il welfare e il mondo del lavoro», aggiunge il Presidente del CNOP.

Il disagio in aumento, soprattutto tra i giovani
Come hanno registrato i dati pubblicati dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, durante e dopo la pandemia, c’è stato un incremento del 25% dei Disturbi Emotivi Comuni, in particolare ansia e depressione, e dopo la fase più acuta della diffusione del virus e il lockdown, l’ansia è aumentata di un ulteriore 10%. Un dato destinato a crescere ancora, a causa delle ulteriori incertezze entrate nel quotidiano dopo l’inizio della guerra Russia Ucraina.
La ricerca di Elma Research pubblicata in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2022, ha, infatti, rilevato che il 65% degli italiani ha dovuto fare i conti con un crescente e pervasivo disagio psicologico.
Oltre all’aumento collegato al Covid, vanno considerate anche tutte le persone con sintomi “sottosoglia”, quei disturbi che, pur necessitando di attenzione clinica e dell’attivazione di iniziative di prevenzione, non soddisfano tutti i criteri per definire una diagnosi.
La Psicologia deve essere considerata un servizio sanitario pubblico
«Nel 2021 gli italiani hanno usufruito di 1,7 miliardi di euro di prestazioni psicologiche, oltre il 25% in più rispetto al 2020 (1,2 miliardi di euro). Questi dati dimostrano l’enorme bisogno di Psicologia degli italiani, che sono però costretti a rivolgersi al mercato privato per l’insufficiente offerta da parte del sistema pubblico, commenta Federico Zanon, Vicepresidente ENPAP. La domanda dei cittadini dimostra che la Psicologia va considerata un servizio necessario, offerto dallo Stato. Dove questo avviene, come nel Regno Unito, è stato dimostrato che la psicologia funziona e ripaga il proprio costo perché fa risparmiare alla collettività i costi sociali dovuti al disagio psicologico».
Le Istituzioni di categoria, Ordini regionali degli Psicologi, CNOP (Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi) e ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi) si sono impegnate con diverse iniziative per sostenere il valore della Psicologia professionale e l’aumentata richiesta di accedervi da parte dei cittadini.
Il Bonus Psicologi, attivato nel 2022, ha raccolto circa 395.000 domande, ma è in grado di soddisfarne poco più di 40.000. “Un numero ancora lontano da quello che sarebbe necessario coprire, visto il numero crescente di cittadini che oggi usano i servizi di psicologia e, soprattutto, il numero di coloro che non riescono ad accedervi perché ancora, nel nostro Paese, i servizi di Psicologia sono accessibili quasi esclusivamente nel privato”, fa notare Felice Damiano Torricelli, Presidente di ENPAP.
Sono innumerevoli, soprattutto tra i giovani sotto i 35 anni, coloro che in questo periodo stanno vivendo difficoltà psicologiche, più o meno intense, ben consapevoli che interventi anche brevi e focalizzati potrebbero aiutarli a superare le difficoltà, ma non possono permettersi la spesa”.
“Vivere Meglio”: il servizio di supporto psicologico gratuito
Per contribuire ad affrontare questo problema ENPAP, da ottobre 2022, ha lanciato il progetto ‘Vivere Meglio’ con l’obiettivo di mettere a disposizione dei cittadini circa 120.000 sedute gratuite, con psicologi e psicoterapeuti, e materiali di auto aiuto.
Il sito messo a disposizione dall’Ente di Previdenza per gli Psicologi è stato letteralmente preso d'assalto, registrando più di 20.000 accessi giornalieri nei primi giorni di attività. E tra gli utenti dei servizi psicologici di “Vivere Meglio” ben il 70% ha fra i 16 e i 34 anni, ulteriore segnale della necessità di occuparsi di questa fascia della popolazione, esposta più di altre alla precarietà e all’incertezza.